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  • Immagine del redattore Giacomo Fantini

The Fast And The Furious: Tokyo Drift

2006 - Azione/Avventura - 1h 44m

Regia: Justin Lin

Cast: Lucas Black, Bow Wow, Nathalie Kelley, Brian Tee, Sung Kang, Leonardo Nam, Brian Goodman, JJ Sonny Chiba, Zachery Bryan, Nikki Griffin, Jason Tobin, Keiko Kitagawa, Lynda Boyd, Vincent Laresca


La vita del giovane Shawn cambia radicalmente quando dopo l'ennesima bravuta, è costretto a trasferirsi dal padre a Tokio per non rischiare il riformatorio. Il ragazzo dovrà avere a che fare con un nuovo stile di vita, nuove persone che cercheranno anche di mettergli il bastone tra le ruote, ma cosa più importante sarà partecipe del mondo che lui ama tantissimo ovvero le gare automobilistiche.


Terzo capitolo dell'omonima saga, è quello che sicuramente si distacca totalmente dalla storia principale anche se poi scopriremo che la storia andrà a incastrarsi nei capitoli successivi. Per la prima e unica volta c'è stato un cambiamento radicale da quello che avevamo visto nei capitoli precedente, anche perchè su molti aspetti non sembra neanche un film della saga ma un altro film che parla di macchine, corse e velocità.

Se devo essere sincero sembra su molti aspetti la commedia adolescenziale dove il protagonista ribelle come il nostro, deve redimersi per l'ultima volta o sarà la fine per lui, ma per farlo dovrà cambiare molto della sua vecchia vita. Tutto questo unito al tema delle corse clandestine è qualcosa di unico veramente. Un capitolo composto dai grandi sensi morali ma soprattutto umani, e porta anche il significato di essere adolescenti e dover dimostrare di essere cresciuti e maturati, vivendo in uno Stato totalmente diverso dal proprio con usi e costumi totalmente diversi e questo è stato la vera prova che la saga funziona eccome anche senza cast originale e tema diverso.


Shawn e Neela


Molti di questi attori non credo che avessero la percezione di dover fare qualcosa di unico per sostituire i veri protagonisti della saga, e sicuramente questo gli ha dato grande voglia di recitare nel film. Partendo dal fatto che molti di loro prima non erano neanche nel centro del grande spettacolo, probabilmente questo film gli avrebbe fatto fare il salto della carriera e per qualcuno di loro così è stato. Se è vero che Vin Diesel è unico e non si tocca, il giovane Lucas Black non ha stentato al primo vero ruolo importante della sua carriera. Diciamo che da una parte può sembrare una sorta di Toretto, scontroso e non sempre socievole ma che poi con le persone giuste si calma e diventa un'altra persona ma comunque questo non è bastato per la sua carriera, tanto che dopo questo film il nulla cosmico. Devo dire che la sua parte non mi è dispiaciuta anzi ha passato le aspettattive da giovane promessa, il ruolo gli si addice con la voglia di spaccare il mondo contro chi non credeva in lui dimostrandosi come un vero intenditore d'auto. Cosa da notare come il rapporto col padre rispecchi molto quella di molti ragazzi che vivono il divorzio dei genitori non sempre in maniera ottima ma con distanza, ma soprattutto il padre è il modello del genitore che non c'è quasi mai stato per il figlio ed anche questa la causa del suo carattere ribelle.


Shawn e Twinkie


Il capitolo rilascia anche quel lato di femminilità nel volto della dolce Neela (Nathalie Kelley), l'allora debuttante attrice ventenne si è dovuta cimentare col suo personaggio molto simile alla sua persona nella dolcezza ma anche misteriosa nella vita privata, e infatti l'attrice non è che sia sempre stata presente sugli schermi cinematografici. Un personaggio utile per il film stesso che inizialmente sembra un'antagonista per poi rivelarsi come detto dolce e sensibile dal passato toccante. Discreta impressione per il rapper Bow Wow che col ruolo di Twinkie dimosta di come si possa essere un buon amico. Si è molto impegnato nel cercare di trovare l'anima giusta dell'americano tra i giapponesi, che nonostante un po' di egocentrismo è divertente e burlo.


Una delle scene più iconiche del film


Finalmente un primo assaggio di antagonista con gli attributi, il tipico bulletto di città che con la fortuna di essere il nipote di qualcuno di importante fa il duro con tutti ma che poi si mostra come quello più impaurito a cui sta troppo bene il suo stile di vita. Incarna tutto questo il personaggio di D. K. (Brian Tee) e devo dire che l'attore di origine giapponese si è buttato a capofitto in un ruolo non da lui anche perchè questo è forse stato l'unico ruolo da cattivo nella sua carriera e gli ha aperto la strada, anche perchè è più ricordato per i suoi personaggi dolci e altruisti che malefici. La rivalità tra lui e il protagonista è uno dei punti fermi del film, l'essenza di come anche i ragazzi prepotenti non spaventano.


Han Lue


Parlando poi del personaggio di Hahn, sicuramente uno dei personaggi più amati della saga ci sarebbe tanto da dire ed è anche vero che possiamo nominarlo una sorta di maestro e amico di Shawn, diciamo un maestro Myagi delle corse clandestine e più giovane. Sung Kang si è ritagliato la giusta parte del film, diventando poi il personaggio più rappresentativo della storia se non ci fosse stato il protagonista, una persona buona d'animo e leale, con quel suo tratto distintivo di mangiare le patatine che ormai tutti ricordano e che fa di lui il personaggio di cui non si dimentica. Per la prima volta poi il tema della saga è il drift e non le corse clandestine, ovvero controllare il veicolo quando perde aderenza in velocità, cosa che arrichisce di più l'essenza della saga e cosa ancora più bella poterlo fare in una città come Tokio dove è un mondo a parte e sembra tutto non reale, per la tecnologia che possiede la capitale giapponese anche se molte delle leggi sono state inventate nel film e non credo che se superi una certa velocità i poliziotti non possano prenderti sarebbe assurdo, ho capito che mostare la città come una meta veramente incredibile possa andar bene ma esagerare sugli usi e costumi mi sembra troppo.


Justin Lin durante le riprese


Prova superata per Justin Lin, il regista taiwanese ha deciso di puntare in alto nella sua carriera e con questo film ha raggiunto la giusta notorietà diventando poi un capo saldo della saga avendo poi diretto la maggior parte dei capitoli successivi, dando linfa vitale all'intera saga anche se verra più conosciuto per questo franchise che per altri film girati, e le sue qualità non si discutono ecco perchè meriterebbe la possibilità di dirigere altro. Questa volta a curare la colonna sonora è Brian Tyler, che ha creato delle melodie inconfondibili per la saga dando quel suspence dove serve nel film accompagnando anche le scene più calme. Il compositore originario di Los Angeles ha deciso di dare una svolta al solito tema del film cambiando completamente sound. Della colonna sonora dove poi troviamo quelle melodie raeggaeton e rap danno ancora più risalto al film, dove notiamo rap come Daddy Yankee e Don Omar. In poche parole un film a sè della saga che preannuncia la bellezza dei capitoli successivi e il suo successo.


di Giacomo Fantini Voto: 3,55 di 5

23 Agosto 2021



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