Thor: Love and Thunder
- Giacomo Fantini
- 18 gen
- Tempo di lettura: 5 min
2022 - Azione/Avventura - 1h 58m
Regia: Taika Waititi
Cast: Chris Hemsworth, Christian Bale, Tessa Thompson, Jaimie Alexander, Taika Waititi, Kieron L. Dyer, Simon Russell Beale, Russell Crowe, Natalie Portman, Chris Pratt, Dave Bautista, Karen Gillan, Pom Klementieff, Sean Gunn, Vin Diesel, Bradley Cooper

TRAMA:
Dopo aver battuto Thanos e riportato la pace nel mondo il dio del tuono Thor è partito con i Guardiani della Galassia verso nuove missioni. Si rimette in forma ed è famoso in tutta la galassia, ma nonostante questo sente un grande vuoto dentro di se, un giorno riceve un messaggio dalla sua vecchia amica Sif che le chiede aiuto perché un misterioso nemico di nome Gorr sta portando distruzione e sta uccidendo tutti gli dei ed diretto ad Asgard. Tornato nella sua vecchia dimora scopre in aiuto un nuovo personaggio che lui ricorda molto amorevolmente.
RECENSIONE:
Quarto capitolo sulle avventure del dio del tuono e penultimo film della Fase 4 dell'MCU, possiamo considerarlo probabilmente in confronto ai capitoli precedenti forse quello meno riuscito per delle mancanze che prima eravamo abituati a vedere ma non meno avvincente anzi, una storia scritta modestamente bene con buoni personaggi e la stessa grinta e potere del mitico Thor.

La buona cosa sta nel rivedere Thor tornato al suo fisico originale e non il panzone visto in Endgame, con un costume nuovo e la sua folta capigliatura normanna, anche se ci eravamo abituati ai capelli corti e gli stavano più che bene. Quello che possiamo finalmente vedere è il ritorno di un personaggio molto amato ovvero Jane Foster, che era scomparsa dal terzo capitolo senza motivo e solo accennata ma capiremo il motivo del suo allontanamento e il perché della rottura con Thor visto che tra i due era nata una bellissima storia d'amore. La donna dopo aver scoperto di avere un cancro al quarto stadio, alla ricerca di una cura che non c'è ritorna ad Asgard (nella sua nuova versione e non la città paradisiaca di prima), e si appropria del Mjornir o di quello che ne resta diventando una versione al femminile di Thor o come si fa chiamare Potente Thor, credendo che questi poteri possano curarla dal cancro ma sapremo che non sarà così.

È bello vedere la donna diventare un supereroe con la mente da scienziata, non ricordavo una parte da eroina per la Portman da quando recitava nella trilogia prequel di Star Wars ed aveva convinto tutti, peccato che sia la sua ultima pellicola per la Marvel e non abbiano avuto questa idea prima di allora. La bella notizia è che dopo aver lasciato i Guardiani della Galassia per tornare a salvare Asgard dai nemici, il nostro protagonista si trovi a dover costruire la sua squadra composta dalla Portman stessa, Valchiria (Tessa Thompson) e Korg (TaikaWaititi). Se di Valchiria non cambia il suo personaggio lasciato nel terzo capitolo ovvero quello dell'eroina che si butta nell'alcol per cancellare il brutto passato ma almeno questa volta è più matura e saggia, anche visto la sua posizione da regina di Asgard ma anche più capace e convinta delle sue abilità. Il personaggio di Korg non so cosa serva veramente già che sta lì e aiuta in parte il protagonista anche se spesso ci pensano a fare la forza bruta Jane e Valchiria.

Se la Marvel sa costruire gli antagonisti lo sappiamo più o meno bene ma il personaggio di Gorr il macellatore di dei è un particolare che ho apprezzato. L'interpretazione di un professionista come Christian Bale è aria pura per il film, capace di creare un personaggio che diventa cattivo dopo aver perso fiducia negli dei e aver perso sua figlia Love (da notare che la bimba è la figlia di Chris Hemsworth), si fa prendere dalla forza oscura è diventa capace di controllare le ombre e l'oscurità grazie anche alla Necrospada ma come succede nei migliori film questo oscuro potere lo sta uccidendo piano piano. Anche se l'ho trovato un personaggio che ha una debolezza interna nell'affrontare il motivo che ha perso quello che amava, e la vendetta è il solo modo per difendersi, a differenza di Thor che ha affrontato la sua vita cercando di rialzarsi, alla fine Gorr è un personaggio che riesce a far paura anche ai bambini.

Quello che manca alla pellicola è sostituire certi personaggi che prima erano sacri, si vede la mancanza di personaggi come Loki e Odino a fare fare colla alla storia. Loki era come la nemesi del protagonista stesso, e la Marvel non è riuscita a dare una vera e propria svolta su questo fatto, uguale il discorso vale per Odino che era il mentore nonché padre di Thor e si vede mancare tutto questo. Nuovi pianeti come Omnipotence City, la città degli dei (perché questo nome e non il mitico Olimpo) è una caratteristica buona ma serve a poco già che i nostri eroi si recano li per cercare un esercito che possa aiutarli a combattere Gorr e ci escono a mani vuote. Per non parlare di Zeus, colui che dovrebbe dargli una mano e invece si rivela tutto quello che un capo non dovrebbe essere, oltre che essere un cialtrone e un cacasotto solo pronto a ingozzarsi e farsi passare per quello che non è, sicuramente non il padre degli dei che abbiamo conosciuto in film come Hercules, e ovvio che l'interpretazione di Russell Crowe non si discute e anzi fa del suo Zeus il personaggio del dio supremo che si crede il più forte ma in realtà è solo un buffone, ma la sua spada a forma di fulmine è l'unica arma in grado di poter uccidere il nemico ed è per questo che sta lì.

La storia vuole anche portare il lieto fine sulla storia d'amore tra Thor e Jane che ora più che mai è sempre più forte e purtroppo ai saluti visto il male che ha colpito la scienziata. Questa volta il regista Taika Waititi tornato alla regia per chiudere il cerchio iniziato con Ragnarok, ha dato una morale diversa alla storia molto più comica e con un contesto fatto di pura voglia di combattere insieme e vivere la felicità insieme. Gorr è alla ricerca della sua salvezza interiore e uguale Thor che nonostante tutto si sente solo per avere perso suo fratello e il padre ma che ha trovato degli amici e la sua amata pur per un'ultima volta. Thor dovrà capire come fare il padre adottando la figlia del suo nemico, l'unica vera essenza del villain che voleva solo avere la sua famiglia e non rimanere da solo. Il regista ha messo una nuova chiave di lettura al film per gli anni a venire, e speriamo che Thor torni in futuro perché la Marvel ne ha assolutamente bisogno.

Anche per questa recensione è tutto ci vediamo alla prossima recensione sempre su Recensioni Film I Il cinema è arte.
di Giacomo Fantini Voto: 3,72 di 5
18 Gennaio 2025
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