Better Man
- Giacomo Fantini
- 9 ore fa
- Tempo di lettura: 5 min
2024 - Biografico/Drammatico - 2h 15m
Regia: Michael Gracey
Cast: Robbie Williams, Jonno Davies, Steve Pemberton, Damon Herriman, Raechelle Banno, Alison Steadman, Kate Mulvany, Frazer Hadfield, Tom Budge, Anthony Hayes

TRAMA:
Robert "Robbie" Williams è un ragazzino inglese che vive in una piccola cittadina piovosa con la madre e la nonna a cui è molto legato, e si sente emarginato da tutti, sogna di diventare una star della musica perché il padre è un modesto cantante e attore, e questo lo ha sempre spinto a diventare come lui. L'occasione accade quando a 16 anni viene scelto per far parte di una boyband, i Take That, ed è lì che ha inizio la sua storia.
RECENSIONE:
Presentato nei vari festival cinematografici tra cui il Toronto International Film Festival e il Festival del Cinema di Roma, la pellicola vuole raccontare parte della vita e della straordinaria carriera del cantante Robbie Williams, dalle sue origini passando per gli anni in cui fece parte dei Take That e gli anni in cui soffrì di depressione e l'uso di droghe, e la rinascita della sua carriera da solista. Un film variopinto che mischia il musical e il dramma di uno dei cantanti più famosi del mondo, e sappiamo tutti il successo del cantante inglese che nonostante una vita travagliata ha fatto impazzire generazioni di fan.


Non avevo idea del bellissimo rapporto che il cantante aveva con la nonna paterna anche se fonti originali di questo rapporto non si hanno novità, ma è un fatto molto particolare nella vita dell'artista che per lui era la persona a lui più cara insieme alla madre, i pomeriggi passati insieme a lui quando era bambino a guardare la tv fu quello che lo faceva pensare felice in un mondo dalle mille difficoltà, e la morte della donna porterà un grande sconforto nella sua vita ma sarà anche il modo per poter rialzarsi.

Quello che si è molto trattato e che ho molto apprezzato e mi sono emozionato è il rapporto travagliato che ebbe con il padre, un modesto attore e comico che si esibiva nei vari pub inglesi, e che quando Robbie era bambino partí un giorno per una tournée e non tornó più, ricomparendo a sprazzi nella sua vita ma con un comportamento molto distante usando a volte il figlio per la sua fama ma nonostante tutto volendoli bene e credendo in lui anche se non lo voleva far vedere. Nonostante tutto il cantante prese lui come punto di riferimento per diventare un artista, e sono rimasto molto incuriosito di come Steve Pemberton abbia portato il personaggio del padre egoista ma che se era questo tipo di persona lo faceva perché in realtà odiava la vita che stava affrontando e non si aspettava del successo del figlio, un ruolo non semplice ma interpretato con buon rilievo dall'attore inglese.

Il primo grande successo di Robbie Williams nella sua carriera fu quando a soli 16 anni entrò a far parte di questa nuova boyband ovvero i Take That. Diciamo che i vari artisti avrebbero potuto trovarli molto più simili agli originali ma non si può sempre tutto, apparte questo la band è molto più simile agli One Direction che alla grande boyband inglese che fece un successo stellare negli anni 90 ma nonostante questo la loro collaborazione è stata scritta bene. L'impatto che Williams ebbe nella musica con la band fu molto importante per lui e raccontare il difficile rapporto che poi ebbe con il gruppo nel cercare di essere più protagonista è stato messo bene, la rivalità o perlomeno l'incompatibilità che poi ebbe con il leader della band, Gary Barlow, probabilmente frontman della band è stato messo come una sorta di rivalità che il cantante inglese ebbe con lui per dimostrare che anche lui poteva farsi valere, e che sicuramente la lotta con la droga la ebbe anche perché non riusciva a intrecciarsi con il resto del gruppo, che invece dovevano mostrare ai fan quella dei bravi ragazzi, e che poi portò Williams nel 1995 ad abbandonare la band.

Se nella pellicola viene parzialmente trattato la breve storia d'amore che il cantante ebbe con Nicole Appleton (Raechelle Banno), la cantante delle All Saints, non è stato spiegato la rivalità che lui stesso ebbe con l'allora cantante degli Oasis, Liam Gallagher, che nel film si capisce che tra i due non scorre buon sangue ma la gelosia che Williams ebbe in quel momento nei confronti della compagna che stava avendo successo e lui invece stava raccogliendo i cocci della sua vita nel cercare di intraprendere la carriera da solista questo è stato messo in evidenza. Il regista Michael Gracey sull'onda del successo con The Greatest Showman ha cercato di mettere molto di quel musical nella pellicola con parti ballate e cantate a sensibilizzare ogni particolare scena e l'esempio è la scena dell'incontro tra Robbie e Nicole con la bellissima She's the one dove i due ballano.

Sicuramente la scena del concerto che Robbie Williams fece nel 2003 al Knebworth Park di Stevenage è stata ricostruita identica a come fu realmente con l'artista inglese che scese sul palco venendo calato a testa in giù per poi izzare la folla impazzita rendendo il concerto tra i più grandi eventi live mai realizzati nel Regno Unito, tutto per mostrare l'enorme successo che il cantante ebbe non solo in Inghilterra ma anche nel resto del mondo. Da anche notare che durante questa il cantante inglese combatte una lotta all'ultimo sangue contro un esercito di scimpanzé, tutte copie di se stesso durante i momenti della sua vita come a voler rispecchiare la lotta che lui fece contro i suoi stessi demoni, e cosa lo stava portando gli effetti della droga e che poi lo porterà finalmente a disintossicarsi nel 2007.

Se far interpretare a uno scimpanzé il cantante inglese ha fatto successo lo si deve anche a Jonno Davies. Il giovane attore inglese quasi sconosciuto al mondo dello spettacolo ha dato anima e corpo grazie anche alla motion capture per dare il vero ritmo al film e non far mancare niente nell'interpretare Robbie Williams, un grande applauso per lui e grande intuizione dello stesso Williams. La stessa star inglese ha voluto dare giustamente la voce al protagonista ricantando le sue vecchie canzoni come Angels e Rock DJ tra le altre, e solo lui poteva farlo e nessuno altro, ma anche comporre un inedito per il film. Il suo contributo per il film ha dato l'impronta giusta per un film che è stato molto sottovalutato dalla critica ma che ha reso omaggio a una star che non è solo un bravissimo cantante ma un icona unica.

Anche per questa recensione è tutto ci vediamo alla prossima recensione sempre su Recensione Film I Il cinema è arte.
di Giacomo Fantini Voto: 3,70 di 5
25 Aprile 2025
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