Security
- Giacomo Fantini
- 1 lug 2021
- Tempo di lettura: 6 min
2021 - Thriller/Drammatico - 1h 58m
Regia: Peter Chelsom
Cast: Marco D'Amore, Maya Sansa, Silvio Muccino, Valeria Bilello, Ludovica Martino, Giulio Pranno, Tommaso Ragno, Beatrice Grannò, Antonio Zavatteri, Anna Della Rosa, Fabrizio Bentivoglio

La bellezza e la tranquillità della piccola cittadina di Forte dei Marmi, viene scossa quando si scopre della violenza su una giovane ragazza. Questo misterioso caso, farà venire a galla segreti nascosti di cui nessuno aveva l'alba sconvolgendo la vita dei cittadini.
La pellicola è la trasposizione del romanzo del 2009, Security, dello scrittore statunitense Stephen Amidon. Non è la prima volta che un romanzo di Amidon è stato trasposto al cinema, già che nel 2014 Paolo Virzì diresse Il capitale umano ispirato proprio dall'omonimo romanzo dello scrittore statunitense del 2008. Una commedia che avrebbe dovuto uscire già qualche anno fa ma vari problemi tecnici avevano fatto slittare le riprese, e finalmente è arrivata sui nostri schermi, con mia sorpresa che ormai non ci speravo più nel farsi dell'opera.

Dopo aver sentito parlare del famoso scrittore ed ex critico americano e dei suoi saggi e romanzi tra cui il già citato Il capitale umano (il più famoso dei suoi), ero molto curioso di vedere ritrasposto un'altra sua opera al cinema. Quest'opera è anche il debutto in assoluto del regista inglese Peter Chelsom sul mercato italiano e con un cast e una produzione completamente italiana, e devo essere sincero non mi ha deluso, ripensando poi alle sue precedenti commedie sentimentali di discreto successo. Il regista di Hannah Montana: the movie tra i vari film, ha creato un film basato molto sul mistero e l'investigazione, dove il protagonista poliziotto deve fare ammenda a se stesso per risolvere il caso con vari problemi, diciamo una sorta di poliziesco ma non troppo all'italiana.

Il regista Peter Chelsom (il terzo da sx), al suo primo film italiano
Per Chelsom trovarsi difronte un genere che prima di allora non aveva mai veramente affrontato e una produzione italiana, non sarà stato sicuramente facile e devo dire che quando ho visto il suo nome accreditato come regista per questa nuova opera firmata Sky Original, sono rimasto molto sorpreso, non mi sarei aspettato che il regista originario di Blackpool potesse dirigere un film italiano, anche se secondo le fonti la decisione di provare questa nuova esperienza è avvenuta dopo aver visto il grande lavoro di Virzì con Il capitale umano, e la sua conoscenza della lingua italiana. Ha cercato in tutti i modi di dare risalto al mondo della sicurezza informatica e cosa c'è dietro, e che solo un poliziotto con grande tenace poteva affrontare.

Proprio l'elemento portante del film è la sicurezza informatica, dove in gran parte della cittadina ogni casa ha un telecamera che controlla le vicinanze, e a sua volta la polizia controlla tutto il paesino. Mi ha ricordato molto la serie Person of Interest, dove ogni cittadino era controllato tramite telecamere anche se lì i civili erano controllati ventiquattrore su ventiquattro. Una tecnologia usata nella trama che fa capire quanto l'informatica abbia fatto passi da gigante, e che sia ormai nella vita di tutti i giorni, non facendo stare nessuno tranquillo neanche di andare a fare una passeggiata. Proprio sulla privacy ha voluto lavorare il regista e capire veramente cosa la gente fa quando è per i fatti suoi, una sorta di Grande Fratello per capirci.

Il protagonista è Marco D'Amore
La scelta di mettere un attore come Marco D'Amore come protagonista principale l'ha trovo interessante, per prima cosa perchè l'attore campano che ormai dopo il successo di Gomorra - La serie non fa più notizia, ha un talento che deve ancora esprimersi al meglio ma che già ha fatto vedere di poter essere protagonista del cinema italiano senza problemi. Il personaggio del poliziotto per lo più notturno, che soffre di insonnia e che cercherà di fare di tutto per risolvere il mistero della presunta violenza sulla ragazza, è stato veramente azzeccato grazie anche al suo attaccamento del personaggio che può sembrare molto serio ma che ha un gran cuore.

Proprio la ragazza, Maria Spezzi (Beatrice Grannò), è l'esempio della ragazzina che dopo avere subito violenza cerca di nascondere il tutto o perlomeno non racconta come stanno veramente le cose solo per non subire altre violenze, un personaggio che troviamo anche nella realtà dove la violenza sulle donne è ancora purtroppo viva e che nonostante si combatta su queste cose, c'è ancora chi ci scherza su oppure continua a fare violenze. Il voler parlare di questo argomento da parte del regista gli rende onore per dimostrare ancora una volta che queste violenze sulle donne devono finire.

Nella cittadina lucchese troviamo dei personaggi strani e con un passato nascosto e che verrà alla luce con l'andare della storia. Tradimenti sono parte del film e il matrimonio tra Roberto (Marco D'Amore) e Claudia (Maya Sansa) è proprio al centro del film con Claudia, pronta a diventare sindaco della città tralasciando il rapporto con la figlia Angela (Ludovica Martino) e il marito anche se la causa è anche il tradimento di quest'ultimo mai perdonato. Una famiglia che si è distrutta da sola e che sembra non rimettersi a posto, anche se mi è sembrato che la moglie ci creda ancora ma che la sua testardaggine l'ha portata a non riallacciare i rapporti, non vorrei essere nei panni della figlia che vorrebbe solo che qualcuno l'ascoltasse e che i genitori ammettessero che ormai tra loro non va più da anni, e non facendo la parte della famiglia felice.

Ottima prova di Silvio Muccino
Quello che poi mi ha attirato l'attenzione è rivedere sullo schermo Silvio Muccino, un attore che le qualità c'è le ha eccome ma manca probabilmente di continuità apparendo e scomparendo dagli schermi, e infatti l'ultimo suo film era del 2017. La parte del pseudo professore che instaura una relazione con una sua studentessa, proprio Angela, non ha stentato. Il suo modo di fare il personaggio innocente ma che nasconde molti segreti, è proprio dalla sua, diventando un personaggio interessante, che si intreccia nel caso della ragazza e che fino alla fine rimane con la domanda se sia veramente lui lo stupratore o no; credo che Silvio sia stato troppo criticato in questi anni anche per vicende personali e ha vissuto troppo all'ombra del fratello più famoso, ma che avrebbe solo bisogno di meno critiche e solo appoggio, anche se di tentativi gli ha avuti e la sua parte si sente molto.

Se al centro del film c'è l'ispettore Santini (M. D'Amore), il personaggio di Fabrizio Bentivoglio è veramente unico. L'attore milanese fresco di vittoria ai David di Donatello, non stupisce mai grazie alla sua mimica facciale e la parte del boss se si può dire, anche se sembra di più un pappone la intepreta al meglio delle sue qualità che rispecchiano la cattiveria di personaggi che hanno talmente tanti soldi che vorrebbero tutto per poi scoprire che nascondono verità che non ti aspetteresti mai. Stessa sorte per il personaggio interpretato da Tommaso Ragno, il padre ubricacone e violento della povera ragazza violentata, tutti gli si accaniscano ma l'uomo è solo colpevole di essere un alcolista e per anni è stato accusato ingiustamente di violenze e atti osceni in luogo pubblico, non sapendo che vorrebbe solo fare il padre ma che l'alcol non glielo permette, una bellissima prova di un attore di cui non avevo conoscenza e che è la chiave che accende tutto ancora meglio di trovare il colpevole.

Le riprese a Forte dei Marmi
Non facciamoci poi prendere dal vedere Forte dei Marmi nel periodo invernale che sembra una città deprimente e solitaria, ma che essendo una città prevalentemente estiva attirando molti turisti, bisogna vederla da questo punto di vista. Il regista ha cercato di mostrare la bellezza di questi posti estivi che rispecchiano la bellezza del nostro paese, e che ci invidiano molti. La giusta ambientazione per un film misterioso come questo, anche perchè è l'esempio della piccola città dove si conoscono tutti e che basta un strano caso per creare confusione. Per quanto riguarda la colonna sonora composta da Andrea Farri, devo dire che c'è poco parlare anche se è lo specchio dell'opera dove a ogni nuovo indizio cambia anche le melodie del film, con musiche che vanno dal serio al misterioso, che è mi hanno ricordato le musiche delle varie fiction poliziesche. In poche parole un film che ti incuriosisce fino in fondo e che quando pensi di aver capito tutto poi scatta fuori l'elemento che ti frega, un altro grande successo dai libri di Amidon e che non sottovaluterei molto.
di Giacomo Fantini Voto: 2,90 di 5
1 Luglio 2021
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