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  • Immagine del redattore Giacomo Fantini

Ant-Man And The Wasp

2018 - Azione/Avventura - 1h 58m

Regia: Peyton Reed

Cast: Paul Rudd, Evangeline Lilly, Michael Peña, Walton Goggins, Hannah John-Kamen, David Dastmalchian, Tip "T.I." Harris, Judy Greer, Bobby Cannavale, Randall Park, Abby Ryder Fortson, Michelle Pfeiffer, Laurence Fishburne, Michael Douglas

TRAMA :

Dopo aver salvato Captain America in Germania, Scott Lang è a gli arresti domiciliari e ha deciso di abbandonare la vita da supereroe e di conseguenza Hope Van Dyne e Hank Phym. Tutto prosegue tra giornate con sua figlia e ordinialità quotidiana, fino a quando l'uomo viene messo in contatto durante un sogno dal regno quantico da una figura misteriosa che sembrerebbe essere la moglie di Phym scomparsa da tempo. Il protagonista dovrà tornare subito ad essere Ant-Man e non è l'unica minaccia ad attenderlo.


RECENSIONE:

Secondo capitolo sulle avventure dell'uomo formica, ormai siamo vicini alla fine della Saga dell'Infinito e questo capitolo ci porterà a capire cosa vuol dire avere una spalla su cui contare in combattimento pensando che nel primo capitolo il nostro protagonista era da solo o almeno in parte a dover combattere tutto e tutti, questa volta avrà una mano femminile in più. Un capitolo dove gli insetti saranno due e la parte femminile secondo me è molto più forte dell'originale e questo sempre grazie al genio di Hank Phym e le sue invenzioni, mi domando il perché non aver tirato fuori questa invenzione prima e non adesso. Parliamo della vespa che noi tutti odiamo in estate e non solo ma che come costume da supereroe è meraviglioso, e casca a pennello a Hope Van Dyne così come stava benissimo a sua madre il giorno che scomparve, e tutti pensavano fosse morta nel regno quantico, sarebbe stato troppo strano per una donna brillante come lei e come ci avevano raccontato padre e figlia che la donna non potesse essere ritrovata, ed è il tutto ricollegabile a come Scott Lang sia sopravvissuto al regno quantico nel primo capitolo e sia tornato indietro sano e salvo.

Ant-Man e la nuova spalla Wasp (Evangeline Lilly)

Partendo dal fatto che il protagonista non sarà più il ladruncolo da quattro soldi che ricordavamo, ormai superfamoso soprattutto dopo il viaggio a Berlino con gli Avengers. Sembra che tutti quelli che c'è l'avevano con lui compresi la sua ex moglie e il nuovo compagno di lei ora sono super amici e hanno formato una nuova famiglia, sicuramente buone notizie per la piccola Cassie che ora ha un padre supereroe in miniatura. Scott finalmente è un uomo più sicuro di se stesso sempre e comunque buffo e divertente come il solito Paul Rudd sa fare e che rimane il supereroe più sottovalutato di tutta la Marvel, ma che in realtà dovrebbe essere più coinvolto negli Avengers ma questo si vedrà bene in futuro. Vorrei molto concentrarmi sulla figura di Hope, la donna non è riuscita ad accettare che il suo amato fosse fuggito con la tuta senza avvisare lei e il padre che lo avevano fatto diventare un eroe, la co-protagonista è a tratti più forte e non solo dell'insetto originale anzi il suo supervestito è più figo del suo partners e quella sua energia fortifica il duo assolutamente. L'attrice diventata famosa per la serie di fantascienza come Lost era quello che mancava a questo capitolo e che nel primo film sembrava la solita donna dal carattere si forte ma troppo orgogliosa e questo sicuramente dal fatto che il padre l'abbia abbandonata da piccola, la distanza dalla presunta morte della madre e tutto ricadeva sulle sue spalle, ma questo l'ha anche aiutata a farla diventare più matura se mai servisse e in questo secondo capitolo è un personaggio buono e gentile come mai prima d'ora.

Scott Lang, Hope Van Dyne e Hank Phym (Michael Douglas) in una scena bizzarra

Finalmente avremmo risolto il passato dei coniugi Phym e su cosa successe il giorno della scomparsa di Janet Van Dyne che era sempre stato un mistero irrisolto nel primo capitolo con tanti punti interrogativi. Il solito Michael Douglas avrà nel suo DNA un carattere da grande attore come lui è nel fare da maestro al duo supereroistico, e nella parte dello scienziato che prima tutti davano per pazzo ora è un grande mentore anche se di tutta quella grande azienda che era la Phym Corporations non c'è più, già che lui e la figlia grazie anche alle disavventure di Scott in Germania hanno dovuto chiudere baracca e burattini e scappare per due anni prima di ritornare dal nostro protagonista non senza prima litigarci o almeno guardarlo storto per l'inizio del film.

Un nuovo personaggio misterioso: Ava (Hannah John-Kamen)

Questa volta Ant-Man dovrà vedersela non con 1 ma con ben 2 nemici ma se uno è uno ricercatore di oggetti di collezione ma noi lo chiameremo ladro di reliquie informatiche che tradisce i nostri protagonisti quando c'è di mezzo il denaro, certo che Walton Goggins nei panni di Sonny Burch mi sa di ridicolizzare un attore che nella sua vita ne ha visto di cotte e di crude da quando lavorava con un certo Owen Wilson dove l'uomo era sempre il nemico, ma l'attore originario dell'Alabama non ha superato le attese se mai c'è ne fossero, ed infatti la sua parte è un mistero come lo abbiano contattato. Diverso per l'altra villain anche se vera nemica non è, diciamo che Ava è l'esempio di come un incidente nucleare gli abbia donato i superpoteri di una sorta di fantasma in costume, e di come questo la sta uccidendo, il suo modo di mettere i bastoni tra le ruote ai nostri protagonisti è solo per trovare la cura al suo male ma in realtà non vorrebbe fare del male a nessuno, parola della stessa interprete Hannah John-Kamen che in realtà supereroe non si vede ma come una donna in cerca di aiuto anche se serve usare la forza, facendosi aiutare da un altro bravissimo attore forse un po' dimenticato come Laurence Fishburne che nella parte dello scienziato ed ex collega di Hank Phym non vede l'ora di dare del filo da torciere a l'avversario anche se sa che è lui stesso ad essere in difficoltà quando si tratta di fare del male a qualcuno, ma cosa vogliamo dire a un attore nominato all'Oscar e che di film di fantascienza sa certamente più di tutti o vorremmo dimenticare il caro vecchio Morpheus.

Janet Van Dyne (Michelle Pfeiffer)

E che dire della tre volte nominata all'Oscar, la cara immortale Michelle Pfeiffer, che ricompare finalmente dal mondo quantico e sembra anche più giovane, va bene che se in un flashback l'hanno ringiovanita parecchio e anche bene, l'attrice rincarna la parte femminile e geniale del marito H. Phym che senza la donna non sarebbe quello che è veramente. L'attrice è l'emblema della madre dolce e coccola che tutti vorrebbero ma che pochi hanno, e finalmente avremmo alba di perchè la sua esperienza nel mondo quantico servirà non poco nel futuro prossimo del film.

Nel primo film avevo parlato poco di Luis, il migliore amico e collega di Scott Lang, che il regista Peyton Reed ha voluto fortemente anche per questo secondo capitolo insieme a gli altri due compagni di merende. L'attore Michael Peña che pochi valutano ma che in questo capitolo ha dato una gran mano ai nostri protagonisti grazie anche al suo genio ridicolo ma funzionale per la missione surreale che andranno a fare, complimenti a chi ha creduto in lui, parliamo sempre di un attore che ancora oggi è rimasto nell'ombra forse per le parti sotto le aspettative ma che alla fine viene ingaggiato comunque.


Anche per questa recensione è tutto ci vediamo alla prossima recensione sempre su Recensione Film I Il cinema è arte.


di Giacomo Fantini Voto: 3,70 di 5

30 Maggio 2024

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