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  • Immagine del redattore Giacomo Fantini

Monkeybone

Aggiornamento: 6 gen 2021

2001 - Commedia/Animazione - 1h 33m

Regia: Henry Selick

Cast: Brendan Fraser, John Turturro, Bridget Fonda, Chris Kattan, Rose McGowan, Giancarlo Esposito, Whoopi Goldberg

La tua più grande creazione può diventare il tuo più grande incubo. É il caso di Stu Miley, un fumettista di successo diventato famoso per aver creato il personaggio di Monkeybone: una scimmietta rompiscatole, che è diventata talmente famosa nei fumetti da crearne anche una serie animata omonima. Una sera Stu e la sua ragazza Julie, a causa di un incidente stradale, il nostro protagonista finisce in coma e il suo spirito viene trasportato in una strana città chiamata Morfeolandia dove tra strane creature si trova anche Monkeybone, ma quando il fumettista riesce a trovare il modo di uscirne, la terribile scimmietta con un inganno riesce a prendere possesso del suo corpo nel mondo reale e lasciare lo spirito del protagonista nella cittadina. Sarà l'inizio del suo incubo peggiore ma anche di una fantasiosa avventura.


Terzo film di Henry Selick, il primo senza la produzione dell'amico Tim Burton, ha voluto continuare col suo classico stile dello stop-motion insieme al live action. Dopo il modesto successo del film precedente, il regista statunitense, ha deciso di trasporre sul grande schermo un film preso direttamente spunto dal fumetto Dark Town di Kaja Blackley del 1995, dove il tema è un uomo che rimane in coma e il suo spirito viene trasportato in una tetra città, e si ritrova a combattere contro la morte che ha preso possesso del suo corpo. Il film è un misto tra fantascienza e avventura, con risate sarcastiche e un po' demenziali, un nuovo stile del regista di Glen Ridge che per la prima volta decide di puntare anche su un nuovo tipo di comicità, questo per non farsi riconoscere solo per i film d'animazione.


A differenza dei film precedenti, questa pellicola contiene un cast maggiormente famoso, questo grazie all'alto budget a disposizione dopo i successi precedenti. A partire dal fumettista ovvero Brendan Fraser che reduce dal successo del primo capitolo della Mummia, che lo ha portato alla notorietà, ha intepretato un personaggio depresso che cerca di scappare dai suoi incubi peggiori tra cui Monkeybone, è stufo della sua notorietà come fumettista perchè non riesce ad avere del tempo per lui. Un personaggio buffo, che ha dovuto anche intepretare lui stesso in una versione ridicola che cambia completamente personalità dopo che il suo corpo viene preso sotto possesso, non una delle migliori prova dell'attore canadese che con la sua tipica faccia da schiaffi ha costruito la sua carriera, probabilmente in questa pellicola ha cercato di dare prova di una comicità che non gli appartiene definita troppo "demenziale". La sua forza e spalla è la sua ragazza Julie McElroy, una dottoressa che è riuscita a creare uno speciale liquido chiamato Oneirix capace di infondere incubi alla gente. La ragazza è riuscita a curare il nostro protagonista da vari incubi da cui era afflitto, e creando in lui la capacità di disegnare da cui poi è nato appunto la sua carriera da fumettista. Nella parte della ragazza dolce, bella, simpatica e molto premurosa nei confronti del suo partner non mi ha convinto del tutto, figura troppo finta nel recitare; è interpretata da Bridget Fonda, figlia dell'attore Peter Fonda e nipote della più famosa Jane Fonda e Henry Fonda. A differenza però dei suoi famosi parenti, la ragazza avrà un inferiore carriera di successo, che nonostante vari partecipazioni a film di medio successo, non recita ormai dal 2002. Tra i vari personaggi che il nostro protagonista incontra nel suo lungo coma troviamo Hypnos (intepretato dall'italo americano Giancarlo Esposito), il Dio del sonno ovvero colui che si occupa di creare i sogni e gli incubi delle persone, qui rappresentato come un satiro ovvero una capra con le sembianze umane, crudele e imbroglione che vuole solo il male dalle persone, è lui stesso a tendere in inganno Stu. Per non parlare della sorella chiamata Morte, divertente e sarcastica che l'attrice Whoopi Goldberg la intepreta nel solo modo che la comica statunitense può fare, con risate e carattere unico, ed è una delle poche figure a salvarsi nel film. Stu nella lunatica cittadina non incontra solo loro ma vari personaggi strani, mitiche creature, Miss Kitty: una strana donna-gatto, simile di più a una spogliarellista con il trucco da gatto e che Rose McGowan che si ricorda per la serie tv Streghe, ha voluto intepretare non incantando ma dando prova di una comicità che non è il suo stile. Mi vorrei soffermare però sul personaggio di Monkeybone, la scimmietta dispettosa e "arrapata", vero protagonista del film e doppiato nella versione originale dall'attore italo-americano John Turturro. Un personaggio che vuole far innervosire e sbeffeggiare il protagonista, la comicità della scimmia è basata principalmente sul sesso e tutte le battute che possono derivarne, e lo trovato fastidioso come personaggio ma anche divertente al punto giusto. La bella cosa dell'aspetto della scimmia, è che è stata disegnata come se sembra un giocattolo di plastica.


La lunatica cittadina è rappresentata come un Luna Park con attrazioni carnevalesche, strani personaggi, mitiche creature dalla testa enorme, personaggi famosi come la brutta copia di Steven King e le sembianze degli incubi delle persone. Un posto lunatico ma da un lato molto colorato, possiamo classificarlo come una versione alternativa del limbo. Scene che spaziano dal come detto demenziale a un finto drammatico, e una comicità che vorrebbe far ridere e che non ci riesce.


La colonna sonora composta dal premio Oscar Anne Dudley, la compostrice inglese che negli anni ha anche collaborato con vari artisti di successo come Robbie Williams, Seal e Eminem tra gli altri, ha portato un tema divertente e che fa da spalla trainante al tema del film, accompagnato da varie canzoni dove Renegates degli Electrasy ne fa da contorno. Tutto sommato una pellicola discreta ma troppo confusionaria in certi momenti per salvarsi, con fasi del film altalenanti che non ne fanno un successo.

di Giacomo Fantini Voto: 1,5 di 5

12 ottobre 2020

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