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  • Immagine del redattore Giacomo Fantini

Spider-Man: Homecoming

2017 - Azione/Avventura - 2h 13m

Regia: Jon Watts

Cast: Tom Holland, Michael Keaton, Jon Favreau, Gwyneth Paltrow, Zendaya, Donald Glover, Jacob Batalon, Laura Harrier, Tony Revolori, Bokeem Woodbine, Tyne Daly, Marisa Tomei, Robert Downey Jr., Abraham Attam, Hannibal Bures, Kenneth Choi, Selenis Leyva, Angouire Rice, Martin Starr, Garcelle Beauvais, Michael Chernus, Michael Mando, Logan Marshall-Green

TRAMA:

Dopo aver aiutato Iron Man e co. a cercare di fermare Captain America senza successo, Peter Parker alias Spider-Man torna a casa alla sua normalità in attesa di un altra chiamata degli Avengers che intanto non arriva. Nel frattempo in città si stanno vericando degli strani avvenimenti, che solo il ragazzo potrà fermare.


RECENSIONE:

Sono passati esattamente 21 anni da quando un certo Sam Raimi fece uscire al cinema il primo film sull'Uomo Ragno e ormai non ci credevo neanche più che qualche altro regista potesse replicare un successo del genere, anche perchè sappiamo tutti che il riavvia della saga fatto nel 2012 non ebbe lo stesso fortunato successo anche se secondo me meritava molto di più, e le basi erano state ampiamente fatte e sapevamo tutti che purtroppo i fan più accaniti si erano abituati talmente tanto al primo Spider-Man da non riuscire a vedere nessun altro con il costume rosso e blue, cosa accaduta con questa nuova versione più giovane che sta negli anni facendo cambiare idea a tanti cinefili.

Partiamo dal fatto che questo nuovo arrampicamuri è probabilmente la versione come dicevo più giovane del Peter Parker a cui siamo sempre stati abituati a vedere, partendo dal fatto che in questa pellicola il ragazzo va in seconda liceo, e nelle altre versioni era prossimo al diploma. Non sembra il solito supereroe che sa quello che è diventato ma un semplice ragazzo che si è visto da un momento all'altro passare da i banchi di scuola ad affrontare Captain America solo per essere stato morso da un ragno radioattivo di cui non sappiamo neanche come sia entrato a contatto, diciamo probabilmente la versione di un normale studente che deve affrontare una nuova realtà consapevole di avere anche delle responsabilità ora che è diventato un supereroe.

L'inglese Tom Holland è il nuovo Spider-Man

Senza togliere niente ad Andrew Garfield ma per molti anni lo Spider-Man per eccellenza è stato quello di Tobey Maguire e non sto qui a dire il perché, ma questo nuovo protagonista è una grande boccata d'aria che sta ben sperando per uno degli attori più promettenti del panorama cinematografico. Tom Holland non se l'aspettava neanche secondo me di poter fare così tanto successo anche perché visto l'insuccesso del suo predecessore la speranza era lontana. Invece l'attore inglese allora poco più che ventenne ha incantato tutti con un'interpretazione strabiliante, che lo aveva portato a vincere il premio Bafta per la miglior stella emergente proprio nella sua prima apparizione contro Captain America. Interpretare un ragazzo di 15 anni e averli superati da molto secondo me è stata la parte più difficile, un ragazzino che non mi è sembrato il secchione che tutti conosciamo anche se il genio è rimasto, ma un normale ragazzo alla ricerca della normalità tra pubertà, libri e superpoteri da ragno. Forse per quello che in tanti lo stiamo apprezzando per la sua umanità e altruismo che lo differenziano molto da i primi due arrampicamuri non senza molte difficoltà che li sono valsi un Saturn Award per il miglior attore.

Partiamo con il dire che il nuovo costume è molto più giovane e moderno, io sono rimasto fedele all'originale ma anche questo fa la sua buona figura che quel genio di Tony Stark ha creato. Un Uomo Ragno molto più come posso dire avventato ma anche in difficoltà ed è riuscito a cavarsela, sembra il ragazzo che vuole assomigliare ai suoi idoli e prova il tutto per tutto ma è alle prime armi. In questa pellicola il caro Peter Parker se tutti pensavamo che avrebbe da subito fatto congrega con gli Avengers ci sbagliavamo tutti, credo che il regista abbia voluto mostrare come il ragazzo debba prima farsi strada tra i grattacieli di New York e i suoi misteri, prima che avventurarsi tra alieni e nuovi pianeti.

Il villain: l'Avvoltoio (Michael Keaton)

Dimenticatevi i nemici come Lizard, Electro o Venom perché l'Avvoltoio è uno di quei nemici che lo vedi una volta sola e poi lo dimentichi anche perché sono sincero tra i nemici dell'Uomo Ragno è quello forse meno forte ma anche più maestoso o perlomeno uno di quei nemici che hanno messo un grande lavoro dietro il tutto. Mettiamoci anche che dietro il villain c'è un attore che è stato anche dietro la maschera di un supereroe come Batman ovvero Michael Keaton, che con volatili di grandi dimensioni ci ha preso il gusto dopo Birdman. L'attore che rimane tra quelli sottovalutati che è passato tra la grande notorietà al dimenticatoio in un attimo e poi è riuscito a farsi notare con grandi interpretazioni; un personaggio che si sente molto solo a mio parere forse perchè quando era sul punto di sfondare ha perso tutto e l'unico modo per farsi dei soldi è diventare cattivo usando il suo genio. Certo che il villain è anche capace di capire quando non andare oltre e rispettare il proprio nemico come si vede nella scena a metà dei titoli di coda, una persona che deve fare la doppia faccia con la moglie e figlia da padre di famigli, a capo banda, e che banda sembra la tipica gang di paese che si trova tra le mani delle armi aliene, ma che invece non sanno come usarle.

Zendaya è MJ

Se il personaggio di Mary Jane nel primo Spider-Man vi aveva impressionato allora la versione interpretata da Zendaya è la sua versione della ragazza annoiata. L'ex stellina di Disney Channel, ora una delle giovani attrici più promettenti del cinema, mi piace di più. Questa MJ è una ragazza che si annoia della sua vita, se ne sta in disparte e non ha amici fino ad allora, proprio l'opposto della versione di Kirsten Dunst. Una ragazza dal carattere comunque certo antipatico ma anche leale e allo stesso tempo misterioso che cela dietro di sé una ragazza insicura. Poco da dire sui personaggi di Ned ( Jacob Batalon) e Flash (Tony Revolori), il primo il miglior amico di Peter che lo vedo come il ragazzo sulla sedia diciamo come Oregon per Batman, un personaggio che si ritrova da un ragazzo normale all'aiutante dell'arrampicamuri, svitato e genio. Poco da dire sul conto di "Flash" Thompson, il tipico bulletto del liceo con dietro una grande invidia, almeno in questa pellicola è più nel progetto.

Il regista Jon Watts mentre prepara Tom Holland prima di una scena d'azione

La differenza tra un Sam Raimi e un regista semisconosciuto come Jon Watts si vede su tutti i fronti. Il regista che esplose con l'horror Clown ha cercato di prendere spunto dal lavoro del regista de La Casa, ma cercando di rendere il film più giovanile per attirare anche un pubblico più giovane. Ottime le scene d'azione dove elegia la scena del salvataggio sull'obelisco e il combattimento finale con tanto di riflessione sul perché Peter Parker potrebbe essere un eroe anche senza il costume. Quello che secondo me Watts ha sbagliato è stato provare a sostituire il personaggio di MJ con quello di Liz forse per dare un nuovo partner amoroso al ragazzo e capendo che non era di gran successo è tornato poi sui passi fedeli di Mary Jane, ovvio che il personaggio di Liz, messo come la ragazza più grande che si innamora del più piccolo e figlia dell'Avvoltoio era un modo per capire cosa si cela dietro al nemico ed era giusto farlo ma strada che convince non si cambia.

Non poteva mancare nel film colui che gli ha dato a Peter Parker la possibilità di essere un Avengers ossia Tony Stark. Qui Robert Downey Jr. è come una sorta di maestro o secondo padre per il ragazzo anche se lo vedremo poco per dare veramente importanza al leader dei Vendicatori. Quello che invece sicuramente avrei messo è quel bravo zio Ben che in questa versione manca e viene appena accennato, essendo parte importante nei primi film sull'Uomo Ragno non metterlo nella pellicola è lo sbaglio più grosso.

Se non c'è zio Ben, beh zia May non poteva mancare qui ancora più giovane delle precedenti interpreti. Giustamente per un ragazzo adolescente ci voleva una zia abbastanza giovane per stare sullo stile, diciamo che tra la vecchia zia del film di Raimi e la giovane Marisa Tomei sono passati anni luce, anche se preferisco la zia moderna di ora che l'anziana di prima, con l'attrice italoamericana che ha dato prova di una persona matura ma che non sa fare la bacchettona forse un po' troppo svampita ma che sa di fare da mamma al giovane Spidey.

Sulle scene d'azione non ho niente da dire poi certo si potrebbe parlare di come siamo passati da sconfiggere il Goblin tra i grattacieli di New York, a un combattimento terra aria con l'Avvoltoio per impedire una distruzione di massa, con armi aliene. Diciamo che a parte il villain principale non è che ci siano nemici di gran difficoltà, se aggiungiamo uno come lo Shocker che lo ricordavo meglio e se lo sono bruciato visto che non farebbe paura a nessuno.

Le musiche del premio Oscar Michael Giacchino ricordano molto quelle di Danny Elfman sulla versione di Raimi, con quella cantilena che ricordiamo tutti nel primo Spider-Man e che la cantava anche Michael Bublè nel secondo capitolo. Un sound molto allegro e vivace ma anche adolescenziale, per cui mi ha preso molto.


Anche per questa recensione è tutto ci vediamo alla prossima recensione sempre su Recensione Film I Il cinema è arte .


di Giacomo Fantini. Voto: 3,89 di 5

23 Settembre 2023

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