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  • Immagine del redattore Giacomo Fantini

Iron Man 3

2013 - Azione/Avventura - 2h 10m

Regia: Shane Black

Cast: Robert Downey Jr., Gwyneth Paltrow, Don Cheadle, Guy Pearce, Rebecca Hall, Stephanie Szostak, James Badge Dale, William Sadler, Miguel Ferrer, Jon Favreau, Ben Kingsley

TRAMA:

Dopo gli eventi di New York, Tony Stark è alle prese con lo stress post-traumatico per quello che ha visto durante lo scontro con i Chitauri. Il tutto viene scombussolato quando si troverà difronte a un nuovo criminale terrorista che si fa chiamare il Mandarino, e vuole distruggere gli Stati Uniti.



RECENSIONE:

Settimo film dell'MCU e primo film della cosidetta "Fase Due", possiamo anche considerarlo una sorta di inizio di un nuovo mondo per la Marvel perchè è vero che da quando Thor è sceso sulla Terra si sono verificati dei nuovi nemici con poteri sovranaturali, cosa che anche uno come Iron Man si troverebbe in difficoltà. Partendo dal fatto che per la prima volta il nostro Tony Stark dovrà riprendersi da tutto quello che ha visto nello scontro di New York, lui abituato ad altro di più normale. La mia sorpresa è stata nel vedere Stark finalmente certo di aver cambiato vita e contento di averlo fatto, questo perchè a volte lo vedevo sofferente nella sua nuova vita da eroe come se quell'incidente in Afghanistan non lo avrebbe mai voluto subire per starsene in pace.

Il nostro genio playboy si sente molto in difficoltà anche perchè come dice lui stesso è solo un uomo di latta, anche se con la supertecnologia. Ho visto un Robert Downey Jr. molto più nella parte non che prima non lo era ma più sicuro di dover rappresentare non solo il nome Stark, ma anche il più amato dei supereroi, e che cosa si inventerà questa volta con qualcosa più grande di lui.

Ero molto curioso di vedere come era Tony prima di diventare quello che conosciamo e abbiamo capito che era un uomo consapevole della propria ricchezza ma che in fondo aveva un gran cuore, solo che probabilmente non se ne rendeva conto allora. L'altra cosa è capire che il passato torna veramente a bussarti alla porta, e in questa foto si capisce bene che due dei personaggi in realtà sono dei veri codardi pronti a usare le loro armi a doppio taglio, solo che allora non erano pronti. L'unica che si salva in parte potrebbe essere la vittima, l'inglese Rebecca Hall che superata la prova con Woody Allen, si è sentita onorata di apparire in un film della Marvel non capendo veramente che la parte della botanica Maya Hansen alla ricerca del successo si è solo bruciata da sola. Non voglio immaginare se la dolce Maya fosse rimasta con Stark dopo quella notte del 1999, probabilmente il seguito fosse stato diverso.

Un piccolo cenno per quel povero uomo che è il colonnello Rodhes, già gli tocca fare da secondo a Tony Stark lui che è un colonello dei marines ma anche farsi cambiare armatura dal suo stesso governo neanche morto. Certo che passare da War Machine a Iron Patriot solo per mostrare che gli States sono forti e vinceranno, allora preferivo l'esercito di robot di Hammer nel secondo capitolo almeno lui gli sapeva fare i costumi, pur balordi che erano. Qui la produzione ha sbagliato di grosso e credo che Don Cheadle ci ripensi ogni volta che rivede la pellicola, meno male che dopo questo errore non ci hanno rimesso mano.

È vero che i brutti non devono essere per forza buoni e l'esempio di Aldrich Killian ne è la conferma.

Prima cosa bravo Guy Pearce a fare la parte dell'imbranato e malaticcio che diventa bello e in forma, ma è sempre così che deve andare non troveremo mai un cattivo malaticcio che rimane brutto come la fame e imbranato. La genialità invece è simile a quella di Tony ma dalla parte sbagliata, il suo progetto Extremis rende l'idea, poter ricostruire un arto danneggiato o distrutto ma creando a sua volta dei uomini bomba è l'oggetto di come l'invidia fa 90 ovvero vuoi essere come il genio originale ma sei l'opposto, e l'idea non è poi sua del tutto e questo lo rende ancora più imbranato. Ottima ricostruzione con gli effetti speciali nel trasformare Pearce in una specie di Torcia Umana cattiva.


Shane Black con Robert Downey Jr.


Questa volta Jon Favreau non dovrà più rivedere le scene per capire come assemblarle, ma se è vero che ha voluto rimanere comunque come produttore nonché come il solito comico Happy Hoogan, vediamo da un altra prospettiva il nuovo regista Shane Black qui al suo vero esame dopo il suo unico film nel 2005 e sparito dal mondo registico. Vedo Black come un regista dinamico che ha voluto dare alla pellicola qualcosa anche di suo nel mistero dei fatti, ricostruire piano piano come si è arrivati lì e perché il passato ribussa alla porta di Stark. Poi voler mettere un terrorista che terrorista non è a distruggere l'America fa capire come sia la situazione, parliamo del Mandarino o Trevor Slattery come lui ama chiamarsi, un doppia faccia come l'inglese Ben Kingsley sa fare meglio, e recita da paura che poteva veramente fare il terrorista e non un fenomeno da baraccone. Ma tornando a Black sostituisce bene Favreau prendendo molto da lui e cambiando il film a immagine e somiglianza.


Il ragazzino che non ti aspetti


Tanti parlano di Tony Stark, di Pepper Poots che questa volta si trova al centro di tutto, una sorta di ostaggio per uccidere Stark e lei sa bene che in questo capitolo si dovrà mettere la cintura di sicurezza per reggersi e dimostrare di non essere solo la compagna di Iron Man ma il suo collante per tutto. Tutti parlano però poco di lui, Harley Keener, il ragazzino che in un certo senso salva Tony. Geniale, innocente, con la voglia di farsi vedere insomma un piccolo Tony Stark. L'allora piccolo Ty Simpkins si è ritrovato a dovere mostrare che se il protagonista alla fine ne è uscito dalle sue crisi è grazie a lui.

Detto del buon lavoro che ha fatto Shane Black, gli effetti speciali sono molto concentrati in un grande lavoro e sia la scena della distruzione della casa di Stark che la scena finale si capisce benissimo quanto sia stato difficile digitalizzare il tutto. Mettere ogni punto sulle "i" è l'anima della MCU e questo gli fa onore. Parlando invece della colonna sonora dopo il rock elettronico degli AC/DC si è ritornato ad un sound più caldo ma comunque intrigante, e qui entra in scena Brian Tyler che dopo aver composto le musiche di Fast e Furious ci ha messo qualcosa di simile per rendere il film più elettrizzante possibile.


Anche per questa recensione è tutto ci vediamo alla prossima recensione sempre su Recensione Film I Il cinema è arte.



di Giacomo Fantini Voto: 3,89 di 5

11 Agosto 2022

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