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  • Immagine del redattore Giacomo Fantini

L'Ultimo Paradiso

Aggiornamento: 13 feb 2021

2021 - Drammatico/Romantico - 1h 47m

Regia: Rocco Ricciardulli

Cast: Riccardo Scamarcio, Gaia Bermani Amaral, Valentina Cervi, Antonio Gerardi, Federica Torchetti, Giovanni Cirfieri, Anna Maria De Luca, Lucia Zotti, Nicoletta Carbonara, Donato Placido, Mimmo Mignemi


Nell'Italia degli anni '50, un contadino lotta per ottenere migliori condizioni di lavoro, tutto si complica quando l'uomo si innamora della figlia di un proprietario terriero.




La pellicola è basata a detta del regista su un fatto di cronaca realmente accaduto degli anni '50, nel Lucano, dove il regista è nato e cresciuto. Un film che parla di una romantica e passionale storia d'amore, che purtroppo come accade ancora ai giorni nostri è bloccata molte volte dalla figura genitoriale. Ma c'è anche dell'altro, il film vuole raffigurare una lotta contro il padrone, e la voglia di libertà da parte dei vari braccianti contro i proprietari terrieri, che durante quegli anni e ancora prima erano molto opprimenti verso i contadini che zappavano la terra che dovevano anche dare gran parte del denaro ricavato al loro padrone.


Proprio il regista Rocco Ricciardulli, sconosciuto al pubblico ma molto attivo in campo teatrale con la sua casa di produzione; dopo vari cortometraggi e un primo lungometraggio ha deciso di cimentarsi in questo film basandosi sulle varie storie che la madre contadina raccontava a lui e ai suoi fratelli decidendo poi di ambientare la storia proprio nella sua terra tra i vasti campi e i piccoli villaggi in pietra, dove la gente quasi tutta contadina cerca di vivere grazie al ricavato della terra e dei suoi prodotti. Ci ha voluto regalare così un film di grande impatto e colpi di scena, aggiungendoci come punto centrale una passionale storia d'amore che non manca mai. Devo dire un ottima prova per il regista originario di Bernalda che con questo film spera di raggiungere la fama nel cinema italiano.



Il regista Rocco Ricciardulli (a dx) insieme a R. Scamarcio e G. Bermani Amaral


La pellicola completa di un cast dove fa da perno Riccardo Scamarcio che per la prima volta ricopre un triplice ruolo ovvero produttore, co-sceneggiatore e attore protagonista; l'attore pugliese ha dato una grande mano al regista, aiutandolo nella sceneggiatura portandoci così una novità per lui e confermandoci le sue grandi doti. Interpreta il contadino Ciccio Paradiso, sciupafemmine nonostante sia sposato con Lucia e abbia un figlio (Rocchino). L'uomo e così anche la sua famiglia è molto conosciuto in paese sia per il suo modo di fare libertino, ma anche perchè è l'unico che cerca in tutti i modi di farsi rispettare dai padroni che stanno troppo prendendo il soppravvento impoverendo ancora di più la già povera gente del paese. L'uomo vive con i genitori, la sorella e la moglie con il figlioletto; la stessa moglie interpretata dall'attrice romana Valentina Cervi, non crede alla fedeltà del marito ma che nonostante tutto rispetta per la sua bontà d'anima, ma siamo negli anni '50 e a quel tempo le mogli dovevano pensare solo alla casa e ai figli lasciando la vita privata del partner a se stesso, nonstante lei sia una di quelle donne con grande carattere.



Ciccio vuole andarsene dalla sua regione e cercare fortuna altrove perchè stanco di quella vita che non gli appartiene più, solo il padre non sembra convinto della sua scelta credendo che il figlio ormai quarantenne viva una vita oltre le regole e voglia cambiare lo stile di vita dei contadini, si scontrerà più volte con il figlio. Ma Ciccio è innamorato, questa volta non si tratta di una delle sue normali amanti ma di una ragazza che lui giudica come un illuminazione, parliamo di Bianca, una ragazza acqua e sapone che come lui vuole scappare da quel posto e vivere una vita migliore insieme a Ciccio di cui è innamorata da morire. La scelta per la parte è ricaduta su l'attrice brasiliana ma ormai facente parte del nostro paese da anni: Gaia Bermani Amaral che qualcuno ricorderà per vari spot della TIM che la donna partecipò all'inizio della carriera, e che ormai è diventata un'attrice cinematografica ma ancora in cerca di emergere. Si è calata molto bene nella parte della ragazza che non vuole ubbidire e basta, ma che vuole evadere e ribellersi a quella vita e la figura di Ciccio sarà da esempio.



Tra i due c'è come detto una storia fatta di passione e amore, ma non tutti sono contenti di questo primo su tutti il padre Cumpà Schettino (Antonio Gerardi), grande capo terriere e padre padrone nei confronti della figlia e dei suoi fratelli, di cui la figlia minore Maria è invece a favore della relazione della sorella cercando di proteggerla, cosa che invece il fratello Cosimo rifiuta e come il padre cerca di mettere il bastone tra le ruote alla coppia. Tornando al padre troviamo un uomo che tutto il paese teme, e che quando Ciccio cerca l'indipendenza dai padroni si sentirà per la prima volta minacciato da lui, ma dall'altra parte lo rispetta per la sua persona. Ma saputa della notizia della storia d'amore della figlia tirerà fuori tutta la sua cattiveria di un uomo che la parola padre non sa neanche dove sia di casa, una persona orribile e arrogante, portando poi alla morte lo stesso Ciccio facendo cadere uno sconforto nel paese, sarà proprio questo suo carattere arrogante e crudele a portarlo a una brutta fine.



Scamarcio durante le riprese a Trieste


Voglio anche aggiungere che la prova dello stesso Scamarcio conferma ancora di più le doti di questo attore che interpreta anche il fratello gemello di Ciccio, Antonio, un uomo che ha lasciato la sua terra per trovare fortuna al Nord dove ha cambiato vita, ma sarà la morte del fratello a far scoccare in lui la voglia di attaccamento alla terra madre, che non ha mai dimenticato. Credo che sia finalmente arrivato il momento per l'attore di Trani di vincere un David di Donatello, premio che manca nella sua bacheca tra i vari premi vinti, cosa che ancora non riesco a capire. La storia è ricca di colpi di scena e domande che lo spettatore continuerà a chiedersi anche a film finito.



Gravina in Puglia


Come detto in precedenza il regista stesso ha voluto girare il film nella sua terra natia per dare più risalto ai territori contadini del nostro paese. Il tutto è stato girato prevalentemente in Puglia a Gravina, dove troviamo i suoi paesaggi naturalistici specchio dell'entroterra pugliese, ma anche il centro storico di Gravina con i suoi vicoli e acquedotti, fra i campi d'ulivi e il mare; tra luci e colori che raffigurano la vera essenza dell'Italia del Sud. Si dà spazio alle origini dello stesso Scamarcio che è nato a una sessantina di chilometri da Gravina, facendo così modo di ambientarsi al meglio in quella che è la sua terra madre. Dal Sud passiamo al Nord, trovandoci a Trieste dove vive il gemello di Ciccio, Antonio Paradiso, e dove riconosciamo il Molo Audace, la Piazza Unità d'Italia e La fontana dei Quattro Continenti, simbolo della città triestina e dove l'uomo trova fortuna.



Le stesse musiche di cui troviamo una colonna sonora che rispecchia gli anni cinquanta, tra sinfonie alte e basse, di cui il regista ha partecipato insieme al fratello Pasquale e a Federico Ferrandina; troviamo anche canzoni francesi come il Preludio in Do Minore di Chopin, il tutto per mostrare quell'aria di voglia di libertà. Un film distribuito da Netflix che ha già superato ottimi titoli come le serie tv Lupin e Bridgerton e che fa ben sperare per il cinema italiano del 2021, richiamando quello che è il vero significato delle origini della nostra terra, ma prima di tutto la libertà.


di Giacomo Fantini Voto: 3,0 di 5

11 Febbraio 2021


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