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  • Immagine del redattore Giacomo Fantini

Vajont

2001 - Drammatico/Storico - 1h 50m

Regia: Renzo Martinelli

Cast: Michel Serrault, Daniel Auteuil, Laura Morante, Jorge Perugorrìa, Leo Gullotta, Anita Caprioli, Bruno Bilotta, François Montagut, Jean-Christophe Bretigniere, Claudio Giombi, Eleonora Martinelli, Maurizio Trombini, Federica Martinelli, Paco Reconti, Massimo Sarchielli, Antonio Fabbri, Pietro Ghislandi, Massimo Vanni, Philippe Leroy, Nicola Di Pinto

TRAMA:

La sera del 6 novembre 1963 avvenne una delle catastrofi più famose della storia italiana, quando parte del monte Toc franò nel bacino della diga Vajont, una delle più grandi dighe mai realizzate facendo fuoriuscire tutta l'acqua e distruggendo i paesini sottostanti causando la morte di 1917 persone.



RECENSIONE:

La pellicola vuole raccontare gli eventi che portarono alla costruzione della diga del Vajont, situata tra il Friuli-Venezia Giulia e il Veneto, e il famoso disatro avvenuto nel 1963. Sicuramente tra pellicole più famose sull'omonimo disastro anche se con qualche errore, e molto criticato dalla critica anche se secondo me in maniera troppo esagerata. Ovviamente molti degli eventi non sono del tutto veritieri, ma questo fa parte della storia del cinema, un film deve rappresentare la storia successa ma non sarà mai del tutto rappresentato alla lettera anche perchè si cerca sempre di creare anche del fintorealismo degli eventi, per attirare il pubblico in sala.


La vera diga del Vajont in una foto nel 1963


Devo essere sincero conoscievo l'evento per vari racconti dei nonni o documentari, ma la storia era per me approssimativa e non sapevo per filo e per segno tutti gli eventi, dopo aver visto il film mi è venuta la pelle d'oca nel vedere quel disatro, che si poteva tranquillamente evitare ma come accade tuttoggi, si sorvola troppo su alcune caratteristiche che dovrebbero essere normali da visionare per filo e per segno. Non credo neanche che se il disastro fosse successo nel 2022 fosse stato più salvabile, anzi probabilmente sarebbe stato anche peggio.

Il primo applauso va sicuramente a un colosso della scenografia italiana ovvero Francesco Frigeri, che è riuscito a ricreare in scala parte della vera diga del Vajont come lo era negli anni 60, e devo dire che veramente non credevo ai miei occhi. Non è la prima volta che lo scenografo mantovano riempie di magie le scenografie, basti pensare al suo grnade contributo nel film di Tornatore, La leggenda del pianista sull'oceano tra le sue migliori scenografie a mio parere. Far capire la maestosità che aveva il Vajont sul nostro paese soprattutto per gli anni 60, quando l'Italiasi era appena ripresa dalla II Guerra Mondiale e che con questa diga poteva far invidia al mondo, in particolare per una regione come il Friuli-Venezia Giulia. Una nomination ai David di Donatello per lui che meritava per la bella scenografia qualcosa di più.


Michel Serrault e Daniel Auteuil


Se il Vajont ha causato così tanti danni la colpa è solo loro o perlomeno delle loro decisioni, non ascoltando chi diceva di mollare tutto e che per i soldi e la gloria hanno preferito che morissero quasi 2000 persone. Non si possono perdonare per quello che hanno fatto diceva il protagonista alla fine del film, e nessuno lo farà mai. Si deve dare atto ai due interpreti, due buonissimi attori, esempio che il cinema francese prende molto dal nostro cinema e chi come il grande Michel Serrault e Daniel Auteuil potevano dare una mano al nostro cinema. Soprattutto Serrault che con l'Italia ha avuto sempre un grande legame da quando lavorava con Ugo Tognazzi. Grande personalità nell'interpretare uno degli ingegneri più bravi che c'erano ovvero Carlo Semenza, certamente un uomo che se non fosse stato per il suo voler far soldi sarebbe andata meglio per lui. L'attore francese ha unito la sua grande umanità nell'interpretare un uomo con molti problemi di grandezza che consapevole della sua bravura con gli affari, ha molto sorvolato su vari aspetti della diga e dei suoi dintorni che dovevano essere fermati, non ascoltando neanche il figlio assunto proprio da lui, e posso anche dire che la sua uscita di scena non è stata costruita a caso ma come un modo per constatare che poteva solo lui cambiare l'ordine delle cose.

Uno come Daniel Auteuil lo devi convincere come meglio puoi per poterli affidare una parte, quella di Alberico Biadene sembra fatta apposta per lui, l'uomo senza rimorsi che cerca di prendere il sopravento sul suo superiore, e non vede l'ora di diventare il capo con quelle decisioni che poi costeranno caro. In ogni film c'è il personaggio che ti colpisce alle spalle appena ne ha la possibilità. L'attore francese è tra i migliori nelle parti del traditore con molti personaggi simili, e devo dare conferma che se non fosse morto Semenza, non ci sarebbe stato il disastro con colpa maggiore di Biadene.

Il terzo incomodo Mario Pacini


Tra i due fuochi c'è sempre un fuoco di paglia, e Mario Pacini, è stato l'uomo che non voleva far parte di questo disastro ma che una volta finitoci dentro non è potuto uscirne. Leo Gullotta più conosciuto per le sue parti comiche, ne ha dato atto di questo strano personaggio buono dall'animo ma troppo debole per ribellarsi. La candidatura ai Nastri d'Argento è valsa la pena per la buona rappresentazione che anche tra i potenti che hanno distrutto il paese c'è anche chi poteva salvarlo. Lo stesso vale per la donna del film, la bella Laura Morante che nella parte della giornalista Tina Merlin, voleva far vedere come i grandi capi di questa diga stavano solo distruggendo un vero capolavoro ma la sua lingua troppo lunga sarebbe stata la sua condanna.

Bella la storia d'amore tra due personaggi che condividono la libertà, Olmo e Ancilla, colpevoli solo di non aver potuto vivere fino in fondo il loro amore quando erano così vicini. L'attore cileno Jorge Perugorria che non conosciamo noi italiani ma che è molto attivo a teatro in Cile, è l'emblema di un uomo fragile ma completo di felicità per la bellezza di vivere, uno che ha sempre cercato di vedere il positivo della diga anche quando nessuno ci credeva ma che ha capito di aver sbagliato troppo tardi.


Una delle scene del disastro


Il regista Renzo Martinelli ha dato molto importanza come giusto che sia al disastro, e vederlo a rallentatore è un ottima cosa, forse un po' troppo. Ogni dettaglio nel vedre l'acqua distruggere ogni cosa e ogni persona che incontrava è la caratteristica del regista cesanese, e che per la regia ha vinto il David Scuola, e più di così non poteva fare ma lavorare con lui lascia grandi cose.


Il tenore Andrea Bocelli ha contribuito con la canzone Proteggimi


Per un film così ci voleva una colonna sonora che andasse a creare quel sound un po' malinconico ma di impatto, la scelta messa su Francesco Sartori, fa capire bene la lirica. Se poi il compositore aveva già lavorato con un certo Andrea Bocelli fa capire la sua grande capacità, e qui con la canzone Proteggimi, fa capire il senso del testo ovveroco proteggimi da questo disatro, un colosso della lirica come Bocelli è il fanale di coda del film.



Anche peer questa recensione è tutto, ci vediamo alla prossima recensione sempre su Recensione Film I Il cinema è arte.


di Giacomo Fantini Voto: 3,45 di 5

30 Luglio 2022

18 visualizzazioni1 commento

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1 Σχόλιο


lapiciarta
30 Ιουλ 2022

Mi piace come hai raccontato questo evento, tu ragazzo giovane che hai visto questa storia solo dai documentario o racconti da persone d'età. Potresti raccontarlo con un cortometraggio e sapere quali sono le sensazioni dei ragazzi ancora più giovani di te. Buona fortuna. 👍❤️

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