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Space Jam

  • Immagine del redattore:  Giacomo Fantini
    Giacomo Fantini
  • 31 mag
  • Tempo di lettura: 5 min

1996 - Animazione/Sportivo - 1h 27m

Regia: Joe Pytka

Cast: Michael Jordan, Bugs Bunny, Wayne Knight, Theresa Randle, Charles Barkley, Muggsy Bogues, Shawn Bradley, Patrick Ewing, Larry Johnson

TRAMA:

La leggenda del basket Michael Jordan decide di ritirarsi dalla pallacanestro e dedicarsi al baseball tra lo sconforto dei fan. Un giorno in un pianeta lontano dei mostriciattoli alieni vengono mandati a catturare i Looney Toones per renderli schiavi, che decidono di sfidarli in una partita di pallacanestro per avere la libertà ma quando scoprono di essere spacciati capiscono che solo una persona può aiutarli.


RECENSIONE:

La pellicola è considerata secondo un mio parere tra le migliori degli anni 90, uno degli esempi di film a tecnica mista che ci sia insieme a Chi ha incastrato Roger Rabbit?, Mary Poppins, e tanti altri di quegli anni e l'idea di far coesistere attori in carne e ossa con personaggi dei cartoni animati è la cosa più bella che ci sia nel cinema d'animazione e fantasy, che ancora oggi nel bene e nel male il cinema ci sta facendo vedere.

Bugs Bunny e Michael Jordan
Bugs Bunny e Michael Jordan

Partiamo dal fatto che la trama del film gira intorno alla pallacanestro e sicuramente il protagonista principale non poteva essere colui che al tempo era l'esempio migliore non solo dell'NBA stessa ma di tutto il basket mondiale ovvero Michael Jordan. La storia si colloca su una versione immaginaria del cestista che proprio nel 1993 dopo aver vinto il suo primo three-peat fece il suo primo ritiro dal basket per dedicarsi al baseball professionistico, giustamente tra lo sconforto dei fan. Incentrare la storia intorno alla pallacanestro era anche un modo per far appassionare le persone a uno sport che non sia il calcio, e che negli Stati Uniti d'America è lo sport prioritario cosa che in Italia passa in secondo piano purtroppo. A quel tempo Air Jordan, come piaceva farsi chiamare era l'Hercules dello sport, e trovarsi non solo a recitare in un film ma con dei cartoni animati è stato qualcosa di unico anche perché nessuno pensava agli inizi potesse funzionare soprattutto perché un film a tecnica mista non è mai stato semplice da far combaciare ma Jordan si è trovato benissimo, e tanti fan immaginavano di poter giocare con i Looney Tunes.

Proprio i Looney Tunes erano e sono i personaggi più amati dai bambini e dagli adulti, chi non può non amare personaggi comici come l'iconico Bugs Bunny, la stupidità divertente di Daffy Duck per passare a Lola Bunny, Titti, Silvestro, Taz e tutti gli altri che hanno sempre accompagnato i nostri cartoni animati con divertente episodi. Ognuno di loro è impossibile indicarli tutti è divertente e unico, ognuno con il suo carattere e le sue abilità e vederli coesistere niente poco di meno che con Michael Jordan fa ancora più divertire e appassionare.

Daffy Duck, Bugs Bunny e Lola Bunny
Daffy Duck, Bugs Bunny e Lola Bunny

L'amore tra i due conigli, e il dualismo tra il leader dei Looney Tunes e l'anatra più amata dei cartoni animati fa capire quanto questi personaggi siano iconici. La scena di Bugs Bunny e Daffy Duck che vanno nel mondo reale per prendere scarpe e calzoncini a casa Jordan, venendo poi scoperti dai figli della star statunitense è la scelta di come i bambini vogliano sognare con questi personaggi, e credano veramente che il padre possa giocare con i Looney Tunes e che non è un sogno fa capire come l'immaginazione possa portare lontano.

I Monstars
I Monstars

Questa volta Bugs Bunny e co. dovranno salvarsi da loro, questi divertenti mostriciattoli alieni provenienti da Moron Mountain, un diabolico luna park costruito su un pianeta alieno che vengono obbligati dal loro capo, Mr. Swackhammer (doppiato niente poco di meno che da Danny DeVito), un alieno sovrappeso simile al padrino a catturare i Looney per schiavizzarli sul suo pianeta. Ma chi prenderebbe ordine da degli alieni sottomisura, ed ecco perché per poter vincere la partita a basket hanno deciso di rubare il talento dei migliori giocatori dell'NBA, e diventare i Monstars. Diciamo che i mostri in realtà sono molto sensibili e non vorrebbero fare del male ma la paura di essere puniti dal loro capo e troppo forte per fare il contrario, e si capirà solo alla fine quando finalmente capiranno che in realtà Mr. Swackhammer vuole solo usarli come poi succede spesso tra un capo e i suoi servitori. I Monstars sono stati costruiti molto bene prendendo le sembianze dei vari cestisti a cui hanno rubato il talento ma nessuno di loro è Michael Jordan.

Nella pellicola compaiono anche i cestisti: da sx Shawn Bradley, Charles Barkley, Patrick Ewing, Larry Johnson e Muggsy Bogues
Nella pellicola compaiono anche i cestisti: da sx Shawn Bradley, Charles Barkley, Patrick Ewing, Larry Johnson e Muggsy Bogues

Se Michael Jordan è stato il protagonista in assoluto, lo stesso è stato anche per molti dei suoi colleghi cestisti che hanno voluto contribuire a recitare delle piccole parti nel film. Ognuno di loro al tempo era nel migliore momento della carriera, da Charles Barkley a Pat Ewing e così via. Perdere il loro talento e ritrovarsi così da un momento all'altro a non poter più fare quello che sanno fare meglio è anche il motivo per fare capire che per questi campioni la cosa più difficile è diventare normali e non essere più delle star, non sapendo poi se ritirarsi oppure cambiare mestiere meno male che il loro collega ha pensato al loro bene e che senza di loro non ci sarebbe più nessun da affrontare, e che portò poi Jordan a ritornare nell'NBA sempre con i Chicago Bulls nel 1996.

Bill Murray e i Looney Tunes
Bill Murray e i Looney Tunes

Il divertimento lo ha portato anche Bill Murray che con il suo humor è divertente e fa il fatto suo. Interpreta se stesso e grande amico di Jordan, sogna di giocare nell'NBA e la scena in cui si palesa davanti a tutti e contribuisce alla vittoria finale è la ciliegina sulla torta. E non ho parlato di Stan Podolak (Wayne Knight) che si taglierebbe un braccio per aiutare Michael Jordan forse anche troppo petulante eppure la sua porca figura la fa portando anche a segno un canestro pur uscendo subito di scena, ognuno ha fatto il suo.

Il regista Joe Pytka con Michael Jordan durante le riprese
Il regista Joe Pytka con Michael Jordan durante le riprese

Un applauso va anche a questo uomo, Joe Pytka che prima di allora aveva diretto solo videoclip musicali e una raffica di spot pubblicitari, e che al suo primo grande salto sul grande schermo è riuscito a fare un buon lavoro nonostante le critiche iniziali, purtroppo questo fu il suo unico lungometraggio cinematografico per poi tornare sui suoi vecchi passi televisivi, peccato chi sa cosa avrebbe fatto se avesse continuato sul successo di questa pellicola. Altro plauso va infine alla colonna sonora di cui troviamo il singolo "I believe i can fly" che fece un successo mondiale aggiundicandosi anche il Grammy Award e portando così R. Kelly al successo che con questa canzone che ha fatto capire che chiunque con l'impegno può volare verso i propri sogni.

Anche per questa recensione è tutto ci vediamo alla prossima recensione sempre su Recensioni Film I Il cinema è arte.


di Giacomo Fantini Voto: 3,89 di 5

31 Maggio 2025

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