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  • Immagine del redattore Giacomo Fantini

Trainspotting

Aggiornamento: 5 lug 2023

1996 - Drammatico/Grottesco - 1h 33m

Regia: Danny Boyle

Cast: Ewan McGregor, Ewen Bremner, Jonny Lee Miller, Kevin McKidd, Robert Carlyle, Kelly Macdonald, Peter Mullan, James Cosmo, Eileen Nicholas, Susan Vidler, Pauline Lynch, Shirley Henderson, Stuart McQuarrie, Irvine Welsh, Dale Winton, Keith Allen, Kevin Allen, Ann-Louise Ross, Billy Riddoch, Fiona Bell, Vincent Friell, Hugh Ross, Victor Eadie, Kate Donnelly, Finlay Welsh, Eddie Nestor

TRAMA:

Il tossicodipendente Mark Renton, passa le sue giornate tra droghe, furtarelli e bravate con i suoi quattro migliori amici: Spud, Sick Boy, Tommy e Begbie. Il giorno che decide di disintossicarsi è il momento che inizia la sua vita, cominciando a capirne il suo significato.


RECENSIONE

Presentato fuori concorso al 49° Festival di Cannes e nominato ad un Oscar per la sceneggiatura, è sicuramente tra i film di fine anni 90 che si ricordano di più diventandone un cult. Non lo avevo mai visto prima e posso confermare che è una pellicola che ti fa riflettere molto sul senso della vita e su come sfruttarla al massimo, la frase che Renton dice all'inizio ne è la conferma. Una storia che vista da un certo punto di vista fa pensare al solito film sulle droghe ma invece è tutt'altro, i nostri protagonisti sono alla disperata ricerca di un posto nella vita, e la droga è l'unico modo per evitarne i disagi di tutti i giorni.

I cinque protagonisti


Vedendoli così lo ammetto sembrano degli scampati di casa, ma ognuno di loro ha delle difficoltà ad accettare la vita così come è per potersi difendere si rifugiano dietro a qualcosa, eppure qualcuno di loro si salva. Sicuramente Renton è l'esempio del ragazzo che vorrebbe il meglio della vita ma le difficoltà di raggiungere l'obbiettivo lo mette davanti alla droga come unico scudo contro la cruda verità che è la vita. Tutti conosciamo le grandi qualità di Ewan McGregor, l'attore che ancora oggi rimane molto sottovalutato, ancora non capisco come lo scozzese non abbia mai ricevuto una candidatura agli Oscar. L'allora attore poco più che ventenne diede una grande spinta alla sua futura carriera in questa pellicola, il regista che lo conosceva bene ha voluto fidarsi totalmente di lui, dandoli la parte del redetto alla droga che prova più volte a disintossicarsi ricascandoci sempre. McGregor è stato bravo a disunirsi dai suoi colleghi per mostrare che se ne può uscire da quel tunnel senza uscita, ma ha dovuto anche metterci il carattere del ventenne che ha paura nell'affrontare alcune cose, rimane tuttoggi il migliore attore scozzese dopo Sean Connery.

Ma se Renton è uno dei pochi a salvarsi, gli altri suoi amici non trovano un modo per salvarsi o ci provano per poi ritornare a far danni, se Spud mi ricorda molto lo scemo del villaggio, quello che è preso di mira da tutti e che la droga lo fa diventare ancora più scemo, il suo interprete, un comico Ewen Bremner lo ha reso ancora più divertente con l'aria da scemo; che dire di Sick Boy che sembra il più intelligente ma che poi si rivela il più debole mentalmente, non capace di accettare la vita come è e lo nasconde con sue idee stralunatiche che neanche un genio le capirebbe. Almeno c'è anche quello che non si droga o almeno non usa la siringa come male ma la bottiglia essendo un alcolizzato, ma se eravamo abituati a vederli tutti con un cervello discretamente funzionante quello di Begbie è un colabrodo e questa volta la droga non c'entra ma è proprio lui ad essere un pazzo schizzoide che cerca solo la rissa, e averlo vicino sarebbe pericoloso per tutti, certo che Robert Carlyle deve aver preso delle sedute dallo psicologo per uscirne da quella parte che non deve essere stata semplice. E' vero non ho citato Tommy ma solo perchè è il povero ragazzo che sembra quello più normale e che si fa coinvolgere dalla droga per questioni d'amore tanto da farsi soppraffare, la sua uscita di scena era un modo solo per far capire che anche il più calmo del gruppo può perdersi contro questo demone.

La scena della disintossicazione


Tra le scene più caratteristiche trovo quella dell'overdose ma sprattutto quella della disintossicazione da parte di Renton molto significativa, partendo dal fatto che sembra che il personaggio sia in un incubo senza fine dove rivede ogni cosa possibile che li ricorda un momento negativo della sua esistenza. Sembra a volerne uscire ma non riesce a distaccarsi da questo incubo, ed per questo che l'interpretazione di McGregor è da ritenersi molto forte ed un esempio per chi ancora cade nella tentazione della droga e cerca di uscirne. Diversa la scena della toilette dove cerca di prendere le due supposte ed entra del tutto nel gabinetto finendo nelle profondità del mare, come se la scena fosse la sua mente che ormai vive un sogno fatto di fantasie dove non c'è niente che pò preoccuparti.

Danny Boyle (al centro) con McGregor e co. al photocall del film


Trainspotting non è solo stato un trampolino di lancio per McGregor e co. ma anche il modo per farsi vedere fuori dal Regno Unito per Danny Boyle, il regista inglese è stato capace di mettere insieme la cuda realtà delle droghe e tramutarla in una vera storia di incubi della mente per queste persone "deboli" che si rifugiano dietro a questa malattia che è la siringa, e credo che per costruire il film abbia preso spunto dalla gang di amici in Arancia Meccanica. Portare la patria dei protagonisti come la Scozia fuori dai confini in modo che tutti possano vederla lo fa ammirare. Una nazione caratterizzata dal verde come mostrano le stupende Highlands dove purtroppo i suoi abitanti nutrono antipatia contro i suoi colonizzatori che Renton descrive molto bene, ne fa caire che tuttoggi la Scozia aspira ancora alla indipendenza. Tra le note negative son state sicuramente non descrivere la figura di Diane, la studentessa minorenne di cui Renton si innamora, e che poi nel film compare troppo poco per farla entrare pienamente nel film eppure il suo personaggio è una delle poche note positive nella vita del protagonista.

Colonna sonora caratterizzata molto dal sound di fine anni 90 e da quello stile anche punk che ha caratterizzato molto i cantanti del tempo. Una nuova forma di musica che faceva avvicinare il sound al nuovo millennio, e grande aiuto alle pellicola l'ha dato Iggy Pop, uno che del punk è il vero esempio e che ha strumentalizzato la pellicola, unita al sound di altre band come gli Underworld che con il loro rock/pop ha arrichito ad apprezzare il film.



Anche per oggi la recensione finisce qui, a presto alla prossima recensione sempre su Recensioni Film I Il cinema è Arte.


di Giacomo Fantini Voto: 3,87 di 5

19 Aprile 2023


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