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  • Immagine del redattore Giacomo Fantini

Tolo Tolo

2020 - Commedia/Drammatico - 1h 28m

Regia: Checco Zalone

Cast: Checco Zalone, Souleymane Sylla, Manda Tourè, Nassor Said Birya, Alexis Michalik, Antonella Attili, Nicola Nocella, Maurizio Bousso, Gianni D'Addario, Barbara Bouchet, Nicola Di Bari

A seguito del fallimento del suo ristorante, Checco Zalone fugge in Africa per sfuggire a gli numerevoli debiti a suo carico. Non sa che in Africa sarà l'inizio della sua avventura che lo porterà in giro per il continente africano e oltre, in un modo molto insolito.


Quinto film con il comico pugliese protagonista, ma questa volta in veste per la prima volta anche da regista, lasciando il sodalizio con Gennaro Nunziante che lo aveva diretto fino a ora. Un film molto diverso dal suo solito far ridere e basta, anche se nei suoi film ci sono vari riferimenti in chiave comica alla politica, all'immigrazione, agli scioperi e tanti altri argomenti che fanno notizia per l'Italia e non solo, e che il comico di Carpuso ha sempre ironizzato con felicità.


Questa volta la storia è molto più drammatica che solamente comica, ma il divertimento fa parte della sua carriera e non poteva mancare in questa commedia anche se in minor parte, e che grazie al suo sarcasmo ha nuovamente sorpreso tutti con grande successo. Devo dire la verità sono rimasto molto felice nel vedere che per la prima volta Luca Medici ha portato una novità nel modo di fare successo nei suoi film visti fin'ora, e la possibilità di cimentarsi per la prima volta anche come regista è stato un vero banco di prova, dove finalmente ha potuto dirigere in tutto e per tutto quello che sa fare meglio, e sappiamo tutti quanta mobilità artistica abbia il comico italiano più amato d'Italia negli ultimi anni.



Checco Zalone durante le riprese


Rimane sempre il solito Checco Zalone, un personaggio che ormai è diventato una sorte di alterego per l'attore, tanto che è conosciuto più come Checco che con il suo nome vero. Zalone è il solito personaggio buffo, scansafatiche, ignorante e a volte cafone, ma che fa ridere per il suo modo di fare comico e caratteristico che alla gente piace molto, e che lo ha reso il personaggio più atteso ogni anno, sperando che torni a farci ridere anche in questo periodo di pandemia che ne abbiamo bisogno. Questa volta Checco ha deciso di puntare molto sul tema dell'immigrazione ormai all'ordine del giorno in Italia dove continuano a sbarcare sulle nostre coste molti immigrati provenienti da paesi dove c'è la guerra e la fame, ma quello che pochi sanno è come queste persone arrivano in Italia e nel resto d'Europa, ed è cosi che Checco ha voluto proprio dimostrare in maniera iconica il viaggio dei vari immigrati dall'Africa fino a noi.


Ha scelto il continente africano in particolare il Kenya per la vastità del posto e la bellezza del continente africano, ma mostrandoci anche il modo di vita dei vari villaggi che ogni giorno devono affrontare pericolosità e spostarsi molte volte, e solo Checco poteva ironizzare questo mondo e far ridere senza insultare nessuno. Zalone ha deciso di farsi affiancare questa volta da pochissimi attori professionisti dove troviamo tra i più importanti Antonella Attili che nella parte di sua madre dovrà sudare sette camice ma dall'altra parte sentirà la mancanza del figlio creduto disperso (in realtà Zalone farà di tutto per non tornare in Italia strappando il suo passaporto, e diventando così un clandestino), mentre tutta la famiglia spererà in un suo non ritrovamento per non essere rovinata dai suoi debiti; piccole comparse per Barbara Bouchet in ruolo secondario e Nicola Di Bari nei panni dello zio di Checco. Il cantautore pugliese cascherà nel tranello del nipote aiutandolo nella costruzione del ristorante che sarà l'inizio dei guai, è riuscito a far ridere senza alla fine parlare o quasi in tutto il film.



Checco Zalone e Oumar


Come detto molti attori sono semisconosciuti e africani ma da molti anni in Italia che accompagneranno Checco nel suo viaggio in particolare Oumar (Souleymane Sylla), un ragazzo molto colto e amante dell'Italia che sarà la spalla del comico pugliese, correggendolo molto nelle sue azioni, un ragazzo di grande talento che ho trovato un giusto partner di viaggio per Checco e che portarenno i due a conoscersi in lungo e largo. Così come Idjaba (Manda Tourè), una donna africana che Checco cercherà di corteggiarla senza successo. La donna dotata di grande carattere sfuggirà molto a Zalone, ma in fondo proverà una grande simpatia ed è l'unica che veramente crede che anche i clandestini possano farsi una vita al di fuori del loro paese.


Ma il film porta anche quel senso di amicizia vera tra due mondi molto diversi, e vorrei soffermarmi sull'amicizia tra Checco e il piccolo Doudou, il figlio di Idjaba, che a un certo punto instaura una bella amicizia con lui, diciamo anche una sorte di affetto padre e figlio, che il piccolo ammira sempre di più in Checco, una delle cose più belle del film che mostra quanto due persone di due etnie diverse possano avere affetto tra loro senza le tante distinzioni che a volte ci sono ancora oggi. Certamente si possono anche vedere anche la parte brutta del voler essere clandestino, ovvero che queste persone sono obbligate a lasciare la propria famiglia col poco cibo a disposizione, e viaggiare per giorni o mesi via terra e via mare per arrivare in una nazione sconosciuta, e dove molte persone non sono favorevoli ai vari sbarchi di queste persone.


Il modo anche di mostrare come in questi posti ci siano molti attentati da parte dei militari, e che molte persone vengano prese e arrestate, è un modo per non dimenticare la violenza verso queste etnie, e di come la gente debba difendersi come meglio può per non morire o rimanere in ostaggio. Quello che è certo è che in Italia di Checco nessuno vuole saperne, anzi al suo rientro nel nostro paese la sua famiglia ne rimane contrariata.



Zalone durante le riprese a Trieste


Ma Checco ha voluto portare un po' del nostro Friuli nel suo film ovvero Trieste dove il comico pugliese ha girato l'ultima scena del film fra varie comparse italiane e non solo. Ed proprio lì che il comico farà capire al governo italiano che il razzismo non è una cosa da fare, e che anche se sono clandestini sono persone come noi senza differenzazioni, e lo mostrerà col suo modo ironico e divertente.


Luca Medici poi come fa in ogni suo film partecipa attivamente alla colonna sonora con canzoni divertenti e demenziali, che rimangono nella memoria di tutti come Immigrato, Se ti immigra dentro al cuore, Tolo Tolo e La cicogna strabica; ogni sua canzone ha un significato iconico di cosa vuol dire essere immigrato e il perchè ancora oggi ci sono queste distinzioni, il suo modo di cantarle è un inno al non razzismo e anche se alcuni critici lo hanno criticato per il senso delle canzoni lui ha sempre dimostrato che nel suo fare c'è solo sarcasmo e non razzismo. Un film che ti diverte come di solito nei suoi film ma che come ogni volta ci lascia dei sensi veri di umanità verso gli altri.


di Giacomo Fantini Voto: 3,75 di 5

11 Marzo 2021

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