top of page

Peter Pan

  • Immagine del redattore:  Giacomo Fantini
    Giacomo Fantini
  • 17 ore fa
  • Tempo di lettura: 6 min

2003 - Fantasy/Avventura - 1h 53m

Regia: P. J. Hoogan

Cast: Jason Isaacs, Jeremy Sumpter, Rachel Hurd-Wood, Olivia Williams, Ludivine Sagnier, Richard Briers, Lynn Redgrave, Geoffrey Palmer, Harry Newell, Freddie Popplewell, Theodore Chester, Harry Eden, Lachlan Googh, Patrick Googh, George MacKay, Rupert Simonian, Carsen Gray

TRAMA:

In una Londra del 1904, la giovane Wendy Darling vive una vita normale con i suoi fratelli e i genitori ma una sera un ragazzino capace di volare e accompagnato da una fatina si rivela alla loro finestra, e convince i tre fratelli a seguirlo a L'isola che non c'è, sarà l'inizio delle loro avventure.


RECENSIONE:

Tutti i bambini diventano grandi tranne uno, è lo slogan perfetto per questa pellicola che è rimasta probabilmente tra i più famosi adattamenti cinematografici della famosa opera, di cui si è molto apprezzato le interpretazioni dei protagonisti e le dinamiche del film. La pellicola è l'adattamento cinematografico dello spettacolo teatrale del 1904 e poi del romanzo del 1911 di James Matthew Barry: Peter Pan. Il bambino che non voleva crescere, il più famoso dello scrittore scozzese che negli anni ha riscosso un successo mondiale portando poi alla creazione del famoso film d'animazione della Disney del 1953, questa pellicola distribuita in occasione del centenario dalla prima teatrale è stato un modesto successo che ancora oggi emoziona e sorprende

Peter Pan (Jeremy Sumpter) e Wendy (Rachel Hurd-Wood)
Peter Pan (Jeremy Sumpter) e Wendy (Rachel Hurd-Wood)

Sicuramente è una versione molto diversa dal film d'animazione, anche perché questa storia presenta un Peter Pan adolescente che deve affrontare il tema del diventare adulto cosa che lui invece non vuole, rimanendo bambino per non pensare al mondo dei grandi e a tutti i problemi che conseguono. Il voler portare i fratelli Darling nel suo mondo fantastico è anche un modo per distrarli dal crescere cosa che invece prima o poi tutti facciamo anche se parliamo comunque di tre ragazzi che non hanno ancora compiuto tredici anni e possiamo ancora considerarli bambini e a quell'età neanche ci pensi a diventare grandi ma vivi ancora in un mondo di divertimento.

Questo è la versione meno iconica del Peter Pan che conosciamo tutti, più avventato nella ricerca di nuove avventure ma anche cosciente delle proprie emozioni verso la dolce Wendy che a differenza di lui vuole diventare grande e partire con lui verso un mondo che non esiste è solo un modo per capire veramente che lui sia e cosa vuole veramente lei da se stessa. Una buonissima interpretazione dell'allora tredicenne Jeremy Sumpter che ha cavalcato bene l'onda di interpretare un personaggio delle favole così famoso come Pan, il bambino che non voleva mai crescere e che sa volare, che è sempre felice e inoltre sa anche portare allegria e spensieratezza a tutti, ma la differenza con il Peter Pan originale della Disney e che capirà anche cosa vuol dire avere pensieri negativi e le difficoltà della vita, ma soprattutto cosa vuol dire l'amore per una ragazza cosa che prima non aveva neanche idea, sta di fatto che non sapeva cosa fosse un bacio. L'attore che poi vincerà uno Young Artist Award per il ruolo, non riuscì a fare lo stesso successo ben sperato della sua adolescienza finendo poi nel dimenticatoio come poi i suoi giovani colleghi.

Se Peter Pan è l'eterno ragazzino per la dolce Wendy Darling è il tempo di crescere anche se lei si fa trascinare da Pan perché vuole distrarsi da quel mondo degli adulti di cui ha paura, una ragazzina saggia e possiamo dire già chioccia nei confronti dei suoi fratelli John e Micheal che invece di crescere non hanno proprio voglia. La ragazza sarà anche un modo per far capire Pan che ognuno di noi diventa grande prima o poi cosa che inizialmente il ragazzo non vuole accettare, e di cui se innamora a vicenda, diversa dalle altre versioni del suo personaggio nel non avere paura davanti ai pirati e questo non era scontato. Nonostante una buona interpretazione la carriera della Hurd-Wood qui al suo primo film non riuscirà a convincere come in questa pellicola.

L'inglese Jason Isaacs interpreta il doppio ruolo di George Darling e di Capitan Uncino
L'inglese Jason Isaacs interpreta il doppio ruolo di George Darling e di Capitan Uncino

Inutile non parlare della fatina di Peter Pan, Trilli (Ludivine Sagnier), che tutti noi conosciamo come una fatina leale ma dispettosa che ha paura che il ragazzino l'abbandoni e per questo cercherà di vendicarsi per poi pentirsene. La fata è divertente è molto diversa dalla sua variante disneyana, gelosa della dolce Wendy con la paura che la ragazza possa prendere il suo posto come spalla del ragazzo ma i suoi magici poteri sono l'essenza della fatina e sappiamo tutti che la polvere di fata è anche l'unico modo per far volare Pan.

Non riesco a capire perché non si abbia dato un premio anche piccolo a questo attore, tutto lo ricordiamo per l'arrogante e crudele Lucius Malfoy nella saga di Harry Potter, ma quello che l'inglese Jason Isaacs ha fatto è coniugare due ruoli buoni in due posizioni diverse. Nella parte del padre della famiglia Darling, George, è un padre dolce che ama la sua familia ma che comunque vista la sua timidezza cerca comunque di farsi onore; e poi interpreta uno dei cattivi Disney più amati come Capitan Uncino, il pirata più cattivo de l'Isola che non c'è famoso per l'uncino al posto della mano destra. Il suo ruolo è quello del pirata cattivo e arrivista, che vuole Pan morto in ogni modo che tratta la sua ciurma in maniera autoritaria come solo un capitano pirata sa fare, un personaggio iconico come iconico e il suo aiutante Spugna (Richard Briers), il pirata sovrappeso che ha paura del suo capitano ma che sembra alla fine non voler essere così cattivo ma se lo fa è solo per non perdere il posto di nostromo della ciurma, simpatico e buffo non smette mai di far ridere.

I bimbi sperduti
I bimbi sperduti

Seconda stella destra questo è il cammino e poi dritto fino al mattino, così cantava Edoardo Bennato in una famosa canzone del 1980; L'isola che non c'è è quell'isola dove tutti vorrebbero vivere, dove non c'è guerra e dove si vive in allegria o meglio si vivesse in allegria se non ci fosse Uncino, dove troviamo pirati, indiani e fate in un mondo fatato e di allegria. Che dire dei bimbi sperduti di cui non si sa perché siano finiti li ma che sono l'unica famiglia di Peter Pan. Certo il regista P. J. Hoogan l'ho elogiato per la scenografia ma non sicuramente per gli effetti speciali un po' mancati, in certi momenti sembravano che avessero messo un cartonato con nuvole e cielo e messo lì, oppure le scene di volo dove si vede almeno è sembrato a me che sembravano improvvisate e non preparate come se da gli attori si capisca che siano legati a qualcosa per non cadere, nonostante fossimo nel 2003 gli effetti speciali erano un po' datati.

La scena del bacio tra Peter e Wendy
La scena del bacio tra Peter e Wendy

Le scene ancora oggi mi emozionano, costruiti dal regista in maniera buona, soprattutto quella in cui Pan cerca di riportare in vita Trilli e la frase "io credo nelle fate" è una delle frase più iconiche del cinema sulle avventure del ragazzo biondo volante. Nonostante i ragazzi fossero alle prime esperienze cinematografiche hanno fatto meglio degli attori più adulti, la scena del bacio tra Peter Pan e Wendy è ancora tra le scene più iconiche del film, un modo per distaccare l'essere bambini e diventare grandi, e anche la linfa per far tornare in se stesso il giovane che per la prima volta si era ritrovato con pensieri negativi e in difficoltà contro Capitan Uncino, ottimo lavoro del regista australiano e del suo staff, rimane uno di quei registi sottovalutati.

Detto fatto che le musiche sono state ben strutturate e portano punti a questa pellicola, avrei dato più spazio al personaggio di Giglio Tigrato (Carsen Gray), l'indiana che aiuta i due fratelli Darling a scappare da Capitan Uncino, mentre nel film d'animazione era comunque un personaggio più centrale, nella pellicola è solo da contorno è questo è un peccato. Per non parlare del coccodrillo Tick-Tock, colpevole di aver mangiato la mano di Uncino e riconoscibile dal ticchettio della sveglia che si era anche mangiato, il suo personaggio è fondamentale per la storia, incarna quello del nemico che rincorrere il nemico e alla fine ha la meglio sul villain, come se anche i nemici più forti hanno a suo volta dei nemici di cui hanno più paura.

La morte di Capitan Uncino
La morte di Capitan Uncino

Anche per questa recensione è tutto ci vediamo alla prossima recensione sempre su Recensioni Film I Il cinema è arte .


di Giacomo Fantini Voto: 3,56 di 5

14 Giugno 2025

コメント

5つ星のうち0と評価されています。
まだ評価がありません

評価を追加
  • Facebook
  • Twitter

©2020 di Il Cinema è Arte. Creato con Wix.com

bottom of page