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Ritorno Al Futuro - Parte III

  • Immagine del redattore:  Giacomo Fantini
    Giacomo Fantini
  • 15 nov
  • Tempo di lettura: 5 min

1990 - Fantasy/Avventura - 1h 58m


Regia: Robert Zemeckis


Cast: Michael J. Fox, Christopher Lloyd, Mary Steenburgen, Thomas F. Wilson, Matt Clark, Richard Dysart, Pat Buttram, Harry Carey Jr., Dub Taylor, James Tolkan, Marc McClure, Wendie Jo Sperber, Lea Thompson

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TRAMA:

Dopo aver riportato il 1985 alla sua normalità, Doc viene teletrasportato nel passato al 1885 nel Far West, lasciando un biglietto a Marty di non cercarlo e un metodo per aggiustare la macchina del tempo, ma quando il ragazzo trova una tomba con su scritto il nome dello scienziato decide di andare a cercarlo.


RECENSIONE:

Terzo e ultimo capitolo della trilogia sui viaggi del tempo, è sicuramente quello dei tre che mi è piaciuto di meno per la mancanza probabilmente di idee perché si vede che probabilmente non sapevano più dove far girare la storia, ma sicuramente non è mancata la bravura dei protagonisti e finalmente la pellicola avrà anche un lato romantico visto la storia romantica tra Doc e Clara, ecco sicuramente il regista ha voluto dare anche più risalto al personaggio dello scienziato che abbiamo conosciuto come una persona buffa ma che era sempre visto come un uomo solitario invece capirà di volere una donna accanto a lui e abbandonare il ruolo dell'uomo sedentario.

Doc e Marty insieme per un ultima avventura
Doc e Marty insieme per un ultima avventura

Girato contemporaneamente al secondo capitolo, è la prima volta che i protagonisti non decidono di andare indietro nel tempo per cercare qualcosa ma è Marty che decide di tornare indietro nel tempo per avvertire Doc della sua imminente morte, visto che lo scienziato era stato catapultato indietro nel tempo e aveva scritto al ragazzo di non cercarlo per nessun motivo. Alla pellicola mancava portare i protagonisti in un epoca come il 1885 nel selvaggio West tra gli indiani e i cowboy, immerso nelle radure selvaggie dell'America e i paesi dove i cowboy soggiornavano nei saloon, dopo aver viaggiato tra il futuro e i primi anni 50, finalmente il Far West ma sicuramente è mancato quel ritmo visto nei precedenti capitoli mi sarei aspettato qualche cosa migliore per finire la storia. Chiaro riferimento ai film di Sergio Leone che probabilmente Zemeckis deve essere un grande estimatore non solo per il West ma anche perché Marty si fa chiamare Clint Eastwood come il protagonista dei film del regista italiano.

Amore a prima vista per Doc che incontra il personaggio di Clara Clayton (Mary Steenburgen)
Amore a prima vista per Doc che incontra il personaggio di Clara Clayton (Mary Steenburgen)

Alla storia mancava una donna che facesse battere il cuore al nostro scienziato strampalato e già che non si è deciso di puntare sulla fidanzata di Marty che è ancora rimasta un personaggio secondario comparso in poche scene, la produzione ha deciso di puntare su Mary Steenburgen che è all'epoca era un attrice molto richiesta per la sua scioltezza nell'interpretare personaggi dolci e solari. Il personaggio di Clara Clayton è quello della donna che capita nella vita di un uomo per caso già che Doc la salva quando sta per cadere in un canyon e da li vengono fulminati dall'amore, la maestra elementare è quello che serviva alla storia per distaccarla un po' dal film solo fantasy e mettere anche un pochino di romanticità alla pellicola, una donna dolce e forte che inizialmente fa fatica a credere dei viaggi del tempo e chi ci crederebbe per poi dare una mano ai nostri protagonisti, una scelta che Zemeckis ha scelto con cura visto che un vero personaggio femminile mancava perché se è vero che il personaggio di Lorraine McFly (Lea Thompson) c'è sempre stato ma non è che abbia dato sempre una grande mano anzi Marty e Doc hanno sempre dovuto aiutarla più che farsi aiutare.

Questa volta Biff Tannen è un suo prozio ovvero Buford "Cane Pazzo" Tannen
Questa volta Biff Tannen è un suo prozio ovvero Buford "Cane Pazzo" Tannen

Se il personaggio di Biff ha sempre partecipato in maniera assidua al film come antagonista questa volta il personaggio che Thomas F. Wilson ha messo in scena è quello del pistolero imbranato che alla fine finisce per prenderle in un modo o nell'altro. Certo che ne è passato da quando Biff Tannen era un bulletto del liceo e ora è capo di una banda di pistoleri con il sopranome di Cane Pazzo, sfida Marty a un duello e dovrebbe essere stato a lui a uccidere Doc, ma sappiamo tutti che uno come lui finirà per cadere nel letame come è sempre successo. Per una volta lo avrei voluto vedere come un personaggio che capisce di aver sbagliato per finire di aiutare gli altri ma uno come lui è nato cattivo e non potrà mai essere altrimenti, ma questa volta il suo personaggio non mi ha convinto come nel secondo capitolo dove era centrale a l'opera.

La scena finale del treno
La scena finale del treno

Tra le scene migliori c'è certamente quella finale del treno dove Doc e Marty rubano il treno per far ripartire la Delorean e ritornare nel 1985, costruita bene come una corsa contro il tempo per finire in bellezza gli ultimi momenti della macchina del tempo più amata del cinema, anche se alla fine la Delorean verrà poi distrutta come a voler far capire che i viaggi nel tempo hanno solo creato casini e che poi tutto deve finire anche se per Doc non finirà mai.

Hill Valley alle origini nel 1885
Hill Valley alle origini nel 1885

Tutto è cominciato con Hill Valley nel 1985 per vederla ai suoi inizi nel 1955 per poi vederla futuristica quasi troppo evoluta nel 2015 e finalmente vederla quando la si stava appena costruendo nel 1885, tutto è cominciato con Hill Valley e finisce tutto con la medesima cittadina anche se in epoche diverse, e non c'è stata città diversa rappresentata come se Zemeckis volesse far capire come cambia un mondo in così tanto tempo e se mai ci fosse stato un quarto capitolo chissà dove fossimo finiti forse all'epoca durante la seconda Guerra Mondiale oppure ai tempi dei dinosauri ma queste sono storie che purtroppo non saranno mai raccontate.

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Questi due uomini non moriranno mai, la generazione degli anni 80 sono cresciuti con loro, con il coraggio di Marty e la pazzia comica di Doc. Per me è brutto da dire ma la carriera di molti di loro finisce qui perché se Christopher Lloyd ha continuato a fare modeste pellicole di successo, Michael J. Fox solamente un anno dopo scoprirà di avere il morbo di Parkinson che lo costringerà a ritirarsi dalle scene agli inizi del nuovo millennio e nonostante alcune pellicole svolte durante la sua malattia, il suo personaggio è troppo importante e non è riuscito a fare lo stesso successo come in altre pellicole, non parliamo poi di Thomas F. Wilson che non si sente neanche più. Questo film ha cambiato il cinema è soprattutto ha cambiato il modo di vedere il cinema, dai grandi effetti speciali alle musiche e il tema raccontato è qualcosa che in tanti stanno replicando ma credetemi se il film è tra le saghe più amate sicuramente è causa di un lavoro geniale che nessuno dimenticherà mai, e la frase che alla fine Doc dice a Marty e Jennifer è giustamente pensata : il tempo e il futuro c'è lo creiamo noi.

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Anche per questa recensione è tutto ci vediamo alla prossima recensione sempre su Recensioni Film I Il cinema è arte.


di Giacomo Fantini Voto: 3,0 di 5

15 Novembre 2025

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