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  • Immagine del redattore Giacomo Fantini

Thor: The Dark World

2013 - Azione/Avventura - 1h 52m

Regia: Alan Taylor

Cast: Chris Hemsworth, Natalie Portman, Tom Hiddleston, Stellan Skarsgård, Idris Elba, Christopher Eccleston, Adewale Akinnuoye-Agbaje, Kat Dennings, Ray Stevenson, Zachary Levi, Tadanobu Asano, Jaimie Alexander, Chris O'Dowd, Alice Krige, Rene Russo, Anthony Hopkins

TRAMA:

Dopo aver riportato la pace nei Nove Regni a causa dei danni inflitti dalla vendetta di Loki, Thor dovrà allearsi col perfido fratello per scontrarsi con un grosso nemico del passato in cerca di vendetta contro Asgard.




RECENSIONE:

Ottavo capitolo dell'MCU, è una sorta di scontro tra vendette possiamo dire, di nemici che cercano vendette dal passato e nemici che vogliono subito ribellarsi alle sconfitte recenti. Sicuramente tra i migliori film della Fase Due dell'MCU e vuole raccontare qualcosa di inaspettato per quanto riguarda il mondo norreno e le avventure del Dio del tuono. Delle origini sul suo mondo e cosa successe prima di lui ancora che nessuno aveva alba o perlomeno nessuno immaginava fosse vermamente così. Essendo sincero il giusto proseguimento delle sue avventure, e la caratteristica migliore è sicuramente la molta più azione rispetto al primo film, cosa che purtroppo il regista precendente (Branagh) aveva preferito aggiungerne poca e puntare su altre cose.

Proprio sul nuovo regista avrei da dire molte cose ma mi soffermerò su quelle più rilevanti. Partendo dal fatto che Alan Taylor forse molti si erano dimenticati che prima di questo film aveva diretto serie tv come I Soprano vincendo anche un Emmy Awards. Fa parte di quella categoria di registi, sottovalutati o perlomeno che per alcune vicissitudini non hanno ancora avuto il successo mondiale di molti altri colleghi. Proprio il regista originario di New York ha voluto fortemente distaccarsi dal lavoro fatto nel primo capitolo, puntando molto sul fatto che Thor voglia cercare di riappropriarsi della sua umanità e far capire di essere cresciuto dopo gli eventi della battaglia di New York e che le sue abilità sono aumentate rispetto a prima, ma che anche lui non può vivere senza l'amore di chi gli sta accanto. Poi ovviamente non poteva non trattare il grande rancore che c'è tra i due fratelli, che nonostante gli attriti precendenti il rispetto tra i due c'è ancora, come a significare che i fratelli rimangono sempre fratelli.


Chris Hemsworth con il regista Alan Taylor durante le riprese


Per la prima volta avremmo anche uno sguardo più concentrato su Asgard che nel primo capitolo era stato solo accennato. Finalmente descrivere la città indistruttibile è anche un momento per far capire che non c'è solo la Terra ma anche qualcosa di più grande come la fittizzia città norrena. Capiremo che anche una città fortezza come Asgard può essere infranta pesantemente, la bravura del regista è stata descrivere questo attacco da parte degli elfi oscuri in maniera molto attenta e la tecnica con cui si sono infiltrati nella città, mi piace la somiglianza anche se molto distaccata con l'attacco a Troia da parte dei greci descritto nell'Illiade di Omero.

L'amore tra un Dio e una mortale è l'ennesimo racconto di tanti fumetti e libri sui supereroi, e quello tra Thor e Jane è qualcosa di immenso, mi ricorda molto l'amore tra Ercole e Megara in Hercules, un amore tra due persone diverse ma simili nell'animo e che importa se uno dei due è un Dio, l'amore è sempre amore. Diciamo che questa volta Chris Hemsworth non ha voluto solo dimostrare di essere ancora più forte ma che ha anche una donna da proteggere, e portarla nel suo mondo dove una mortale non c'era mai entrata vuol dire tanto. La prova dell'attore australiano non fa più notizia, ormai è entrato nel nome degli attori che contano e la sua carriera dopo Thor parla da sola, anche se questa volta l'ho trovato molto più maturo e intraprendente. Beh su Natalie Portman cosa si può dire il suo nome parla da solo, anche se la bella premio Oscar in questo capitolo ha stentato su certi aspetti, troppo mielosa e poco incisiva rispetto al primo capitolo dove invece era molto determinata a mostrare le sue capacità da super cervellona. In questo capitolo fa vedere di avrere un grande coraggio come solo lei sa avere, ma si distacca molto dalla scenziata del primo capitolo lasciando tutto il lavoro a Darcy e a Selvig (alle prese con lo shock post traumatico lasciato da Loki nella sua testa).

Il solito Loki i soliti inganni, questo la sua solita descrizione. Però questa volta troviamo anche un cuore soprattutto nei confronti della madre che perirà nell'attacco di Asgard, questo fa capire che la madre è la madre anche se non ti ha partorito. La prova dell'attore inglese non si discute e nella parte del Dio dell'inganno regna sovrano, riesce a essere crudele ma anche furbo, e nonostante l'odio verso il padre Odino (che per la prima volta si sentirà debole nei confronti della sua gente) vuole solo trovare il suo posto nel mondo sapendo che alla fine sarà lui a perderci. Si può anche dire che nonostante il rancore come detto nei confronti del fratello sa bene anche lui che insieme fanno forza a quattro. Diciamo che Hiddleston ha dalla sua parte la bravura nel saper confondere lo spettatore.


Christopher Eccleston è il capo degli elfi oscuri: Malekith


Detto che Anthony Hopkins questa volta ha portato un Odino più fragile soprattutto per la morte di sua moglie Frigga, volendo dimostrare che anche il padre degli dei può essere fragile e nonostante questo dimostra anche di non soffrire davanti al suo popolo, come un re dovrebbe mostrare ma è pur sempre simile a una persona, almeno come dice lui. Chi invece non ha cuore nell'anima è Malekith, il sovrano degli elfi oscuri, degli esseri sovranaturali nati prima del mondo stesso e in cerca di vendetta su Asgard dopo essere stati sconfitto secoli prima. Sta di fatto che l'inglese Christopher Eccleston è finalmente uscito dal suo covo per le serie tv, per splendere anche al cinema anche se l'attore originario di Salford non è sconosciuto sul grande schermo anche se sottovalutato. Si è molto calato nel suo personaggio nel cercare il più possibile di creare un essere malvagio ma impaurito dagli asgardiani, ben consapevole delle sue debolezze. La sua debolezza nel mandare il suo "scagnozzo più forte" Algrim, a fare breccia ad Asgard per non ferirsi lui stesso fa capireil tutto; segno di come abbia paura su cosa fare, e la ricerca di quella che poi sarà una delle Gemme dell'Infinito è un modo per farsi da scudo contro un nemico più grande di lui.


La convergenza


Buone anche le scenografie dove il regno oscuro degli elfi sembra solo un'immenso deserto dove non sorge il sole, certo in confronto la città asgardiana è un paradiso ma fa capire di quanto la produzione abbia voluto creare un regno deserto apposta creato per mostrare l'oscurità degli elfi oscuri. Cosa che invece secondo me la Marvel ha preso molto da uno dei classici più belli della Disney è la convergenza ovvero un raro allineamento dei pianeti per poter poi riportare l'oscurità nel mondo, questo fittizio fenomeno lo si vede proprio in Hercules; secondo me il regista deve aver capito che attingendo da questa caratteristica avrebbe scatenando una vera suspence nel pubblico, per capire come avrebbe reagito.

Lasciare in disparte i tre guerrieri e Lady Sif è stato un errore, parliamo comunque dei quattro migliori amici di Thor e in questo capitolo non sono tanto presenti come nel primo nonostante gli diano una grossa mano, è probabilmente anche perché ormai il Dio del tuono è diventato abbastanza forte da farcela da solo ma gli avrei trattati meglio. La colonna sonora composta nuovamente da Brian Tyler dopo la buona uscita con Iron Man 3, porta molta dinamismo (una sua caratteristica) soprattutto nella battaglia finale a Greenwich dove gli animi sono in tempesta e serviva qualcosa per stemperarli, un grosso lavoro di suoni ad effetto. Proprio la battaglia finale è stata trattata bene con l'uso sfrenato degli effetti speciali, sembrava di vedere un altro film di fantascienza, e far vedere come la convergenza potesse influire sullo spazio teletrasportandosi da un posto all'altro senza volerlo ha anche molto divertito.


La battaglia finale a Greenwich








Anche per oggi è tutto ci vediamo alla prossima recensione sempre su Recensione Film I Il cinema è arte


di Giacomo Fantini Voto: 3,85 di 5

29 Settembre 2022


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