Jack Frost
- Giacomo Fantini
- 23 dic 2024
- Tempo di lettura: 6 min
1998 - Fantasy/Drammatico - 1h 41m
Regia: Troy Miller
Cast: Michael Keaton, Kelly Preston, Mark Addy, Henry Rollins, Joseph Cross, Mika Boorem, Andrew Lawrence, Eli Marienthal, Will Rothhaar, Taylor Handley

TRAMA:
Jack Frost è un musicista e cantante di un gruppo rock che sta avendo un modesto successo. Vive con la moglie Gabby e il figlio Charlie in una cittadina del Colorado e sono una bellissima famiglia. Nonostante tutto il suo lavoro lo porta molte volte ad andare in tournée e stare così lontano da suo figlio perdendosi molto cose del bambino. Qualche giorno prima di Natale, l'uomo mentre sta andando dalla sua famiglia in una casa in montagna per festeggiare le vacanze natalizie, muore in un incidente stradale. Un anno dopo molto è cambiato e quando il figlio costruisce un pupazzo di neve, ritrova la fisarmonica donatogli dal padre e suonandola succede qualcosa di magico.
RECENSIONE:
Uno dei film natalizi sicuramente tra i più snobbati probabilmente per la sceneggiatura scritta male o per una storia troppo sdolcinata almeno così dice la critica, ammetto che non è tra film natalizi che ho apprezzato di più ma sinceramente non è così male come dicono ma questi sono punti di vista. Negli anni la pellicola è andata nel dimenticatoio per dare spazio ai grandi successi natalizi come Polar Express oppure Mamma, ho perso l'aereo tra i più noti, eppure le basi per creare un buon film c'erano tutte ma andiamo per gradi.

Il protagonista è il tipico padre di famiglia che per via del lavoro non è sempre presente per il figlio e la moglie, e che gli viene data una seconda possibilità di redimersi anche se non con la sua forma umana. L'uomo che vesti i panni di un insolito Michael Keaton che tutti ricordiamo per quel gran successo di Batman e Beetlejuice diretti entrambi dal grande Tim Burton. Keaton ha voluto creare il personaggio del padre amorevole ma distaccato che poi dentro di se lo sa che non riesce a fare il padre come vorrebbe, e che suo figlio ha dovuto farsi strada da solo non avendo sempre una figura paterna dalla sua parte. Diciamo che l'attore che a quel tempo per via di quel grande successo dell'uomo pipistrello era molto apprezzato, ma che non è sempre stato messo nei panni di fare lo stesso stimato successo per via di alcuni personaggi secondo il mio parere difficili da impersonare.

Certo non si può dire per il resto della famiglia, moglie e figlio che devono con la morte del padre rifarsi una vita senza un figura maschile che teneva il gruppo unito. Se Keaton ha dato una prova dolce ma anche buffa del padre ragionevole, potrei anche dire che sua moglie Gabby è l'esempio della madre dolce e apprensiva che deve fare da padre e madre allo stesso tempo sia quando il marito è via in tournée, e sia quando muore in un incidente stradale, non essendo un ruolo facile al giorno d'oggi. E qui entra in gioco le capacità recitative di Kelly Preston, ricordata molto di più per essere stata la moglie di John Travolta che un attrice brava e amorevole. L'attrice morta purtroppo nel 2020 era a mio parere più brava di quello che si pensava e a volte messa in secondo piano per via del grande successo di suo marito nonostante tutto quando doveva tirare fuori gli attributi gli ha sempre mostrati contro tutti. In questa pellicola ancora una volta l'attrice ha impersonato la parte della madre che ha dovuto sapersi arrangiare, la storia con il nostro protagonista è quella della coppia dolce e affiatata nonostante le molte lontananze lavorative che gli ha tenuti lontani, una storia troppo "mielosa" ma che assomiglia alle storie d'amore di due inseparabili.

Che dire sul figlio Charlie, un ragazzino molto vispo nonostante i suoi 10 anni, che si prende cura della madre e che affronta i bulletti della sua scuola molto più grandi di lui senza paura. Un ragazzino che ha dovuto crescere in fretta vista la mancanza di una vera figura paterna, il suo amore per l'hockey come molti dei suoi coetanei è visto come uno sfogo contro quel mondo che lui vorrebbe, essere solo come gli altri bambini e di fatto dopo la morte del padre decide di uscire dalla squadra e allontanarsi dai suoi amici, perfino i bulli non lo prendono più in giro, e ci mancherebbe dopo la morte di un genitore, visto che il ragazzino ormai non ha nulla per cui essere felice, il mondo che sta intorno a Jack Frost sembra essersi fermato dopo la sua morte. Qui l'attore che impersona Charlie, era tra gli attori bambini più richiesti in quel momento, forse solo Macaulay Culkin era più famoso di lui allora, nonostante lo abbia visto in questo film è poi basta ha recitato bene la parte e probabilmente il film regge perché c'è lui.

Come dicevo il mondo dopo la morte di Frost si è fermato, l'incidente stradale mentre lui decide di tornare dalla sua famiglia e rinunciare all'ennesima tournée è raccontata male, si vede solo la macchina che esce fuori strada per via della tempesta di neve per poi passare direttamente all'anno dopo senza capire che è successo nel frattempo. Il suo migliore amico è Mac che ricordiamo l'attore per aver interpretato Fred Flintstones nel prequel senza successo dell'omonimo film. Certo che Mark Addy non ha certo fatto strada negli anni o almeno quello che si meritava, e qui parte il fatto che l'uomo che era il batterista del gruppo ha rinunciato a fare il musicista per via della morte dell'amico sciogliendo il gruppo come a testimoniare che senza l'influenza che aveva Frost non ne valeva più la pena. Ma il suo ruolo nel film serve a poco, se non il fatto che fa da babysitter al piccolo Charlie anche se non servirebbe ma che anche lui non ha un vero posto nel mondo e non si capisce se tornerà mai a suonare.

E qui arriviamo probabilmente alla vera essenza del film, ovvero la reincarnazione del padre nel pupazzo di neve costruito dal figlio. Il pupazzo sembra uno di quei pupazzi gonfiabili che si vedono nelle fiere di paese o alle giostre, e i creatori sono quelli della Jim Henson's Creature Shop ovvero la società che aveva fondato Jim Henson, e che creò quel grande successo dei pupazzi dei Muppet tra gli altri. Mi sembra strano che una grande società come questa non sia riuscita a fare di meglio sul pupazzo di neve, che nonostante questo non ha sfigurato del tutto. Il carattere del padre messo in un pupazzo di neve, e che il figlio lo ha costruito con le sue sembianze tra cui il cappello e la sciarpa che indossava, per non parlare di come il pupazzo diventa vero attraverso il suono di una fisarmonica sempre datogli dal padre, è il massimo che sono riusciti a fare.

La scena in cui Charlie accetta le sembianze del padre è frutto di una sceneggiatura scritta troppo in fretta, tra una battaglia di palle di neve e una corsa con la slitta per sfuggire dai bulli di scuola. E qua si vede la poca esperienza del regista Troy Miller nel cinema, il regista è ha nella sua carriera l'aver diretto molti programmi televisivi come gli stand-up comici, speciali televisivi e alcuni episodi di serie tv come The Office, ma la poca esperienza in campo cinematografico si vede eccome, basti pensare che con questa pellicola ha all'attivo solo 4 lungometraggi e non dirige un vero film dal 2003. Il regista ha si provato a creare una storia natalizia basandosi sulla classe di Keaton, ma che poi non ha una vera e propria narrazione, anche perché certamente reincarnare il padre in un pupazzo è stato bello, dargli una seconda possibilità di fare il padre mi ha emozionato, e poi la morale quale è?.

Il pupazzo animato ha sue emozioni e quando si sta sciogliendo vuole fare di tutto per vedere la partita del figlio che intanto gli ha riportato la voglia di giocare a hockey e questo è un bene. Ma come non si è capito che è successo nell'anno che porta dal suo incidente stradale a tutto il resto, come si è sciolta la band e perché Charlie abbia abbandonato la squadra e altro ancora, non si riesce a capire dopo che il protagonista si presenta un ultima volta da umano per salutare per sempre la sua famiglia e sparire definitivamente cosa succede poi, cosa porta tutto questo alla famiglia Frost, doveva essere costruito meglio. Ciononostante il film non è da buttare almeno questa commedia natalizia è meglio di tante altre che si vedono in televisione, di basso budget e con un cast sconosciuto, non un classico di Natale ma una pellicola che fa pensare.

Anche per questa recensione è tutto ci vediamo alla prossima recensione sempre su Recensioni Film I Il cinema è arte.
di Giacomo Fantini Voto: 2,94 di 5
23 Dicembre 2024
Comments