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  • Immagine del redattore Giacomo Fantini

Divorzio All'Italiana

1961 - Commedia - 1h 44m

Regia: Pietro Germi

Cast: Marcello Mastroianni, Daniela Rocca, Stefania Sandrelli, Leopoldo Trieste, Odoardo Spadaro, Margherita Girelli, Angela Cardile, Lando Buzzanca, Pietro Tordi, Ugo Torrente, Antonio Acqua, Bianca Castagnetta, Giovanni Fassiolo, Ignazio Roberto Daidone, Francesco Nicastro, Edy Nogara, Renato Pinciroli, Daniela Igliozzi, Laura Valerio Tomiselli


Il barone Ferdinando "Fefè" Cefalù è sposato da anni con Rosalia, ma infelice da anni al suo fianco è innamorato segretamente della cuginetta Angela, sarà così che il nobile farà di tutto disfarsi della moglie grazie alle norme di legge, e usufruire del famoso delitto d'onore e finalmente sposarsi con l'amata cugina.


Film che fu soggetto a molte censure per via della famosa legge del divorzio che non c'era ancora in Italia, e che arriverà solamente nel 1970, ci furono molti articoli in quegli anni su questo film che doveva parlare di un argomento assente nel mondo italiano. E se il divorzio non era stato ancora inventato c'era il cosidetto delitto d'onore ovvero che se il marito avrebbe trovato in flagrante la propria moglie con un amante, il "cornuto" avrebbe potuto ucciderla e avere uno sconto sulla pena. Certamente una legge che se fosse ancora in vigore tutt'oggi sarebbe da prendere e cestinare, perchè se l'adulterio è una cosa che non accetterebbe e perdonerebbe nessuno, uccidere il proprio partner sarebbe qualcosa da punire con la galera e infatti così era, ecco perchè questo film mise le basi per il governo ad emettere la legge del divorzio che dura tutt'ora.



Marcello Mastroianni e Daniela Rocca


Certamente un film che è rimasto nella storia dell'Italia su tutti i fronti, consacrando non solo Marcello Mastroianni che comunque era già un divo del cinema italiano da anni, ma consacrando anche lo stesso regista, perchè Pietro Germi con questa pellicola si aggiudicherà un Oscar per la miglior sceneggiatura originale, venendo anche candidato come miglior regista, in totale il film era stato candidato a 3 Oscar. Ormai il regista era considerato come uno dei migliori registi italiani, grazie al suo modo di raccontare i fatti di vita quotidiana e altro ancora, e nonostante fosse un personaggio a detta di chi lo conoscieva rude, dei vecchi tempi, rimaneva un regista che molti attori stimavano e volevano lavorare con lui, come gli stessi produttori che lo contattavano per girare il film, e proprio uno dei produttori di successo del tempo come Franco Cristaldi, decise di affidare la regia di un episodio così delicato a Germi che lo ha diretto non senza difficoltà.



Mastroianni e Stefania Sandrelli durante le riprese


Certamente quando si seppe che Germi avrebbe diretto il film, spuntò un altro nome della pellicola: Capriccio all'italiana, ma gli stessi giornali pubblicarono subito il nome di Divorzio all'italiana scatenando la critica e la curiosità in tanti. Il film dopo mesi in cui passò sotto censura, tra bocciature di sceneggiatura e altro ancora, venne presentato al Festival di Cannes dove vinse il premio per la miglior commedia suscitando l'ironia nei vari spettatori di tutto il mondo. Nonostante il successo avuto ci sono molte parti che ho trovato lente e noiose, senza un punto di impatto, lo stesso Mastroianni che riceverà per il film la sua prima candidatura agli Oscar, oltre che un Golden Globe, un Bafta, un Nastro d'Argento e altri premi, a volte vaga nel film senza un impronta. La parte del nobile che cerca di dare un'amante alla moglie per ucciderla e svignarsela da quella vita matrimoniale che non gli piace più, gli si addice a metà, a volte lo trovato un personaggio distinto e di grande forma, altre volte statico e ripetitivo come se in fondo non si fosse incanalato nel personaggio; quello che sembra un tic quando continua a fare quei movimenti con la bocca, la sua raffinatezza e il modo di rappresentare ogni ruolo al massimo sono unici, e svelano che un attore come lui sia un mostro del cinema che non sarà mai dimenticato, diciamo che ho trovato una parte a metà tra buona e noiosa.


Cosa diversa si può dire per la moglie Rosalia e la cuginetta Angela, la prima una donna bella ma non bellissima, le sue sopraccigia troppo lunghe tanto da sembrare un monocilio e i baffetti, la rendono unica, ma non solo, è una donna appiccicosa e anche troppo, ma si vede che ama il marito più di se stessa, credo che la fine che farà sia troppo per il suo destino, certamente la parte della donna avversa al marito più di se stessa e il suo carattere antipatico, non mi ha convinto del tutto ma le doti di Daniela Rocca non si discutono e l'attrice riceverà una candidatura ai Bafta tra mille perplessità. Stessa cosa non si può dire per Stefania Sandrelli, giovanissima (aveva solo 16 anni) e bellissima, la noti eccome. Un personaggio purtroppo oscurato dalle figure di Mastrioanni e Rocca, ma che cerca di emergere, portando così un personaggio costetto a studiare in una magistrale condotta dalle suore, e che non trova il suo posto nel mondo, ma che vorrebbe tanto l'amore di Fefè che ricambia, ma che i litigi tra le loro famiglie e la parentela diretta non fa altro che ostacolare il loro amore, anche se secondo me un età troppo diversa tra i due non può che farsi delle domande; credo che la Sandrelli avrebbe meritato qualche riconoscimento, le sue doti di attrice si vedevano già allora e avere una parte secondaria nel film è stato un errore.


Diciamo che un vero antagonista non c'è anche se l'amante di Rosalia, se di amante si parla, è un ometto bizzarro che creduto morto in guerra e tornato in città, per fare il pittore e lavorare con creatività nella chiesa della città, e farà da conforto alla bella mentre corteggia le altre; Germi diede il ruolo a Leopoldo Trieste per la sua bizzarra caratura di personaggio ridicolo ma anche legnoso che sarà il suo successo negli anni a venire. Nella pellicola possiamo anche notare quanto sia difficile unire le famiglie, tra zii e altri parenti che non fanno altro che darsi addosso per chi è più impotante, litigi su litigi che non fanno altro che dividerli, le tipiche famiglie che ancora oggi esistono.



La fittizia città di Agromonte


Una scenografia bellissima, di cui la Sicilia è protagonista (ormai diventata la regione di molti film dell'epoca), il tutto girato a Ispica (per l'occorrenza nominata Agromonte) con le sue collinette e il mare cristallino, senza parlare dei borghi magnifici che ti fanno adorare il nostro bel paese, un paradiso meridionale. Le musiche sono a opere di Carlo Rustichelli, collaboratore storico di Germi, hanno tinto il film di quel mistero che si deve al film, ma anche di sinfonie bizzarre per orientare la pellicola verso un argomento come il divorzio che faceva curiosità al tempo. In poche parole un film che nonostante abbia fatto notizia e successo, è un opera a volte imperfetta ma che sa di grande impatto.


di Giacomo Fantini Voto: 3,00

5 Maggio 2021

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