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  • Immagine del redattore Giacomo Fantini

La Dolce Vita

1960 - Commedia/Drammatico - 2h 55m

Regia: Federico Fellini

Cast: Marcello Mastroianni, Anita Ekberg, Anouk Aimée, Yvonne Funeaux, Alain Cury, Annibale Ninchi, Magali Noël, Lex Barker, Jacques Sernas, Nadia Gray


Marcello Rubini, è un giornalista specializzato in cronaca mondana, e passa i suoi giorni alla ricerca di scoop tra i vip del cinema, le belle feste e altro ancora, per raccogliere notizie da scrivere nei suoi articoli. Conosciuto da molti lavoratori del suo ramo, non è un giornalista come gli altri, il suo lavoro gli offre la possibilità di essere protagonista o testimone del jet-set della vita dello spettacolo.


Sicuramente uno dei capolavori di Federico Fellini e una delle pellicole più celebri della storia del cinema italiano e mondiale. Il regista riminese aveva l'obbiettivo di mostrare la vera essenza della vita dello spettacolo, un mondo che nasconde molti segreti tutt'ora e cosa meglio di un giornalista che vive la sua vita alla ricerca di scoop e segreti intimi dei vip, il miglior esempio della vita mondana delle celebrità. Un film che fu protagonista del Festival di Cannes vincendo la Palma d'Oro e, degli Oscar con 1 statuetta per i migliori costumi su 4 candidature totali e vedere un regista come Fellini non vincere neanche una statuetta per la miglior regia, che comunque la sua bravura nel dirigere i film era gian ben nota e ogni attore e produttore avevano il sogno di lavorare con lui, è un errore mondiale sapendo che poi il regista vincerà solamente un Oscar onorario nel 1993.


Il suo obbiettivo era far vedere al mondo la bellezza di un mondo così vario come quello dei vip, ma descrivendo solo la parte bella di questo mondo, tra feste varie, belle macchine e donne, il tutto mentre il cinema italiano stava per vivere il boom economico del suo successo dichiarando questa pellicola come una delle prime commedie all'italiana. Da notare che il famoso regista non ha voluto mostrare la parte brutta di questo mondo come la droga nonostante a volte se ne parli, la depressione e tutte le cose che purtroppo accadono tutt'oggi a quelle celebrità che non riescono a reggere questo stile di vita e ne sono prigionieri a volte letalmente; l'obbiettivo di mostrare questa vita come una fiaba di successo, a mio parere è che molti fan erano all'oscuro di tante cose dello spettacolo e pensavano che i vip vivevano in mondo più bello di tutti, e credo che al regista gli facesse comodo fare così.



Federico Fellini sul set con Anita Ekberg


Non solo è riuscito nell'intento di mostrare allo spettatore questi aspetti citati, ma anche la bellezza di una città come Roma che era il centro del cinema italiano grazie anche a Cinecittà che era considerata al tempo come la Hollywood italiana, tra studi cinematografici e set. La bellezza della città senza tempo che è la storia della nostra nazione, è qualcosa di maestoso, oltre essere stata per molti anni il centro dello spettacolo (per via che il cinema italiano stava vivendo un ottimo momento) dove si giravano molte delle pellicole di successo anche americane, e ancora oggi gode di grande vita e notorietà per il cinema e la televisione. Ma se le doti di Fellini erano ben note, il successo lo si deve anche a Marcello Mastroianni, al tempo uno degli attori emergenti del cinema italiano, che stava già lavorando in ottime produzioni e che con questo film raggiunse la notorietà internazionale e il successo che lo avrebbe consacrato come uno dei master del cinema mondiale. Le sue qualità che li gioveranno la vittoria del Nastro d'Argento per il codesto ruolo, riuscirono a dimostrare di quanto la scelta di scritturarlo fosse stata azzeccata da Fellini, che secondo le fonti si scontrò con il produttore Dino De Laurentiis perchè questultimo voleva scritturare attori come Paul Newman trovando la negazione del regista che ruppe il contratto con il famoso produttore per accordarsi con Angelo Rizzoli.



La famosa scena della Fontana di Trevi


Nonostante la giovane età e la carriera appena iniziata, Mastroianni è riuscito a dare il vero effetto del giornalista che cerca di fare di tutto per accappararsi il migliore scoop, riuscendo anche a corteggiare e accompagnare dive del cinema come Sylvia interpretata dalla svedese Anita Ekberg, l'esempio di attricetta bella e stupida, che vive di soldi e gloria, ma che è riuscita a lavorare con vera empatia con Mastroianni facendolo innamorare; famosa la scena della Fontana di Trevi dove i due fanno il bagno vestiti e la famosa scena della donna che disse "Marcello, come here!" che è rimasta nella storia del cinema. L'attore è il beato tra le donne che vogliono solo che farsi vedere con lui come la bella Maddalena (Anouk Aimée) , sembra un'attrice ma in realtà ancora non riesco a capire che vip sia ma quello che è sicuro è che farà girare la testa al protagonista portandolo nel suo mondo vario, e diciamo che è l'unica donna che lascierà un segno nella sua vita; non si può non parlare di Emma (Yvonne Funeaux), la fidanzata del protagonista che mostra l'esempio di donna che esausta della vita amorosa del partner non farà altro che infastidirlo con la sua troppa gelosia giustificata, esempio di molte moglie delle celebrità che devono accettare la vita espansiva di quel mondo troppo esaustivo.


Certamente uno come Mastroianni che di donne sul set ne ha avute fin troppe, cercherà la sua fidanzata ideale, un esempio di come un uomo alla fine vuole la sua anima gemella anche se la voglia di rimanere in quella vita di svago e vizi non lo farà stare tranquillo. Parlando proprio dei vizi dei vip questa pellicola mostra come i divi dello spettacolo usino la loro visibilità per dare sfogo alle loro feste a basa di fumo e altro ancora, ed esempio l'ultima scena dove poi il nostro protagonista rimane un po' alticcio, anche se lo trovato una persona che si trova un po' al di fuori di questo mondo come se non ne può più o perlomeno non riesce ad uscirne; questo argomento appena descritto è l'unica parte che a mio parere Fellini ha cercato di rappresentare come la parte pericolosa o perlomeno lo svago troppo espansivo dei vip.


Vorrei soffermarmi sull'episodio in cui Marcello riceve la visita del padre (Annibale Nicchi), un oersonaggio che per alcuni minuti ruba la scena al nostro protagonista grazie al suo coraggio giovanile e di una persona che sembra aver vissuto il mondo, coinvolge chiunque gli si avvicini ed è un divertimento vederlo e sentirlo, e sono stato contento di avere visto un personaggio che non sia stato lo stesso Mastroianni. Se Fellini ha portato un film esemplare, quello che è certo è che a lungo andare si sente la lunghezza del film che non sembra finire, e secondo me certi episodi che avrebbero dovuto accorciare ma che probilmente non avrebbero dato la stessa linfa alla pellicola si sente eccome.



Le riprese a Roma


La scenografia rappresenta quanto sia bella Roma e la sua storia magnifica che tutti ci invidiano da tutto il mondo; i suoi monumenti e la gente accogliente la rendono una città maestosa e luminosa, ancora di più in quegli anni dove era il centro principale del cinema italiano e anche di molti film stranieri girati in Italia, e Fellini ha scielto l'elemento giusto da fare da cornice alla pellicola. La colonna sonora che ha portato allegria ma anche il senso di quella vita troppo espansiva e trascinatrice è a opera di un maestro come Nino Rota. Il grande compositore, che continua così la lunga collaborazione con Fellini iniziata nel 1952 con Lo sceicco bianco, ormai noto al pubblico italiano per il suo modo di dare un sorta di ballata alle sue musiche, ha voluto grazie a delle melodie espansive a portare il giusto merito alla vita dei vip. In poche parole un film travolgente che rimarrà sempre nella storia del cinema italiano e la vera essenza di cosa è il cinema.


di Giacomo Fantini Voto: 3,55

10 Maggio 2021

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