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  • Immagine del redattore Giacomo Fantini

Per Un Pugno Di Dollari

1964 - Western/Drammatico - 1h 39m

Regia: Sergio Leone

Cast: Clint Eastwood, Marianne Koch, Gian Maria Volontè, Wolfgang Lukschy, Sieghardt Rupp, Joseph Egger, Antonio Prieto, José Calvo, Margarita Lozano, Benito Stefanelli, Mario Brega, Daniel Martìn, Bruno Carotenuto, Aldo Sambrell


Nel selvaggio West, un misterioso pistolero arriva a galoppo di un mulo nella cittadina di San Miguel, tra il confine tra gli Stati Uniti e il Messico. La piccola cittadina è divisa tra due potenti famiglie come i Baxter e i Rojo, che da anni si dividono il monopolio sul commercio facendosi la lotta. Il misterioso uomo nel cercare di ambientarsi, deciderà di vendersi alle due famiglie per "un pugno di dollari" facendo il doppio gioco, per farle scontrare tra loro.


La pellicola è il primo capitolo della famosa Trilogia del dollaro, che ha fatto nascere il cosidetto filone dei spaghetti-western, tanto da essere il primo film del genere a fare successo anche negli Stati Uniti d'America, e venendo così ribattezzato il western all'italiana. Diciamo che fu la nascita di un nuovo genere cinematografico che prima di allora era stato solo abbozzato, e che nessuno pensava potesse fare così successo anche all'estero, soprattutto da noi italiani.


Un successo che ancora oggi è ricordato per un cast semisconosciuto, una colonna sonora indimenticabile e una scenografia da applausi. Ambientare la storia nel selvaggio West, dove i combattimenti tra gli indiani e i cowboy erano memorabili è una cosa meravigliosa. Mi sembrava di essere dentro a un videogioco tipo Red Dead Redemption, dove il pistolero si imbatta in nuova cittadina alla ricerca di denaro e donne, mentre combatte contro il cattivo di turno sotto il sole e gli avvoltoi pronti a mangiare l'eventuale cadavere del perdente. Prima di tutto il riconoscimento va tra i maggiori a Sergio Leone, che prima di allora era conosciuto solo come aiuto regista di registi famosi come Luchino Visconti tra gli altri, e che si aveva già esordito alla regia ma che con questo film ha creato un classico senza paragoni, merito di una genialità nel creare qualcosa di unico, e che è stato poi spunto di tanti altri registi futuri come Robert Rodriguez e compagnia.


Sergio Leone durate le riprese


Il regista romano che disse di essersi basato sul film giapponese La sfida del samurai diretto dal maestro Akira Kurosawa, ne ha fatto un opera di tutto rispetto unendo elementi risultati efficaci a tutto. Parlando proprio degli elementi, la bellezza del film era anche ribatezzare lo stesso cast con nomi americani per ricalcare il successo oltre oceano, lui stesso si accreditò per il film come Bob Robertson (in onore del padre Roberto Roberti), il tutto per far vedere agli americani quanto possano essere bravi gli italiani in un genere non tipicamente nostro, che poi loro useranno spesso negli anni successivi. Credo che anche lo stesso regista non pensasse al successo che avrebbe avuto con questo film, anche se le abilità le aveva tutte per creare qualcosa di nuovo.


La cittadina immaginaria di San Miguel


La stessa cittadina è un inno al Far West, dove le famose taverne riunivano i vari banditi e cowboy a bere e giocare d'azzardo per ricaricare le forze e rimettersi in viaggio. Ma la cosa più bella erano i duelli che si facevano nel bel mezzo della città (come dimostra la prima scena), a colpi di pistola. Non si vede neanche un indiano eppure vengono citati varie volte, questo è stato un errore a mio parere, la mancanza dei pellerossa o indiani d'America, nel posto dove era il loro habitat almeno qualcuno lo potevano mostrare, ero curioso nel vedere i famosi duelli fra i cowboy e gli indiani, mentre correvano a cavallo. Questa mancanza è stata sostituita per lasciare spazio alla guerra tra famiglie. Proprio la guerra tra famiglie per il controllo della città è un elemento fondamentale nel film, che riempie la maggior parte della trama per far capire l'elemento di fondo della storia.


Gian Maria Volontè è Ramòn Rojo


Una famiglia deve essere superiore all'altra per potenza, ricchezza e potere sul mercato. Da una parte i Rojo, simili di più ai messicani, contrabbandono alcolici con gli indiani. Dall'altra parte i Baxter, probabilmente statunitensi e che contrabbandono armi ad entrambi i due paesi (USA-Messco). Sono talmente forti che nessuno riesce a prevalere sull'altro e questo sarà la missione principale del protagonista che cercherà di sbarazzarsi di entrambi ma non per mano sua. Partendo che ho ammirato la bravura del più forte della famiglia ovvero Ramón, un uomo crudele che non vuole altro che prevalere con tutti i mezzi necessari, comandando anche i suoi fratelli, molto meno svegli di lui. Una figura che solo un attore come il grande Gian Maria Volontè poteva fare e che gli darà la notorietà che meritava. L'attore torinese ha creato un personaggio che usa la sua arroganza e cudeltà per stare sopra agli altri, anche se mi è sembrato in minor parte un uomo che se fa quello che fa è solo per farsi accettare dalla sua famiglia, che in alcuni momenti vorrebbero trovare un altro modo per sconfiggere i Baxter, e non solo con la forza. Le espressioni malefiche di Volontè hanno dato uno spunto per tutti quei cattivi futuri che per avere la meglio sulla loro famiglia si metteranno anche contro, e sarà proprio questa parte a nominarlo per i Nastri d'Argento come miglior attore ma senza vittoria.


Uno sconosciuto Clint Eastwood raggiunde

la notorietà con questo film


Ma l'attore che prima di tutti ha raggiunto una certa fama è un giovane e sconosciuto Clint Eastwood, il misterioso pistolero che scopriremo chiamarsi Joe (lo chiamano così ma non sappiamo se è vero), che ha creato un personaggio di grosso rilievo che formerà la sua carriera che sappiamo poi il grande attore e regista che è diventato. Non sappiamo nulla di lui e questo è la domanda che si fanno tutti chi sia veramente questo personaggio, bravissimo a sparare e di gran cuore. La sua abilità nel fare il doppio gioco per far scontrare le due famiglie e liberare la città è degna di gran ingegno. Impersona l'anti-eroe che arriva a cavallo di un mulo, senza soldi e con una sola pistola come arma da fuoco, pronto a cambiare la vita in città. Credo che il regista volesse creare il tipo di eroe fuori dal normale, con un misterioso passato e con veramente nulla su di lui che non verrà mai alla luce, un eroe che non scambiaresti mai per il cavaliere senza macchia e senza paura, ma che risolve gli ostacoli anche in difficoltà, come verso la fine del film.

Non manca certo la donzella da salvare, Marisol (Marianne Koch), costretta a essere la donna di Ramón pur avendo un marito che ama e un figlio, un altro elemento che il protagonista dovrà porre rimedio. Certo, l'attrice tedesca appare in poche parti ma che risultano perlomeno efficaci nel film, anche se mi sarei aspettato la donna che il protagonista salva per corteggiare. Come non citare il divertente Piripero (Joseph Egger), un becchino che darà una grossa mano al protagonista, nonostante all'inizio sembri il tipico personaggio di non rilievo, che poi tira fuori il coniglio dal cappello ed è essenziale per il benessere del film; e il barista Silvanito (José Calvo) che diventerà subito amico di Joe, diventando una sorta di spalla.

Della famiglia Baxter c'è poco da parlare, il regista non ha voluto a mio parere dargli tanta importanza e concentrarsi sulla famiglia Rojo, pur coinvolgendoli come la tipica famiglia di buone maniere con il capo famiglia a fare da sceriffo alla città, e con la voglia solo di fare il loro commercio senza rivali, pur dando una grossa grana ai Rojo. Non ho trovato grossi rilievi da analizzare, certo la brutta fine che fanno è una fase portante del film, e sembra di più uno scontro tra mafie che pistoleri. Quello che ho amato sono gli scontri, a volte sembrano finti, e vedere gli uomini cadere a terra morti quando sentono gli spari come se si buttassero a terra ma senza essere colpiti mi ha molto divertito, dall'altra parte è bello vedere questi pistoleri uccidersi tra di loro e sembra di essere in mezzo a quegli spari. Proprio la rivalità finale tra Joe e Ramòn creerà una frase oltre allo scotro formidabili (quando un uomo col fucile incontra un uomo con una pistola, l'uomo con la pistola è un uomo morto).


Un giovane Ennio Morricone è l'autore della stupenda colonna sonora


Che dire della colonna sonora firmata dal maestro Ennio Morricone, che inizierà con Leone una grande amicizia e lavoro; la sue melodie sono indimenticabili, le musiche che accompagnano il pistolero che si addentra in questa nuova avventura sconosciuta, e gli scontri che dovrà affrontare sono unici. Musiche che faranno del grande maestro italiano un colosso del cinema, e se per il film vincerà il Nastro d'Argento, non capisco come non potesse vincere qualcosa di più. In poche parole un film che ha fatto la storia, e che è rimasto nella memoria di tutti coloro che amano il cinema.


di Giacomo Fantini Voto: 3,85 di 5

8 Luglio 2021

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