La Bella & La Bestia
- Giacomo Fantini
- 19 nov 2024
- Tempo di lettura: 5 min
1991 - Animazione/Musical - 1h 24m
Regia: Gary Trousdale e Kirk Wise
Cast: Paige O'Hara, Robby Benson, Richard White, Jerry Orbach, David Ogden Stiers, Angela Lansbury, Bradley Pierce, Rex Everharth, Jesse Corti, Tony Jay, Hal Smith, Frank Welker, Kimmy Robertson, Jo Anne Worley

TRAMA:
In un regno lontano viveva in un bellissimo castello un principe che era molto avaro e egoista. Un giorno una vecchia gli chiese riparo dal freddo in cambio di una rosa, ma il principe la cacciò via. La vecchia si rivelò essere una bellissima fata e lo trasformò in una orrenda bestia, maledette il castello trasformando anche i suoi sudditi. La fata incantò una rosa dicendo che quando l'ultimo petalo fosse caduto, e lui non avesse imparato ad amare ed essere amato sarebbe rimasto una bestia per sempre. Passarono gli anni senza grandi risultati fino a un fatidico giorno.
TRAMA:
La pellicola è una delle fiabe più famose e iconiche della Disney, che trae spunto dalla fiaba francese del 1757 di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont e che riscosse un grande successo in tutto il mondo portando grandi rivisitazioni in teatro e al cinema. Rimane tra le pellicole di animazione che ho amato di più e credo che un sacco di persone di tutte le età l'abbiano amato e continuano ad amarlo, per la trama, i personaggi e la bellissima colonna sonora. Una storia romantica e fantastica che fa capire che la vera bellezza non è quella esterna ma quella che hai all'interno.

I personaggi curati nei minimi dettagli, siamo agli inizi degli anni 90, la Disney aveva appena distribuito La Sirenetta con un successo mondiale, ed era alla ricerca di un altro classico da distribuire che egualiasse o superasse la pellicola del 1989, siamo durante il Rinascimento Disney e da lì a poco la società disneyana distribuirà grandi pellicole di ottime fiabe rimaste negli anni. La protagonista Belle da il suo nome alla sua bellezza, la ragazza più bella del paese, ognuno vorrebbe essere il suo cavaliere ma lei cerca il vero amore di quelli che non muoiono mai, la tipica ragazza che vive tra le fiabe d'amore, che mangia i libri ogni giorno e che vive come se il mondo fosse una fiaba, questo è visto diverso dal paese essendo nella Francia del 700 dove la gente fatica a mangiare e trovare lavoro e la ragazza invece sembra non risenterne. Adora il padre, un inventore sottovalutato con un grande cuore ma strampalato.

La Bestia è tra i personaggi più iconici che la Disney abbia creato, prima dell'incantesimo era un bellissimo principe ma egoista e senza cuore, ed è per questo che la fata ha voluto trasformarlo in un mostro per farli capire che ognuno di noi deve imparare ad amare senza l'aggressività e l'insolenza, ma con galanteria ed amore e così facendo farsi amare. La sua iniziale crudeltà è dovuta dal fatto che odia la sua posizione ed è convinto che chi possa amare una bestia, sarebbe una cosa certa se non fosse che prima di Belle nessuno aveva mai varcato il castello e che quindi le speranze di spezzare l'incantesimo sembravano innutili e lui diventava sempre più selvatico e crudele, ma è una crudeltà degna del pregiudizio che gli altri gli puntavano il dito.

Sebbene il castello avesse avuto lo stesso incantesimo del suo principe e così anche i suoi sudditi resi oggetti di arredamento, beh portano con sé un allegria che servirà molto per far credere in se stesso alla Bestia e far scoppiare la scintilla tra i due protagonisti. Senza dimenticare la teiera Mrs. Bric e il figlio Chicco, un tempo era la governante del principe ed è da considerarsi la mamma chioccia del gruppo, a fare da balia al figlio diventato una tazzina da caffè e molto sofferente dell'incantesimo ma sempre allegro. I due personaggi più rimasti impressi nella mente di tutti sono sicuramente il candelabro Lumière e l'orologio a pendolo Tockins. I due non si sopportano, uno è più portante alle regole, l'altro molto regale ma più ribelle, Lumière rimane tra i personaggi che ho più amato dopo i due protagonisti, la sua vivacità è iconica, essendo francese si sente la sua forma romantica e dolce con quell'accento francese inconfondibile che lo rende simpatico a differenza di Tockins che invece è il solito guastafeste che vuole che tutti fili liscio ma che poi si fa trascinare dal gruppo.

Arriviamo a sicuramente tra i villains più amati anche se il secondo si rivela essere succube dell'altro e vero nemico non è. Che dire di Gaston, il cacciatore della zona e il più voluto tra le donne, rende l'icona del belloccio tutto muscoli e senza cervello che cerca di rimorchiare Belle ma lei non lo caga di striscio. Si inventa ogni minima cosa per corteggiarla al tal punto di far passare suo padre per pazzo per farlo portare al manicomio per ricattarla. Questo è l'esempio di come al tempo chi aveva idee strampalate come il padre di Belle era considerato pazzo, e messo in manicomio, tanti finivano in manicomio solo per essere diversi. Il suo carattere estroso è dovuto a mio parere dal fatto che pensa di essere il migliore di tutti ma la sua stupidità e ignoranza lo rendono brutto, anche perché pensa di avere tutto per scontato quando invece la più bella non cade ai suoi piedi, è la versione grottesca del Principe Azzurro. Differente per Le Tont, lo scagnozzo di Gaston che ascolta solo perché ne ha paura, un omuncolo bruttino e sovrappeso che lo vedo come un cattivo secondario ma anche antinemico perché se non fosse per Gaston probabilmente sarebbe lui stesso umiliato da tutti, un tipo che vorrebbe incutere terrore ma poi è lui ad avere paura, anche se a volte sembra prendersi gioco del suo capo ricredendosi subito dopo.

La rosa incantata è l'emblema della pellicola prima ancora del castello e della Bestia stessa. Sta a significare la voglia di amare dei due, di come Belle si possa innamorare della Bestia e di come il tempo che scorre nel vedere cadere i petali della rosa mettano suspence nel sapere se scoppierà il vero amore tra i due protagonisti, un amore che fino all'ultimo sembrava impossibile.

Se i due registi alla loro prima regia hanno realizzato un grande successo, e pensare che la Disney inizialmente aveva pensato ai registi della La Sirenetta, che stanchi dopo la realizzazione del film rinunciaro in favore di Gary Trousdale e Kirk Wise e credo che se ne stiano ancora mangiando le mani. Chi invece ha accresciuto il successo sono sicuramente Alan Menken (al 5 posto tra gli artisti con più vittorie agli Oscar) e Howard Ashman, rispettivamente compositore e paroliere della colonna sonora. Amici da una vita che avevano già collaborato insieme vincendo gli Oscar per la colonna sonora de La Sirenetta, hanno creato una colonna sonora da applausi che ancora molti ricordano tra le migliori del cinema. Da citare "Stia con noi" e il tema del film: Beauty and the Beast cantata da quella splendida voce che è di Celine Dion con Peabo Bryson, e che in Italia invece ricordiamo con la voce inconfondibile di Gino Paoli e di sua figlia Amanda Sandrelli. La colonna sonora e l'omonima canzone vinsero l'Oscar per la miglior canzone e colonna sonora, il secondo premio per Menken e Ashman. Il secondo che morirà poche settimane prima dell'uscita del film portando un grande vuoto ma che ha donato a questo classico del cinema un meraviglioso successo.

Anche per questa recensione è tutto ci vediamo alla prossima recensione sempre su Recensione Film I Il cinema è arte.
di Giacomo Fantini Voto: 3,78 di 5
19 Novembre 2024
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