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  • Immagine del redattore Giacomo Fantini

T2 Trainspotting

2017 - Drammatico - 1h 17m

Regia: Danny Boyle

Cast: Ewan McGregor, Ewen Bremner, Jonny Lee Miller, Robert Carlyle, Kelly Macdonald, Shirley Henderson, James Cosmo, Anjela Nedjalkova

TRAMA:

Sono passati vent'anni da quando Mark Renton, rubò una grossa somma di denaro ai suoi amici, per scappare verso una nuova vita e uno nuovo futuro. Anni dopo dopo l'uomo decide di ritornare in quella città dove molto è cambiato apparte i suoi vecchi amici che hanno peggiorato le loro vite, il suo ritorno farà riabboccare vecchi fantasmi del passato.


RECENSIONE:

Ovviamente dopo aver visto quel curioso cult che fu Trainspotting e quello che portò ai favolosi anni 90, ho anche pensato che una storia del genere non poteva finire in quel modo dato che oltre a voler raccontare quello fu il secondo romanzo, Porno, che insieme all'omonimo romanzo che diede origine a questo capitolo, ma anche per sapere se Renton avesse veramente scelto la vita e il futuro. Un lavoro che ha giustamente voluto e dovuto coinvolgere il creatore di questa storia, lo scrittore inglese Irvine Welsh con a seguire regista e cast originale. Ma sappiamo tutti che normalmente i seguiti dei grandi classici hanno più o meno successo dei loro precedenti capitoli con particolari negativi e positivi non riscuotendo lo stesso successo e anche questo capitolo non è stato da meno.

I quattro protagonisti alla World Premiere del film

Come nella storia stessa anche i nostri protagonisti si sono evoluti con una carriera più o meno di successo, dove possiamo dire che il solo Ewan McGregor ha avuto una carriera di ottimo rispetto e continua a essere tra i migliori attori che ci siano attualmente ancora molto sottovalutato. L'attore scozzese ha portato una nuova versione di Mark Renton, ormai adulto che con la grossa somma rubata anni prima si è ricreato una vita, ma nonostante questo non è riuscito ad avere veramente tutto quello che voleva e forse anche per questo che è voluto tornare a Edimburgo e in quella sua vecchia vita, per capire se quello che aveva lasciato fosse rimasto come lo aveva lasciato. Posso dire con tutta conferma che quello che il nostro protagonista aveva fatto in giovane età ha solo che peggiorato quella parte di vita che lo stava portando direttamente alla morte. Potevo immaginare che Renton che era il più intelligente e importante di quel gruppo di amici potesse avere avuto una vita più fortunata, ma mi sono reso conto che in fondo anche lui ha avuto il peggio da quella somma derubata anni addietro, e che se anche è riuscito ad uscirne da quella malattia che era la droga altre cose sono rimaste intrappolate in lui come la insoddisfazione.

Se di Renton abbiamo parlato si potrebbe dire tanto anche dei suoi vecchi amici Sick Boy e Spud, non tanto cambiati nonostante l'età adulta ed imprigionati in quella vita di cui non sono riusciti ad uscirne e la droga fa ancora parte della loro vita. Se Sick Boy tira avanti ricattando uomini politici e importanti facendosi aiutare da Veronika, una giovane donna bulgara sua compagna per finto dire, lo stesso non si può dire di Spud che era lo scemo del gruppo e jolly è rimasto, non riuscendo a combinare niente nella vita e anzi la droga lo aiuta a vivere meglio o crede di vivere una vita migliore. Due personaggi a tratti simili ma anche molto diversi che in passato avevano fatto da colla allo stesso Renton, e ora si trovano a dover capire se il ritorno del loro vecchio amico possa darli un nuovo futuro. Sta di fatto che entrambi daranno una brutta accoglienza al protagonista per averli lasciati in quella città piovosa e lugubre mentre lui se la spassava più o meno ad Amsterdam, ma sappiamo tutti che alla fine nessuno si è veramente salvato.

Se la droga era l'argomento principale del precedente capitolo anche questo ne fa parte ma almeno sta volta grazie anche al ritorno di Renton, ogni minimo grammo di eroina comincia a passare in seconda mano. Cercare di mettere la droga come valvola di sfogo per la gang di amici in precedenza quando erano ragazzi era il modo di separarli dalla realtà, ma mi aspettavo che anche stavolta fosse l'argomento centrale e con mio malgrado interesse il regista è riuscito a dare un altro risvolto della moneta sulla polvere bianca, mettendo sta volta come obbiettivo della storia quello del cambiamento umano.

Le due facce della storia: Renton e Begbie

Se la droga è risultato un nemico per molti di loro lo stesso non si può dire per Franco Begbie, lo schizzoide che Robert Carlyle aveva interpretato con arduo intervento. Diciamo che alla fine la storia gira in gran parte sul suo desiderio di vendetta verso Renton e quella somma rubata. Un personaggio che non ha deluso neanche stavolta, si potrebbe parlare sul suo lato umano per dire, dei suoi problemi con il sesso e su come cerchi di convertire suo figlio a sua immagine e somiglianza con scarsi risultati, ma mi soffermerei sul fatto che rimane un pazzo schizzato che ha cercato in gran parte di rubare la scena a McGregor e compagnia, solo per non parlare dei suoi problemi d'alcolismo e con la società, posso solo dirli bravo perché insieme a Renton e quello che si salva tra le performance dei protagonisti.

Parte del cast e regista alla premiere della Berlinale 2017

Dovremmo stare ore e ore a parlare di come Sick Boy e Spud cerchino di redimersi e di come le difficoltà vengano alla luce, ma mi soffermerei sul lavoro del regista Danny Boyle che dal 1996 a oggi ne ha fatta di strada passando anche per l'Oscar vinto per quel gran film che è stato The Millionaire, forse il suo miglior film dopo il fortunato cult del capitolo precedente. Il regista inglese ha tolto molto di quello visto in precedenza, il personaggio di Diane, "l'interesse sessuale" di Renton, messa in un angolo con una piccola parte di 10 minuti come a volerla solo ringraziare per l'aiuto dato al protagonista nella sua lotta contro la droga, ma che era troppo una ragazza studio e libri per stare in questa pellicola, l'avrei coinvolta di più. Sostituita da questo personaggio che è Veronika, che l'attrice bulgara Anjela Nedjalkova che in pochi conoscono ma che in patria ha riscosso buoni consensi qui al suo primo ruolo in un film di gran importanza.

Veronika e Sick Boy

La ragazza recita la visione della ragazza dal bel visino assunta per usare il suo corpo per appunto ricattare uomini d'affari in atti sessuali di tradimento, ma che in realtà ha un passato di una madre che ha dovuto lasciare il suo Stato per cercare fortuna altrove, diciamo che il regista l'ha scelta bene per trovare quello che serviva a Renton per un nuova fiamma amorosa ma che sembra troppo anche per lui. Non dimentichiamo che D. Boyle ha voluto anche ricordare la figura di Tommy anche se per pochi minuti, l'unico dei personaggi che è morto di overdose nel film precedente e che non meritava di fare quella fine. Ho apprezzato lo stile della storia su una vita più adulta e che gira intorno all'amicizia per trovarsi poi in un futuro migliore di quello che si erano messi nelle proprie mani i protagonisti, anche se poi McGregor dovendo rimettere piede in quella vita ha dovuto rimettere mano a quelle droghe almeno una volta ancora, per un ultima volta per capire se la sua vecchia vita valeva meglio di quella che aveva iniziato.

Chiari riferimenti anche a una star del calcio inglese e mondiale come George Best che nonostante avesse vinto tutto con il Manchester United durante gli anni 60 compreso il Pallone d'oro, avrebbe avuto anche dei grandi problemi di alcol e droga che avrebbero compromesso la sua carriera portandolo alla morte a soli 52 anni, come a voler dire che la droga può anche distrarre dalla vita monotona di sempre ma che se non controllata può portare anche alla distruzione come la strada che stavano andando incontro i nostri protagonisti; questa caratteristica l'ho molto apprezzata. La colonna sonora è un chiaro riferimento ai quei anni 90 che i nostri protagonisti avevano assorbito e che vent'anni dopo hanno cercato di rimettere in piedi cercando anche di aggiornarsi ai giorni d'oggi.


Anche per questa recensione è tutto ci vediamo alla prossima recensione sempre su Recensione Film I Il cinema è arte.


di Giacomo Fantini Voto: 3,75 di 5

27 Febbraio 2024

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