Monsters & Co.
- Giacomo Fantini

- 2 giorni fa
- Tempo di lettura: 4 min
2001 - Animazione/Commedia - 1h 32m
Regia: Pete Docter
Cast: John Goodman, Billy Crystal, Mary Gibbs, Steve Buscemi, James Coburn, Jennifer Tilly, Bob Peterson, John Ratzenberger, Frank Oz, Daniel Gerson, Bonnie Hunt, Samuel Lord Black, Steve Susskind, Jeff Pidgeon

TRAMA:
Nella città di Mostropoli abitano mostri di tutti di tipi tra cui convivono James P. Sullivan detto Sulley e il suo migliore amico Mike Wasowski. Entrambi lavorano come tanti cittadini alla Monsters & Co., una azienda che distribuisce l'energia elettrica alla città tramite le grida dei bambini che proprio i lavoratori stessi spaventano. Tutto cambia quando una bambina entra clamorosamente nel mondo dei mostri.
RECENSIONE:
Secondo il sottoscritto uno dei migliori film della Pixar dopo l'uscita di Toy Story, fu il successo d'animazione della casa disneyana di quell'anno, vincitore del premio Oscar come miglior canzone su 4 candidature e perse il premio come miglior film d'animazione solo per il grande successo che ebbe Shrek quell'anno ma per il resto c'è solo da applaudire sia per la sceneggiatura, la colonna sonora, le ambientazioni, gli stessi personaggi e fare capire anche ai più piccoli che non tutti i mostri sono cattivi.

L'amicizia tra Sulley e Mike è quella delle spalle che sanno di fidarsi uno per l'altro contro ogni cosa, i due si conoscono dalle elementari (anche se in Monsters University sapremo che non si conoscevano da prima dell'Università), le tipiche amicizie che non muoiono mai come Woody e Buzz; se Sulley è il tipico mostro che farebbe paura a chiunque ed infatti detiene il record di spaventi, Mike è il suo aiutante e non farebbe paura a nessuno ma capiremo che sa far ridere e nonostante questo non c'è gelosia in confronto dell'altro anzi c'è una grande stima, questo anche perché sappiamo che senza uno non esisterebbe l'altro anche se la figura di Mike Wasowski è sicuramente molto più iconica soprattutto perché fa ridere chiunque.

La pellicola è ambientata principalmente nella fabbrica che ne fa da origine per il titolo ed è stato bravo il regista a non far annoiare il pubblico anzi la fabbrica costudisce molti segreti. A Mostropoli non sono accettati gli umani, diciamo che i mostri sono spaventati dagli esseri umani perché pensano che siano tossici e quando la piccola Boo entra nella fabbrica per un errore anche se è stato un sabotaggio nei confronti di Sulley, la città andrà in panico totale. Inizialmente i nostri protagonisti ne avranno paura ma piano piano prima Sulley e poi Mike capiranno che non sono poi così pericolosi questi esseri umani. Cosa potrebbe fare una bambina così piccola poi, il legame che si costruirà tra il mostro pelosone e la bimba è un legame bellissimo come quello di un padre con una figlia e quando dovrà separarsene sarà dura. È la storia del mostro nell'armadio, la storia vuole far capire che non tutti i mostri sono cattivi e la storia del mostro nell'armadio è un solo un modo per far spaventare i bambini e farli dormire, mi emozionava da piccolo vedendo quanto Sulley tenesse a Boo (che lo chiama Gatto) e mi emoziono ancora adesso.

Qua i nemici sono buffi un po' come Randall, un camaleonte gigante ed infatti usa la tecnica di mimetizzarsi per far spaventare i bambini. Non sopporta Sulley perché è più spaventoso di lui e boicotta insieme al direttore dell'azienda, il signor Waternoose, un granchio brutto e grigio contro tutta l'azienda per rapire i bambini e spaventarli con uno strano macchinario. La sua cattiveria è l'invidia pura ed è lui che fa entrare Boo nell'azienda anche se per un errore di programmazione, sembra un mostro ridicolo e odioso, e la sua ira la scarica sul suo socio Fungo, un mostriciattolo rosso con tre occhi che per paura del collega farebbe tutto. Diciamo che tra Randall e Sulley non è mai corso sangue dai tempi della scuola ma alla fine il bene vince sul male e anche il camaleonte dovrà arrendersi.

Se la Monsters & Co. è la parte principale delle ambientazioni dei nostri protagonisti si può anche dire sul segreto della stessa fabbrica dove ogni porta viene conservata, la scena finale dove Sulley e Mike scappano da Randall con Boo è il risultato sul modo di capire che ogni porta contiene la stanza del bambino e di conseguenza il suo mondo, i nostri protagonisti scappano di porta in porta fino al gran scontro finale, sembra di stare sulle montagne russe con un inseguimento divertente, per poi capire che le risate di Boo danno elettricità alla fabbrica e di conseguenza finalmente i nostri protagonisti capiscono che non servono più gli spaventi dei bambini ma le risate, e la risata di un bambino è la cosa più bella certamente. Da notare che la fabbrica è controllata dal CDA, un corpo del diciamo "esercito" che viene chiamato se qualcosa di umano entra in contatto con il mondo dei mostri, ed è proprio uno personaggi, la viscida Roz, simile a una lumaca ad essere sottocopertura per l'azienda tipo 007, per far capire che razza di segreti ci siano all'interno della fabbrica.

Sul cast di doppiaggio fa più ridere che altro con due comici come Billy Crystal e John Goodman a fare da voce ai nostri protagonisti principali (ricordo che la voce italiana di Mike Wasowski era del nostro amatissimo Tonino Acolla), i due comici hanno condito di risate, sappiamo del loro modo di interpretare al meglio le commedie dando il loro risalto e che dire della piccola Mary Gibbs che a solo 4 anni ha dato dei gesti di rilievo alla piccola Boo anche se con poche parole, senza dimenticare la comicità di Steve Buscemi. Anche il nostro paese ha fatto certamente la sua parte che a seguire Acolla troviamo anche due lady come Marina Massironi e Loretta Goggi che hanno voluto dare la loro voce nonostante non sia il loro lavoro primario. Ho parlato poco della colonna sonora ma è un energica cantilena comica che nella sigla ci sta da dio e che dopo aver vinto l'Oscar per la miglior canzone si porterà a casa anche il Grammy Award, uno dei capolavori della Pixar che sta sempre bene vedere e che ancora oggi fa emozionare tutti.

Anche per questa recensione è tutto ci vediamo alla prossima recensione sempre su Recensioni Film I Il cinema è arte.
di Giacomo Fantini Voto: 3,1 di 5
17 Dicembre 2025






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