Atlantis - L'impero Perduto
- Giacomo Fantini

- 2 dic
- Tempo di lettura: 5 min
2001 - Animazione/Avventura - 1h 35m
Regia: Gary Trousdale & Kirk Wise
Cast: Michael J. Fox, Cree Summer, James Garner, Don Novello, Phil Morris, Corey Burton, Claudia Christian, Jacqueline Obradors, Florence Stanley, David Ogden Stiers, John Mahoney, Jim Varney, Leonard Nimoy

TRAMA:
Nella Washington del 1914 un giovane linguistico di nome Milo Thatch, è l'unico che crede all'esistenza della leggendaria città di Atlantide che scomparve nel nulla millenni prima, e nessuno gli crede. Quando ormai comincia ad rassegnarsi, un vecchio amico del nonno gli consegna un vecchio libro che descrive la strada per la famosa città ed è così che ha inizio il suo viaggio.
RECENSIONE:
Uno dei film della Disney che mi è piaciuto di più eppure è il meno acclamato probabilmente per non essere stato il più entusiasmante oppure perché eravamo nell'era sperimentale per la casa disneyana tra nuovi modi di fare animazione e sicuramente il dualismo con la tecnologia della Pixar che stava già splendendo ha fatto in modo che non tutti i film degli inizi del nuovo millennio abbiano avuto il successo sperato, ma sicuramente questa pellicola qualcosa ha lasciato a i fan, soprattutto scoprire la storia della leggendaria città di Atlantide raccontata nei libri del filosofo greco Platone e che con questo film è stato messo in luce e che molti avevano accantonato.

I due registi presero spunto dal libro di Jules Verne: Ventimila leghe sotto i mari anche se distanziandosi molto per le atmosfere e la storia. Partendo proprio dal nostro protagonista, un impacciato linguista che sembra non aver mai visto il mondo al di fuori del magazzino dove lavora, ma dotato di gran tenacia e coraggio nel cercare la verità su Atlantide, cosa che solo anni prima suo nonno stava cercando non senza difficoltà e derisione come spesso accade nei film d'avventura è compito dei nipoti continuare la missione. Sembra la storia del ragazzo buffo che diventa un eroe rispettato dopo aver scoperto qualcosa di leggendario, ma credo che il personaggio di Milo Thatch è molto più simile al personaggio di Marty McFly più di quanto sembra che da buffo diventa coraggioso.

Quello che è stato costruito bene è sicuramente la strada verso Atlantide tra difficoltà e stranezze per poi trovarsi davanti degli indigini che conoscono tutte le lingue, che sono molto più simili ai nostri antenati ma con una tecnologia avanzata, ma con una città sull'orlo dell'estinzione e che nonostante sia rimasta sott'acqua per secoli sia comunque rimasta una città con una certa tecnologia, ma in assenza di vita tra i pochi rimasti. Il personaggio della principessa Kida che vuole scoprire la verità sul suo popolo e si fida di Milo e del suo gruppo che possano far tornare Atlantide ai tempi migliori scontrandosi anche contro il vecchio padre è l'esempio del personaggio femminile in cerca di una sua libertà di scelta, di una donna guerriera che vuole diventare più cosciente di se stessa. Tra lei e Milo si instaurerà una sorta di attrazione non solo fisica almeno per lui, ma per lei un attrazione visto il grande sapere del ragazzo passando in osservato la sua buffezza.

La parte comica è sicuramente la squadra che aiuta Milo nella sua missione verso Atlantide, ognuno loro ha la sua storia e ne farte anche un pezzo d'Italia già che uno dei uomini è italiano o di origine. E che dire di Moliere che sembra la versione più simile a l'uomo talpa oppure il minatore che anni dopo sarà il nemico degli Incredibili; e tra loro c'è ovviamente il nemico, quel fottuto comandante Rourke che avrebbe dovuto difendere il gruppo e invece non voleva altro che avere l'energia di Atlantide. Un antagonista costruito sulle sembianze di altri nemici Disney, molto simile a Clayton in Tarzan ma molto più credibile del bracconiere. Questa squadra è quello che mi ha sicuramente colpito anche perché dimostra di come durante il viaggio capiscano quanto sia più importante la vita altrui che i soldi anche se sono i tuoi, capiscono chi sia veramente Milo e cominciano a volergli bene cosa che prima invece non consideravano e questo è l'esempio che non è sempre la prima impressione quella che conta.

Ogni scena di combattimento è stata fatta abbastanza bene dallo scontro con il Leviatano che difende la porta di Atlantide, più simile a un granchio gigante meccanico, al combattimento finale tra Rourke e Milo per riavere quello che l'uomo ha rubato alla città e che Milo vuole riavere dopo aver dato anima e cuore per quel posto leggendario, e diciamo che ora che non è più il ragazzo buffo e impaurito figuriamoci se vuole andare a perdere quello che ha raggiunto.

Proprio Kida avrà un ruolo importante nella storia già che dopo che il cuore di Atlantide sceglie lei per proteggere la città e finalmente si scoprirà il perché la città scomparve nell'oceano millenni prima. La città ha un cuore che pulsa è che protegge la città rendendo i suoi abitanti quasi longevi e che possono guarire da soli in cambio degli emozioni degli stessi nativi, una storia tipica dei film d'avventura oltre oceano dove non tutto sembra normale.

Grande uso della CGI e della animazione originale quando ancora la Disney usava la tecnica di disegno a mano ma stava ormai puntando all'animazione computerizzata come stava già facendo la Pixar e co. . La città sembra simile a una El Dorado ma fatta di acqua sospesa tra le nuvole nonostante sia sott'acqua, cercando di imitare come potevano i racconti descritti nei romanzi di genere.

Nonostante il buon lavoro dei due registi non sono riusciti a ottenere lo stesso successo fatto con La Bella e la Bestia, ma ovviamente sono riusciti a salvare il salvabile rendendo comunque una storia affascinante e avvicente, certo magari avrei voluto capire di più sulla storia tra Milo e Kida, oppure avrei voluto capire di più sul futuro della città e dato più scene al vecchio re della città ma queste sono lacune che non hanno comunque buttato alle ortiche il film, buono anche grazie ai suoi doppiatori dove troviamo Michael J. Fox e Leonard Nimoy tra i più noti come anche la colonna sonora dove spicca anche la canzone Segui i tuoi sogni cantata dai Gazosa che al tempo erano tra le band italiane di rivelazioni di quell'anno.

Anche per questa recensione è tutto ci vediamo alla prossima recensione sempre su Recensioni Film I Il cinema è arte.
di Giacomo Fantini Voto: 2,7 di 5
2 Dicembre 2025






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