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  • Immagine del redattore Giacomo Fantini

Non Ci Resta Che Piangere

1984 - Commedia/Fantasy - 1h 51m

Regia: Massimo Troisi e Roberto Benigni

Cast: Massimo Troisi, Roberto Benigni, Iris Peynado, Amanda Sandrelli, Carlo Monni, Livia Venturini, Elisabetta Pozzi, Jole Silvani, Loris Bazzocchi, Nicola Morelli, Mario Diano, Peter Boom, Fiorenzo Serra, Stefano Gragnani, Galliano Mariani, Ronaldo Bonacchi, Paolo Bonacelli

Mario e Saverio sono due grandi amici e colleghi di lavoro, un giorno nel non aspettare l'arrivo del treno decidono di prendere una stradina laterale, per poi scoprire di trovarsi per un modo di cui non sanno spiegarsi a Frittole, un borgo toscano, ma nel 1492. I due amici dovranno trovare il modo di tornare nel loro tempo mentre cercheranno di ambientarsi al tutto.


Un film meraviglioso che sa di unico per l'unione di due comici come Massimo Troisi e Roberto Benigni, che hanno anche diretto e sceneggiato il film, rendendo la pellicola una commedia da rivedere tante volte. Vedere la classe del compianto attore napoletano e la parlantina del comico toscano è un portento che fa successo, non solo perchè i due attori fanno ridere solo muovendosi ma soprattutto perchè sono riusciti a rispecchiare la grande amicizia che c'era tra i due fuori dal set anche nel film, dotati di grande enfasi e sapendo che l'uno era la colonna dell'altro.


La scena famosa dei fiorini


Due personaggi unici, con il comico toscano a interpretare Saverio, maestro elementare e il più coraggioso e ingegnoso dei due, ma anche quello più nervoso, cosa diversa per Troisi, fa il bidello ed è il più inpaurito anche se con l'andare del film riuscirà ad ambientarsi al luogo. La comicità di Troisi è unica, l'attore napoletano riusciva a rendere unico il suo personaggio comico col solo uso della sua dialettica, tanto che sentirlo parlare il dialetto stretto ti strappavi dal ridere anche se capivi mezze parole di quello che diceva. Cosa simile per Benigni che nella sua comicità basata sui monologhi e la mimica ha fatto suo un grande successo. Devo dire anche che i due quando parlavano il dialetto probabilmente non si capivano ma anche per quello che non smetti di ridere.

Uno faceva da consigliere all'altro, e se Troisi dopo essersi ambientato al luogo ha messo i panni del falso musicista per conquistare la bella Pia (che l'esordiente Amanda Sandrelli, figlia della grande Stefania e del musicista Gino Paoli), interpreta con scioltezza e delicatezza, non puoi chiedere altro che continuare a fare ridere. Mitica la famosa scena dei fiorini che chi ha visto il film ricorda con entusiasmo, è che è stato sicuramente il risultato della coppia Troisi-Benigni, tra risate e divertimento. Ma la mente dei due comici ci porta in una strana Toscana del fine '400 veramente strana e unica, tra borghi medievali e natura. Ogni persona incontrata dai due nel borgo porta gran carisma, aggiunta al nome del borgo Frittole, che meglio non potevano inventare per un borgo immaginario e che ti rendi conto di quanto i due attori insieme abbiano creato qualcosa di meraviglioso.


Troisi e Benigni con Vitellozzo


Ma se dei due protagonisti conosciamo ormai la fama e il talento, un osservazione va anche a Vitellozzo (Carlo Monni), un macellaio che darà riparo ai due protagonisti ma c'è poco da dire, sappiamo solo che la sua famiglia verrà piano piano sterminata per via di una faida con un uomo di nome Giuliano Del Capecchio, ma sinceramente è un personaggio goffo e nevrotivo ma che non fa ridere per quanto cerchi di farlo. Faremmo la conoscenza della bellissima Astriaha, un' amazzone, cosa strana per il medioevo che i due protagonisti prenderanno per una nemica ma che si rivelerà una stretta aiutante, putroppo il personaggio è troppo misterioso e sinceramente non ho capito quale sia il suo vero ruolo, ovvero lei racconterà di essere stata incaricata di uccidere ogni estraneo che cerchi di arrivare in Spagna, ma la sua parte finisce lì ed è troppo poco per capire che cosa voglia davvero dai due. Sicuramente il siparietto di Mario e Saverio con la bella amazzone che cercano di parlare spagnolo per non farsi riconoscere è unico sopratutto per Benigni che non sapendo parlare una parola di spagnolo improvvisa un piccolo siparietto che solo lui poteva fare.


Il borgo immaginario di Frittole


Detto proprio dello strano borgo medioevale tra le campagne toscane, e solo vedere la Toscana e le sue campagne ci fa capire la bellezza del nostro bel paese. Vorrei anche soffermarmi su un personaggio che mi sarei aspettato diverso, ovvero Leonardo da Vinci (Paolo Bonacelli), il grande pittore e inventore fiorentino è stato interpretato con troppa superficialità, non c'è niente del noto inventore e se vorrebbe far ridere poi non fa neanche quello, non capisco come Bonacelli sia stato nominato ai David di Donatello per il ruolo e non i due protagonisiti che avrebbero meritato almeno la nominations, cosa che non ci credo ancora. Proprio questo è stato un errore, posso accettare la non nomination per i ruoli ma almeno per la regia o la sceneggiatura qualcosa Benigni-Troisi potevano vincere.


I due protagonisiti con Leonardo da Vinci


Quello che sicuramente è stato poco trattato o preso sotto gamba è stato l'arrivo in Spagna per trovare e impedire la partenza di Cristoforo Colombo, inanzittutto dello stato spagnolo non vedo differenza con il borgo di partenza, con solo la spiaggia a diversificare il luogo, sono talmente simili i posti che i due protagonisti non sembrano essere andati da nessuna parte; sicuramente potevano affrontare il tema della partenza di Colombo verso l'America in maniera migliore, magari mettendo il personaggio dello stesso navigatore genovese cosa che viene solo accennato ma che mi sarei aspettato di vedere almeno in poca parte.


Benigni eTroisi con Amanda Sandrelli durante le riprese


La colonna sonora firmata da Pino Donaggio mi ricorda molto i cartoni animati degli anni 90, sembra un'assonanza strana ma il compositore veneto ha creato delle melodie veramente iconiche che si incastrano nelle avventure medioevali dei nostri protagonisti, dando quel senso di avventura che c'era nei cartoni animati che vedevo da bambino, quando il protagonista stava per intraprendere un viaggio, ma anche di comicità umoristica. In poche parole un film unico che consiglio a tutti e che ci fa capire di quanto ci manchi Troisi e che Benigni rimane un attore unico nel suo genere, e che se è vero che l'unione fa la forza, questa pellicola è un risultato veramente fantastico.


di Giacomo Fantini Voto: 3,50 di 5

24 Giugno 2021



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