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  • Immagine del redattore Giacomo Fantini

Berlinguer Ti Voglio Bene

1977 - Drammatico/Commedia - 1h 35m

Regia: Giuseppe Bertolucci

Cast: Roberto Benigni, Alida Valli, Carlo Monni, Mario Pachi, Maresco Fratini, Donatella Valmaggia, Rossana Benvenuto, Giovanni Nannini, Donato Sannini, Annalisa Foà, Walter Fantini, Sergio Forconi, Paolo Pieri, Patrizia Mauro, Chiara Moretti


Mario Cioni è un venticinquenne toscano con il mito del famoso politico Enrico Berlinguer, tanto da citarlo più volte. Passa la gran parte del tempo con gli amici di sempre, scherzando, giocando a carte, e andando più volte al cinema a vedere per lo più film pornografici. Ma il ragazzo per il suo modo in cui vive la vita, è anche preso di mira dai suoi stessi amici che decideranno di farli uno scherzo molto pesante.


Esordio al cinema per Roberto Benigni, che prima di allora aveva lavorato per lo più a teatro e che grazie alla sua comicità da vero toscano, stava avendo molto successo. Il grande Roberto aveva capito che ormai superata la soglia dei 20 anni era venuto il momento di entrare anche nel cinema, portando il suo modo di recitare in maniera spontanea anche dentro lo schermo e non sempre su un palco, solo debuttando al cinema avrebbe potuto riempire la sua già conosciuta carriera lavorativa, ma che ancora non era il Benigni conosciuto che vedremo da questo film in avanti.


Roberto Benigni e Giuseppe Bertolucci


Questo è anche il primo film da regista di Giuseppe Bertolucci, fratello del più noto Bernardo, che aveva già avuto modo di lavorare prima col fratello, ma in particolare con Benigni con cui aveva lavorato a teatro e negli anni erano diventati grandi amici anche nella vita privata. Un regista molto giovane che avendo vissuto all'ombra del fratello che stava diventando un regista primario del cinema italiano, e sappiamo tutti il grande regista che è stato, è stato un ottimo campo di prova per testimoniare che anche lui poteva fare la sua parte. Certamente il giovane G. Bertolucci, ha voluto descrivere una Toscana molto povera, del sottoproletariato come lo è il nostro protagonista e gli altri personaggi, è stato un giusto elemento per portare anche il popolo contadino o che viveva di poco denaro e non nelle condizioni migliori a essere notati.


Un giovane Benigni qui all'esordio al cinema


Nel vedere il suo modo di rappresentare il sottoproleriato, ho visto un regista che è voluto partire dal basso per poi puntare in alto sapendo che molti spettatori potevano aspettarsi molto da lui visto la gian ben avviata carriera del fratello maggiore Bernardo. Un modo diverso di vedere il cinema per il giovane regista parmense, che avendo avuto modo di lavorare molto a teatro, avrebbe avuto molto più facile il suo debutto al cinema. Ma se il mondo contadino è stato un buon elemento, si può dire lo stesso del modo di vita dei ragazzi toscani che attreverso le così dette "zingarate" passavano il tempo, riprendendo il modello senza fare paragoni con il film Amici Miei di Mario Monicelli, dove i protagonisti si divertono con varie burle.

Quello che invece avevo molta curiosità di vedere era il debutto di Roberto Benigni, che non avendolo molto seguito nel suo lavoro teatrale, ma il suo successo si fa da solo, mi incuriosiva se il suo modo di fare avrebbe potuto fare il successo che stava già avendo su un palco. Non sono stato molto colpito dal suo personaggio (che secondo le fonti è ripreso da un suo spettacolo dell'anno prima ovvero Cioni Mario di Gaspare fu Giulia che aveva avuto successo, riprendendo lo stesso personaggio). Un personaggio che fa della parlantina il suo successo, ma usando un linguaggio troppo scurrile mi ha annoiato su tanti aspetti, perchè ritorna sempre sugli stessi argomenti cioè il sesso, e l'autoerotismo o masturbazione per capirci, che fa ridere fino a un certo punto per poi stancare; riesco a vedere solo un giovane Benigni che cerca di far ridere e che ancora non è maturato al tal punto che aveva ancora tanta strada da fare per diventare il l'attore che conosceremo da lì in poi.


Mario Cioni al centro con i suoi amici


Il ragazzo parla spesso da solo e gli stessi amici scurrili come lui, se ne prendono a volte beffe, probabilmente sul suo modo di essere oltre al suo modo infantile di vivere, anche nella vita sessuale dove è molto bloccato, mi ha fatto più pena che ridere e mi dispiace per un attore così. Proprio gli scherzi sono la base di tutto il film ma anche pesanti come quello in cui viene detto al nostro protagonista che la madre è morta facendolo cadere in un baratro per poi capire il giorno dopo che è ancora viva e vegeta. Un personaggio quello della madre di cui non sappiamo il nome, ma che una leggenda italiana come Alida Valli cerca di interpretare con la tipica comicità toscana dedita anche al linguaggio scurrile, che da una madre non mi aspetterei e che maltratta a volte il povero Cioni, se avessi una madre così mi vergognerei, quello che mi ha fatto cadere le braccie è la frase su uno dei tanti temi incentrati sul sesso tra lei e il marito ormai morto da anni; un interpretazione non da lei.


Alida Valli è la madre di Mario Cioni


Il resto dei personaggi non fanno ne ridere ne ci provano, certo amo il dialetto toscano e il modo che hanno di far ridere i toscani, rendendoli unici anzi, ma sono in questo film personaggi che sono usciti troppo dal loro ruolo perchè non basta parlare scurrilmente per fare ridere o almeno non sempre; tutta la compagnia del protagonista sarebbe da parlare ma quello su cui c'è da dire di più è Bozzone (Carlo Monni, amico di lunga data di Benigni), che ha dato prova di un personaggio stupido quanto comico, che instaurerà una relazione con la madre di Mario dopo una scommessa vinta a carte proprio contro di lui, il suo linguaggio porta il personaggio arrogante ma buffo del film. Gli ambienti contadini e della classe operaia rendono il film una fonte enorme della trama, che danno anche la base dei nostri personaggi ovvero lavoratori ma anche burli e a volte pigroni.

La colonna sonora composta da Pier Luigi Farri e Franco Coletta racconta il tutto della trama, a volte divertente ma ripetitiva, con delle ballate allegre e tipiche dei film degli anni 70, con l'obbiettivo di farti stare a tuo agio, anche se non mi ha coinvolto molto, sarà forse perchè tutto il film non mi ha convinto e si salvano talmente poche parti della pellicola che mi viene difficile dare un voto positivo anche alla colonna sonora. Un film che probabilmente aspirava ad altro che a volte mi ha annoiato per molte cose citate e doveva essere organizzato meglio.


di Giacomo Fantini Voto: 2,10

8 Giugno 2021



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