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Frankenstein

  • Immagine del redattore:  Giacomo Fantini
    Giacomo Fantini
  • 28 nov
  • Tempo di lettura: 5 min

2025 - Fantasy/Horror - 2h 29m


Regia: Guillermo del Toro


Cast: Oscar Isaac, Jacob Elordi, Mia Goth, Felix Kammerer, David Bradley, Lars Mikkelsen, Christian Convery, Charles Dance, Christoph Waltz

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TRAMA:

Mentre una nave danese rimane incagliata nella neve in viaggio verso il Polo Nord, i marinai trovano alla deriva un uomo in gravi condizioni e inseguito da una Creatura spaventosa e violenta. Dopo aver allontanato la Creatura, portano l'uomo nella nave e lo stesso si presenta essere il barone Viktor Frankenstein e che la Creatura è una sua invenzione ed inizia a raccontare la sua storia.


RECENSIONE:

Presentato all'82ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia tra grandi minuti di applausi soprattutto per il grande lavoro del regista messicano e del cast che ha stra convinto, la pellicola è presa spunto dell'omonimo romanzo di Mary Shelley del 1818 di cui ero molto curioso di vederlo in trasposizione cinematografica non avendo visto le precedenti versioni. Il regista messicano ci ha sempre meravigliato con le sue opere in stile dark gotiche ma questa storia è probabilmente tra le sue versioni più riuscite prese da un romanzo adattato, e mi aspetto almeno qualche nomination alla prossima edizione degli Oscar altrimenti sarebbe un insulto al lavoro di del Toro e del suo staff.

Il barone Viktor Frankenstein (Oscar Isaac)
Il barone Viktor Frankenstein (Oscar Isaac)

Sicuramente il nostro protagonista è più conosciuto della stessa Creatura, per anni ho pensato che Frankenstein fosse il mostro e non l'inventore. Quello che l'attore è riuscito a fare è buttarsi a capofitto nel ruolo come solo i professionisti sanno fare interpretando un uomo forte e stimato per il suo lavoro da chirurgo ma debole internamente, si sente abbandonato da un padre che non lo ha mai apprezzato come un figlio, ma come un suo studente di medicina volendo tramandarli il suo lavoro, e sicuramente la morte della madre è stato quello a farli capire come sconfiggere la morte. Viktor Frankenstein è l'esempio di un uomo che crede di poter fare una scoperta grandiosa per il futuro della medicina ma che sarà il suo incubo e la sua fine soprattutto perché non sarà ingrado di porre rimedio alla sua invenzione. Credo e spero che questo film sia il salto di qualità per Oscar Isaac che dopo la trilogia sequel di Star Wars ha trovato la sua quadra nel mondo cinematografico, il suo carattere nell'interpretare personaggi dal carattere difficile come Frankenstein è stato pane per i suoi denti, ho visto un uomo segnato dalle sue invenzioni ma che come accade nelle peggiori storie ogni invenzione che si rispetti poi scappa di mano e finisce per fare danni a chi gli sta intorno.

La Creatura (Jacob Elordi) insieme a Elizabeth (Mia Goth)
La Creatura (Jacob Elordi) insieme a Elizabeth (Mia Goth)

Ebbene si la Creatura non è un animatronic o realizzata con la motion capture ma ore e ore di trucco che hanno reso Jacob Elordi un vero esperimento. Finalmente l'attore famoso per i teen movie è diventato grande e pronto per un altro tipo di cinema. Un personaggio difficile da portare, nelle versioni precedenti la Creatura del dottor Frankenstein era stato un personaggio interpretato non senza difficoltà ma la versione del giovane Elordi è qualcosa di unico forse anche migliore di chi lo ha interpretato prima di lui. Parliamo comunque di un esperimento, un ammasso di scarti di morti messi insieme per completare un uomo capace di rigenerare le ferite, immortale ma capace di ragionare e soffrire, cosa che all'inizio Frankenstein non aveva capito. La Creatura sa amare come lo dimostra il sentimento reciproco per Elizabeth, che non trema davanti a lui anzi è sconvolta nel vedere come il suo creatore lo tratti, e ne scatta una scintilla nel vederlo che quell'esperimento da laboratorio sa amare. Difficile capire perché del Toro abbia scelto proprio un attore non proprio esperto come Jacob Elordi a interpretare la famosa Creatura, sarà per il suo carattere speciale, per le sue buone qualità recitative già viste in serie tv di successo, il suo personaggio non doveva solo far capire perché insegua Frankenstein all'inizio ma anche perché sia diventato così ribelle nei confronti di chi lo ha creato, bravo il regista a trovare il modo di raccontare anche la sua storia.

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La bravura di un genio come del Toro è stato quello di intrecciare ogni personaggio con la vita e la persona del barone Viktor Frankenstein. La rivalità che ebbe con il fratello minore William, sempre amato dal padre che preferiva sempre lui e poi negli anni questo ha portato un attrito tra i due fratelli che una volta ricongiunti soprattutto William ha sempre temuto il fratello maggiore soprattutto quando ha saputo della sua idea di sconfiggere la morte. Tutto si intreccia con la fidanzata Elizabeth di cui il fratello maggiore è innamorato ma non ricambiato, una donna riservata ma capace di poter amare chi sa amare, ed è un personaggio che faccio fatica anche io a capire perché è una donna che nasconde grandi segreti dentro di se e non venuti alla luce, la voglia di trovare una persona che la ami veramente nonostante sia promessa sposa di William. Per non parlare dello zio Harlander, se non fosse stato per lui non ci sarebbe stato il laboratorio per costruire la Creatura, qualcuno che credesse nelle idee del protagonista, sta di fatto che alla fine preso dal non voler morire vuole prendere il posto della Creatura, sappiamo dei personaggi tosti interpretati da Christoph Waltz ma sappiamo anche che se non porta un carattere egoista non è dall'attore austriaco.

Guillermo del Toro durante le riprese
Guillermo del Toro durante le riprese

Come dicevo la bravura questa volta di Guillermo del Toro è stato intrecciare tutto con la vita del famoso chirurgo e barone, che ha voluto sfidare la morte per poi capire che non può sfuggirne. Il regista ha voluto dividere il film in tre Atti, tra il prologo quando la ciurma del capitano Anderson trova un morente Frankenstein, e il racconto della storia da parte di Viktor e della Creatura per capire perché si sia arrivati a tutto e quali siano le versioni della storia. Se Frankenstein ha sofferto nella sua vita, sta di fatto che il particolare del barone che beve solo latte è perché sente una mancanza materna, e questo è il modo per tenerla vicina a se. Ma la sofferenza della Creatura che ha vissuto da prigioniero e sempre in fuga anche quando sperava di aver trovato un amico è molto diverso, ho trovato il racconto della Creatura il vero significato del film, il personaggio cercava solo la sua felicità e il farsi accettare nonostante la sua mostruosità, il non poter morire lo fa soffrire ed è per questo che giura di uccidere chi lo ha creato per farlo soffrire come lui sta soffrendo per poi alla fine riconciliarsi con il suo creatore. Non trovo giusto che anche se il personaggio di Elordi sia brutto debba essere cattivo e ricercato da tutti ma che anche lui possa essere amato. Ho da subito creduto che il regista messicano abbia creato un altro successo del cinema ispirato molto dai suoi precedenti lavori, ebbene si l'ha fatto un altro volta stupendo tutti.

La premiere all'82ª edizione del Festival di Venezia
La premiere all'82ª edizione del Festival di Venezia

Anche per questa recensione è tutto ci vediamo alla prossima recensione sempre su Recensioni Film I Il cinema è arte.


di Giacomo Fantini Voto: 3,2 di 5

28 Novembre 2025

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