Captain America: Brave New World
- Giacomo Fantini
- 17 apr
- Tempo di lettura: 6 min
2025 - Azione/Avventura - 1h 59m
Regia: Julius Onah
Cast: Anthony Mackie, Danny Ramirez, Shira Haas, Carl Lumbly, Xosha Roquemore, Jóhannes Haukur Jóhannesson, William Mark McCullough, Giancarlo Esposito, Liv Tyler, Tim Blake Nelson, Harrison Ford

TRAMA:
Diventato il nuovo Captain America, Sam Wilson, insieme al suo fidato compare Joaquin Torres recuperano una vendita illegale di adamantio da una squadra speciale nemica. I due vengono premiati a un ricevimento venendo accolti alla Casa Bianca dal nuovo presidente degli Stati Uniti d'America portando con loro un vecchio amico, ma quando sembra tutto tranquillo il presidente rischia di venire ucciso da uno di loro in totale stato di trance, il tutto mentre dietro a tutto questo si cela una persona nota in passato e non è la sola minaccia.
RECENSIONE:
Quarto capitolo sulle avventure di Captain America, è anche il primo film dove il famoso super soldato non viene rappresentato da Chris Evans ma dal suo ex braccio destro ovvero Sam Wilson. Diciamo che dopo gli eventi di The Falcon and the Winter Soldier (non spoilero la serie), l'uomo ha deciso di prendere finalmente l'incarico lasciato dal suo grande amico dopo avergli lasciato lo scudo dopo la battaglia con Thanos. Un Captain America completamente diverso sia nel vestito simile a una versione di Falcon ma con lo scudo e ovviamente più umano visto che l'uomo aveva scelto di non prendere il siero del super soldato, molto più a vulnerabile agli attacchi nemici ma più affamato di essere il giusto erede di Steve Rogers che ovviamente è una gran bella montagna da scalare, ma sicuramente il suo coraggio e la forza d'animo di cui lo abbiamo conosciuto saprà farsi valere.

Certo il coraggio di Sam Wilson non si discute anche perché aveva imparato dal migliore e quando S. Rogers gli aveva donato lo scudo nessuno credo pensava che l'uomo ne prendesse subito il ruolo anche perché nessuno poteva interpretare Captain America se non l'originale, ma se con la morte di Iron Man la Marvel aveva deciso di non sostituire il personaggio con Cap è stato diverso, e secondo me è anche giusto così, prima o poi qualcuno avrebbe dovuto guidare gli Avengers dopo il loro scioglimento o almeno qualcuno avrebbe dovuto ricomporre la squadra e difendere il mondo e gli Stati Uniti d'America. Probabilmente avrei pensato a uno come Thor oppure la nuova Black Panther ma la classe di Sam in questo nuovo ruolo mi sembra giusto così.


Mi vorrei anche soffermare sul personaggio terzo incomodo o perlomeno che non avrebbe voluto essere lì in quel momento. Isaiah Bradley lo abbiamo conosciuto nella serie tv dedicata a The Falcon and the Winter Soldier e subito avevo capito che era un personaggio scontroso per gli eventi passati e gli esperimenti subiti visto che era uno dei primi super soldati usati per la guerra di Corea, ma anche in alcuni tratti lo visto aprirsi ed essere dolce grazie anche all'amicizia con Sam. Diciamo che il suo gesto di uccidere il presidente degli Stati Uniti anche se era sotto controllo mentale ha acceso la trama del film, e il suo personaggio è quello di che si dice che anche le persone scontrose se amate possono diventare simpatici, il suo ruolo sarà la goccia che farà partire un po' tutto il film, cosa si cela dietro gli attacchi nemici. Tra i nuovi personaggi notiamo una nuova Vedova Nera ovvero Ruth Bat-Seraph (Shira Haas) incaricata di proteggere il presidente, e che in un primo momento lo vista come un personaggio che mi stava molto sulle scatole, spavaldo e arrivista forse anche perché non capiva e non credeva quello che stava succedendo per poi aiutare i nostri protagonisti a combattere il male, che sia l'erede della nuova Vedova Nera, difficile da prendere quel ruolo.

Non lo vedevo dal successo de L'incredibile Hulk, ebbene si è proprio lui e a volte ritornano. Che fine aveva fatto il dottor Sterns dopo aver creato Abominio? beh è stato a contatto con il sangue di Hulk e invece che diventare come lui è diventato super intelligente e con il cervello enorme, molto brutto non che prima fosse bello, scusami Tim.
Qui Tim Blake Nelson di cui la classe non si discute ha creato un nemico che ha rischiato di portare a una guerra tra Stati Uniti e Giappone per l'adamantio, quel materiale di cui sono fatti gli artigli di Wolverine e che sembra indistruttibile. Tornando a lui nel ruolo di Capo, ha voluto secondo me dare un altro tipo di nemico e non il solito mostro con i super poteri ma un super scienziato con la mania del controllo mentale, qualcosa che ha fatto in tanti anni di prigionia e che nessuno sapeva che fosse ancora vivo ma anche soprattutto in tanti sottovalutano ancora la tecnica attoriale di T. Blake Nelson, ma ha sempre datato personaggi deboli ma con altri scopi, qui come un personaggio cattivo ma in cerca di vendetta per un uomo che lo ha nascosto a tutti per non mostrarlo al mondo come il mostro che era diventato, e non lo scienziato che era prima.

Che tutti vogliano collaborare con la Marvel lo sappiamo ma come riescano a scritturare i vari attori è importante. Quello che la Marvel abbia fatto per convincere Harrison Ford a fare l'amico/nemico nel film è veramente incredibile, non che l'interprete di Indiana Jones abbia fatto fatica ad accettare la parte e figuriamoci chi avrebbe rifiutato, ma se penso al suo ruolo la sua classe non ha età. A 82 anni compiuti il grande attore ha rilevato il ruolo del bastardo Thaddeus "Thunderbolt" Ross che dopo la morte di William Hurt aveva bisogno di qualcuno altro. Certo non pensavo che diventasse presidente degli Stati Uniti soprattutto con quel carattere scorbutico e con i suoi attacchi d'ira. Nel film vedo che il personaggio voglia cambiare e non essere più l'arrogante visto in passato ma a volte è più forte di lui, ma nasconde un passato oscuro dovuto anche alle gesta proprio di Capo e su come si trasformi in Red Hulk è tutto merito del villain, dall'altra parte Ross vuole solo avere di nuovo sua figlia Betty nella sua vita, grande ancora una volta H. Ford.

Che si dice del regista, Julius Onah, e del suo lavoro nel dover dirigere questo capitolo dopo il buon lavoro dei fratelli Russo nei capitoli precedenti. Beh il regista nigeriano ha cercato di apprendere molto dai suoi colleghi ma è ovvio che non può essere uguale visto anche gli interpreti diversi e gli anni passati dall'ultimo capitolo su Cap., ma non è tutto da buttare. Dover dirigere un nuovo Captain America non è stato semplice e qualche sbavatura si è visto, non ha le stesse dinamiche dei capitoli precedenti ma le scene d'azione sono state costruite abbastanza bene soprattutto lo scontro finale tra Red Hulk e Sam. Da rimandare lo scontro aereo tra la contraarea statunitense e quella giapponese molto simile a una scena di Top Gun. Ma la scontro finale è fatto bene grazie a una buona motion capture e che riprende i vecchi scontri tra Cap. e altri villain, diciamo che l'aiuto dei vari interpreti ad agire con il giovane regista qui a questa nuova avventura per questo suo primo blockbuster ha fatto rimpiangere le avventure di Steve Rogers ma certamente non ha comunque deluso chi ormai non credeva a questo nuovo inizio.

Anche per questa recensione è tutto ci vediamo alla prossima recensione sempre su Recensione Film I Il cinema è arte.
di Giacomo Fantini Voto: 3,66 di 5
17 Aprile 2025
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