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  • Immagine del redattore Giacomo Fantini

Ma Rainey's Black Bottom

2020 - Drammatico/Musicale - 1h 34m

Regia: George C. Wolfe

Cast: Viola Davis, Chadwick Boseman, Colman Domingo, Glynn Turman, Michael Potts, Jeremy Shamos, Jonny Coyne, Taylor Paige, Dusan Brown


Nella Chicago degli anni 20, in uno studio di registrazione, quattro musicisti, componenti della band di Ma Rainey, scherzano, si lamentano, litigano e si scambiano commenti razzisti e anedotti sulla loro vita. I quattro stanno facendo le prove per la registrazione del nuovo album di Ma Rainey. Mentre aspettano la famosa cantante, sarà un susseguirsi di varie vicisituddini.



La pellicola ispirata all'omononima opera teatrale del 1984 del drammaturgo August Wilson, che compone una raccolta di dieci opere teatrali chiamate Il Ciclo di Pitsburgh. Vuole raccontare la vita e i pensieri della popolazione di colore di quegli anni, in un mondo dove vigeva il razzismo puro, e la gente di colore era vista dal popolo bianco come un parassita che doveva essere estirpato. La pellicola distribuita da Netflix, a mio parere e credo per molta gente amante del cinema e non solo, doveva essere distribuita al cinema, che per causa Covid-19 non se ne potuto parlare, ma questa è un'altro argomento che spero finisca presto perchè continuando a distribuire le pellicole online si perde molto ma questo non serve che lo dica io.



Comunque la protagonista principale è la cantate del blues, la prima cantante in assoluto di questo genere e quindi definita "la madre del blues", Ma Rainey, un idolo per la generazione di colore di quegli anni e capace di vendere più di 100 canzoni, tra cui proprio Ma Rainey's Black Bottom che da il titolo all'opera, diventando un icona del blues. Interpretata dal premio Oscar Viola Davis, che la produzione ha azzecato la scelta giusta ingaggiandola, grazie anche ai lineamenti simili alla vera Ma. L'attrice si è dovuto molto calare nel personaggio, e non solo "imbruttendosi e truccandosi" come la vera cantante. Il team di lavoro l'ha trasformata dalla forma fisica ai denti neri, un personaggio che la Davis interpreta con tutta la grinta possibile. Quello che vuole portare è il riferimento che la cantante del blues ha avuto in quegli anni, ovvero che nonostante il successo non le è mai stato riconosciuto del tutto o pagata come si deve, come la stessa Davis che nonostante abbia un Oscar vinto e meritato, è in alcuni aspetti sottopagata e sottovalutata rispetto ad altre sue colleghe.



Viola Davis è "la madre del blues" Ma Rainey


Un personaggio davvero ribelle per l'epoca, la donna sa del suo valore e come giusto che sia vuole dimostrarlo scontrandosi anche con lo stesso manager Irvin (Jeremy Shamos), un uomo bianco, che cercherà in tutti i modi di non farsela fuggire scontrandosi col suo carattere arrogante e a volte lo trovato presuntuoso. La donna non vuole fare come donne di colore del tempo che si sottomettevano ai bianchi; è stufa del razzismo che si allegia in America e dimostra così tutto il suo carattere, arrivando in ritardo e un po alticcia alle prove e ordinando a tutti di fare quello che lei vuole, un vero esempio di donna con il carattere.



Chadwick Boseman al suo ultimo ruolo cinematografico


Ma se la Davis è un personaggio notevole, si può parlare molto del resto della band: dai veterani Cutler, Slow Drag e Toledo al giovane e irruente Levee. Voglio soffermarmi sul personaggio di Levee, il trombettista della band. Il giovane musicista è molto focoso e avrà molti diverbi col resto della band, scontrandosi coi veterani, la sua storia è veramente commovente e riguarda molto il razzismo verso la popolazione di colore come succedeva allora e come succede a volte tuttoggi. Levee si è stancato di stare con la band, sa del suo valore musicale e vuole creare una band sua, ma il suo carattere si scontrerà molto con Cutler ( Colman Domingo), che invece rispetta la band e cerca di fermarlo nei suoi intenti, anche perchè Levee vorrebbe che sia suonata la versione di Ma Rainey's Black Bottom scritta da lui, cosa che invece Cutler e gli altri rimangono sull'idea di suonare la versione originale di Ma. Il giovane trombettista non sopporta Ma, per il suo fare arrogante ed anche per questo che cercherà in tutti i modi di punzecchiarla sia sulla canzone che sul suo modo di fare musica; ed è anche per questo che cercherà di fare colpo riuscendoci, sull'amante di Ma: Dussie Mae (Taylor Page), una ragazzina che sa il fatto suo ed è molto vanitosa.



Il carattere di Levee lo porteranno a grossi guai che sconfineranno nell'uccidere Toledo (Glynn Turman), uno dei veterani, mettendo la parola fine sulla sua carriera. E se penso che l'interprete di Levee sia il compianto Chadwick Boseman qui alla sua ultima intepretazione e, morto durante la fase di post-produzione per l'aggravarsi di un tumore, mi fa male. Un attore che oltre a essere un simbolo per la gente di colore, avendo interpretato Black Panther nei film della Marvel, in questo film ha dato probabilmente il meglio di se, a mio parere consacrandosi del tutto. E nonostante si veda l'aggravarsi della malattia dal suo troppo viso magro, che ha cercato di nascondere col trucco, posso confermare che il cinema ha perso un attore di grande talento che era sicuramente nel meglio della sua carriera. Da notare il suo modo di raccontare la vita del protagonista stesso e che nonostante la sua bravura si deve arrendere al suo destino. Il re del Wakanda è stato poi candidato ai Golden Globe per il ruolo così come la stessa Davis, e spero che che gli sia riconosciuto il ruolo anche se postumo.



Il regista George C. Wolfe (al centro) con i due protagonisti durante le riprese


Rappresentare un'opera del genere sul razzismo di quegli anni non è stato facile per il regista Geoge C. Wolfe, famoso più per il teatro dove vinse due Tony Awards per l'opera teatrale Angels in America - Fantasia gay su temi nazionali che ha fatto successo in tutto il mondo. Arrivato con questo film al suo quarto lungometraggio cinematografico, è riuscito a portare sullo schermo un esempio di lotta al razzismo sul colore della pelle, e sulle diversificazioni di razza del tempo, essendo lui stesso afroamericano e avendo anche lui passato insulti razziali. Ha unito la drammaturgia al musicale, mostrando una lotta continua tra il nuovo che vuole emergere (Levee) e i veterani che non vogliono dimenticare e portare avanti il successo (Ma Rainey e i concorrenti della band), con tutte le problematiche che accadono ancora oggi tra i giovani promettenti e i veterani.



Vedere poi il clima dell'America degli anni venti, nella Chicago di quel tempo, (quest'opera è l'unica del ciclo di Wilson ad essere ambientata nella codesta città); certamente si vede pochissimo degli Stati Uniti del tempo, con solamente le macchine e il modo di vestire delle persone di quel tempo, troppo poco a mio parere, avrebbero potuto mostrare e ambientare molto di più in città che nel solo studio cinematografico. Discorso diverso per le musiche dove il blues è a farla da protagonista e dove molte delle canzoni di Ma Rainey vengono suonate e menzionate, lasciandoti il vero senso del tempo, ovvero che da pochi anni era finita la I Guerra Mondiale, e gli Stati Uniti stavano entrando in una nuova era anche della musica. Tirando le somme un film che sa il fatto suo, che cerca grazie alla musica di rivendicare la libertà verso la popolazione di colore e quello che hanno e passano ancora per le discriminazioni razziali, un successo che merita molto di più.


di Giacomo Fantini Voto: 3,0 di 5

25 Febbraio 2021

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