Vi Presento Joe Black
- Giacomo Fantini
- 6 ott 2024
- Tempo di lettura: 6 min
1998 - Fantastico/Sentimentale - 3h
Regia: Martin Brest
Cast: Brad Pitt, Anthony Hopkins, Claire Forlani, Jake Weber, Marcia Gay Harden, Jeffrey Tambor

TRAMA:
William "Bill" Parrish è un magnate delle telecomunicazioni che ha avuto tutto dalla vita: soldi, una bella casa e una bella famiglia. Un giorno si presenta alla sua porta un ragazzo che si rivela essere La Morte, venuto a cercarlo perché affascinato dal suo modo di vedere la vita, e pronto a portarlo via con sé dopo la sua festa di compleanno, l'uomo lo presenta a tutti come Joe Black. La situazione comincia a cambiare quando Joe incontra la figlia di lui Susan, e i due si erano già conosciuti.
RECENSIONE:
Grandissimo successo forse a volte dimenticato visti i pochi premi vinti, ma sicuramente una pellicola che è rimasta negli ottimi film di quell'anno e che ha fatto accrescere il successo dei suoi interpreti più o meno bene. La pellicola è il remake del film del 1937, La morte in vacanza, e ispirato anche all'omonima commedia teatrale del 1923 di Alberto Casella di cui non avevo alba prima di vedere il film. Diciamo che la trama è stata costruita molto bene unendo il genere fantastico a un mix di dramma e sentimental movie per dirla all'americana dove si intreccia la storia d'amore tra i due amati, e l'amicizia/sfida tra i due protagonisti maschili.

Un accoppiata dei due protagonisti che verrà riproposta anni dopo con meno successo di questo film, un giovane ma già con la strada spianata Brad Pitt, che già si vedeva il grande valore attoriale che poi vedremo negli anni successivi con sempre più affluenza nei cinema, ovviamente l'uomo aveva già recitato in buone pellicole prima e questa non era di meno. Davanti a lui un mostro sacro del cinema come "Sir" Anthony Hopkins, che non ha bisogno di presentazioni vista la sua già onorata carriera, e che continua tuttora a far bene nonostante i suoi 80 anni avanzati, ricordiamo che ha vinto il suo secondo Oscar tre anni fa. Un duello tra i due come a voler far vedere l'ascesa di un nuovo volto e la conferma di un colosso. Il ragazzo è una persona molto misteriosa di cui non sappiamo il vero nome già che inizialmente appare nella locanda dove incontra la figlia del protagonista, per poi morire investito sulle strisce pedonali in maniera strana, come se fosse già scritto che doveva succedere.

Lo vedremo presentarsi come La Morte, e rivelarsi essere la voce che Hopkins sente nella sua testa da un po', oltre che confermare di aver preso il corpo di quel ragazzo morto investito. La faccia di Pitt dice tutto e quello sguardo rimane tra i suoi migliori pregi, di un uomo dall'animo misterioso ma che nasconde molto di sé, quello che mi fa ridere è il modo in cui entra nella vita di Hopkins, sembra una persona cattiva arrivato lì per portarlo via, già che è giunta la sua ora ma che in realtà si trova in un mondo che deve scoprire, come un bambino che vede per la prima volta il mondo, e non sa dove si trova, e lo si vede da come si presenta a tutti e quando vede il burro di noccioline gli sembra di aver visto un qualcosa di strano, o il modo in cui lo mangia è come una persona che non sa usare le posate, diciamo come se un alieno arrivasse sul nostro pianeta per la prima volta, e ne abbiamo visto di film sugli alieni.

Quello che invece William "Bill' Parrish vuole far vedere è quello dell'uomo che ha avuto tutto dalla vita: soldi, una bella casa e una bella famiglia ma lo stress lavorativo a volte non gli fa vedere cosa si sta perdendo, il bello della vita. L'amore che ha per le due figlie, Susan e Allison è immenso, ha un grande potere nella sua azienda ma è talmente preso dal fatto che sta per morire che non riesce a capire che qualcuno che prima vedeva come un suo alleato ora lo sta tradendo. Ha un animo buono e gentile come solo l'inglese sa essere, la sua bravura nell'interpretare personaggi dal carattere forte lo fa sentire, soprattutto per il fatto che non riesce a vedere quanto sua figlia Allison (Marcia Gay Harden) si sta impegnando al massimo per organizzarli la festa per il suo sessantacinquesimo compleanno, diciamo che il film gira anche sulla costruzione di questa festa importante, che fa da finale per la fine della sua vita terrena. L'animo da padre dolce lo si vede poi quando si rende conto che sua figlia li ha sempre voluto bene nonostante i suoi apprezzamenti per la figlia minore, cosa che non lo fa apposta ma che la donna non sente come una debolezza, ma che anzi il suo affetto per la sorella non è mai cambiato e la adora come se fosse sua figlia.

Ma al centro della trama troviamo anche la storia d'amore tra Joe Black/La Morte e la figlia di Bill, Susan Parrish. Un colpo di fulmine iniziato alla locanda e che ci trasporta per tutto il film, tra una sorte di attrazione vera e propria nonostante lei non sappia niente di lui. La donna interpretata da Claire Forlani, che dopo questo film non avrà lo stesso successo sperato che aveva avuto in questa pellicola e le basi c'erano tutte, questa pellicola rimarrà l'unico vero successo dell'attrice inglese di origini italiane. Tornando alla sua performance, la ragazza appare inizialmente come una ragazza dolce che sente di dover amare il braccio destro del padre, Drew, un uomo che sembra essere un buon uomo ma scopriremo essere un traditore. Una ragazza alla ricerca del colpo di fulmine e del vero amore, ma che ogni volta sembra non trovarlo mai. Un affetto per il padre incondizionato che ammira sempre volendo seguire la sua storia d'amore che ebbe con la madre defunta anni prima. Tra Susan e Joe c'è una sorta di attrazione sia fisica che di vero amore, cercare di amarsi nonostante nessuno dei due conosca veramente l'altro ma pronti ad aspettare cosa gli dirà il futuro, come poi finiscono per dire alla fine del film quando Joe dopo aver portato con sé Bill, torna a essere se stesso ovvero l'uomo che era alla locanda all'inizio della pellicola.

Joe Black porta cambiamenti con tutti da Bill a Susan, passando per Drew e Quince (Jeffrey Tambor), l'altro dipendente di Bill e marito della figlia Allison. Riesce con la sua personalità a cambiare la vita di tutti in meglio ovviamente. Smaschera il vero obbiettivo di Drew, un traditore e persona subdola che stava con Bill solo per prendersi la sua azienda, una persona invidiosa e meschina, ma anche l'uomo ben presto verrà sconfitto. Il ruolo di Pitt è proprio quello di riportare l'ottimismo dove si era perso e lui stesso cambia radicalmente, diventando una persona vera con un anima dolce e intelligente che scopre cosa è il vero amore.

Da notare come il regista Martin Brest abbia voluto che la storia girasse intorno alla persona di Joe Black, come doveva portare qualcosa di utile al resto dei personaggi. Il regista che ricorderemo per aver diretto il primo capitolo della fortunata saga di Beverly Hills Cop, si è ritrovato a dover creare un storia diversa da quello che aveva diretto fino a prima, mixare diversi generi come già detto prima e creare quello che poteva attirare gli spettatori. Lo avrei certo premiato di più per la pellicola ma come si sa l'Accademy ha a volte dei giudizi strani sui film, diciamo che il film è stato forse l'ultimo successo del regista che poi farà solo un altro film nel 2003 di scarso successo e ormai sono anni che non lo vediamo più alla regia, un gran peccato.

Da notare la discreta colonna sonora composta da Thomas Newman che molti a volte dimenticano ma che ha sempre realizzato colonne sonore di ottimo rilievo, nonostante non abbia ancora vinto premi importanti. Il compositore nativo di Los Angeles, ha composto il tema principale, Whisper of a Thrill, una melodia dolce e melodica che da al film il tocco romantico per la gran parte della storia e ti trascina.
Anche per questa recensione è tutto ci vediamo alla prossima recensione sempre su Recensione Film I Il cinema è arte.
di Giacomo Fantini Voto: 3,70 di 5
6 Ottobre 2024
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