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  • Immagine del redattore Giacomo Fantini

Iron Man 2

2010 - Azione/Avventura - 2h 5m

Regia: Jon Favreau

Cast: Robert Downey Jr., Gwyneth Paltrow, Don Cheadle, Scarlett Johansson, Sam Rockwell, Clark Gregg, John Slattery, Mickey Rourke, Samuel L. Jackson

TRAMA:

Sono passati 6 mesi da quando Tony Stark ha confessato a tutto il mondo di essere Iron Man. Ora l'uomo viene trattato come un eroe e non c'è nessuno che non lo conosca. Ma il pericolo è dietro l'angolo quando lo scienziato russo Ivan Vanko, figlio di un ex socio di suo padre trama contro di lui costruendo un arma simile a quella del famoso miliardario, il tutto mentre il governo degli Stati Uniti lo incita a consegnare la sua armatura.






RECENSIONE:

Terzo film dell'MCU, posso garantire che sia una sorta di prima conferma che Tony Stark sia il vero portavoce di questo universo Marvel, e che nonostante scopriremo altri supereroi successivamente, e che siano nati prima di Iron Man, sicuramente il famoso miliardario è quello che ha aperto a quello che prima sembrava irreale ovvero avere dei supereroi che salvino il mondo e che vivono tra i civili. Un vero personaggio di carattere e anche ancora più consapevole di avere su di sè un immagine da rispettare e che tutti credono in lui, e far credere che nessuno possa sconfiggerlo o ferirlo è una cosa che Stark farà molta fatica. L'uomo è molto più maturo e non più l'egoista che era una volta, diciamo che sopravvivere a un sequestro è stata la base per creare in lui una sorta di seconda vita come già avevo detto nella recensione del primo film, ma questa volta ancora di più sapendo che la gente dipende da lui e che il mondo può essere al sicuro solo se lui stesso si sente al sicuro, diciamo che ormai sa che essere Iron Man non è così facile tacome sembra.

E' incredibile in come 6 mesi sia diventato una specie di star a livello mondiale, e che nessuno potrà scalfirlo ed anche per questo che che nessuno osa dirli il contrario, come se fosse diventato immortale. La prima scena della pellicola è l'esempio di come un superoe possa diventare una sorta di dio, tra parate e spettacoli per non parlare della Stark Expo, una manifestazione per mostrare il grande lavoro della Stark Industries nel mondo. A parte che solo una persona come Tony Stark poteva creare un evento come questo per ammirare un supereroe, come a valorizzarlo ed ad esaltarlo.

Anche se forse per la prima volta il nostro protagonista si sentirà in difficoltà e quell'elemento che lo sta tenendo in vita lo sta anche uccidendo. Non credo che una persona come lui potesse immaginare che un piccolo elemento come quello che ha sul cuore potesse essere la sua condanna. Ritrovarsi con poche possibilità per poter vivere lo renderà diverso anche se per poco, quel tipo di persona che non ha niente da perdere anzi probabilmente sa che neanche essere Iron Man può salvarlo.


Tony Stark usa l'armatura al Gran Premio di Monaco


A parte che non mi sarei aspettato che Tony Stark potesse partecipare al Gran Premio di Formula 1 a Monaco anche se non si capisce tanto, sembra una normalissima gara automobilistica e non Formula 1, e correre come pilota anche se devo essere sincero prima o poi me lo aspettavo anche se non così di botto. Ma neanche lì le minacce possono stargli distaccate e credo che in qualunque luogo lui vada il pericolo vada da lui. Il pensare che Stark possa non stare tranquillo e poter vivere la sua vita dasupereroe/miliardario senza passare inosservato sarei pazzo a dirlo, ma è un altro modo per dire che uno come Tony Stark può fare tutto.


Ivan Vanko entra in scena


Chi mai si fosse aspettato che uno come Mickey Rourke non potesse apparire in un film Marvel ha sbagliato le sue ipotesi. Un attore come lui solo il nemico poteva interpretare, anche perché la sua espressione sempre diabolica e si incarna alla perfezione. La scena del suo arrivo sulla pista del Gran Premio di Monaco è super, non solo perché dimostra come entrare in scena e rubare la scena a uno come Tony Stark, ma anche perchè è stata creata in maniera molto particolare. Il personaggio di Ivan Vanko è una sorta di gemello cattivo di Stark, scienziato come lui ma diabolico. L'immagine di Rourke si specchia a quella di Vanko dalla risata cattiva, ma non solo quello, la sua armatura che non è altro che la brutta coppia di Iron Man. Voler far capire che l'armatura super tecnologica costruita dal ex magnate armaiolo non è l'unica; mi ha molto colpito il suo modo di fare il russo, diciamo però che sulla sua armatura ci sarebbe molto da dire e se sembra una brutta versione di Elettro allora ci sarà un motivo, diciamo che la produzione abbia voluto ricreare una sorta di anti-Iron Man ma senza i soldi e la classe di Stark. Riesce a dare l'idea di come i russi non stimino molto gli americani ancora oggi e il suo odio verso la famiglia Stark è come un modo per odiare quel mondo completamente opposto.

Non credo che se mi avrebbero detto guarda che Rhodey Rhodes può diventare un eroe avrei risposto ma siete pazzi, anche perché non mi sembrava tanto compiaciuto da Iron Man all'inizio. Poi ancora più incredulo sono rimasto quando Terrence Howard avrebbe lasciato il suo posto a un certo Don Cheadle (il protagonista di House of Lies per farvi capire) non ci avrei creduto, anche perché la produzione non avrebbe avuto motivo e credo che all'inizio nessuno ci avrebbe scommesso. Due attori da personalità diverse poi certo Rhodey ormai è diventato una sorta di braccio destro di Tony Stark ma più ragionevole e inquadrato, ma dentro di sé con una personalità ribelle e combattiva. Non credo che diventare War Machine o come lo chiamo io: la versione più grossa e militarizzata di Iron Man, è un personaggio da non sottovalutare perché lo diventa non per necessità ma per una sorta di ribellione verso il suo migliore amico, fino ad affezionarsici e diciamo che gli viene molto bene, ottimo lavoro della troupe nel voler dare una sorta di spalla protettrice per Stark.


Scarlett Johansson nella prima uscita come La vedova nera


E poi c'è lei: bellissima, affascinante e con le palle d'acciaio meglio di un qualunque supereroe ovvero Natasha Romanoff alias La vedova nera. Se Scarlett Johansson la vedo come una sorta di Xena della Marvel, direi vedere per credere. Da quando l'attrice nominata all'Oscar è entrata nell'universo MCU non c'è ne stato per nessuno, si certo è una sorta di maestra delle arti marziali e nessun superpotere ma certo che ammazzerebbe chiunque solo con un gancio destro ed Happy ne sa qualcosa. Ottima nel fare l'agente sotto copertura, meno brava nel dimostrarlo, nel senso che la parte della ragazza solitaria è l'unico modo per mostrare il suo oscuro passato, farebbe invidia a qualunque maestro di kung fu e la scena del combattimento finale è da rivedere e rivedere per la sorpresa del buon Happy Hoogan.


Il cast alla premiere del film


Se vogliamo parlare di come da novello regista di commedia a creatore di un'universo di supereroi certo che Jon Favreau ne ha fatta di strada. Certo interpretare sia Happy che dover ripetere il successo precedente non è roba da niente soprattutto per un regista che non è nato come tale. Devo dare atto nell'affrontare e dare il significato che anche un supereroe come il nostro Iron Man che sembrava indistruttibile e che può essere scalfito, diciamo che ha dovuto mettere mano a una sceneggiatura non semplice dove l'elemento portante era un supergenio miliardario costruisce una super armatura e diventa un mito, per poi accorgersi dai anche lui può subire danni ma uscirne con stile. Poi con degli effetti speciali ancora da ottima qualità, certo siamo in un film Marvel e gli effetti speciali devono essere da Oscar altrimenti piovono critiche, devo essere anche oggettivo nel dire che avrei speso più tempo su l'armatura di Vanko e meno su altro, probabilmente Mickey Rourke avrebbe avuto più stile.

Poi arriva lui tutto elegante a rompere le palle, uno come Justin Hammer ci deve essere in diversi film, quello che cerca di imitarti ma sbaglia con la sua arroganza. E quello che è riuscito a creare Sam Rockwell, un personaggio stupido ma crudele, un genio a metà capace solo di blaterare e non di tenere su la sua azienda, diciamo la brutta copia di Stark. No che non c'è impegno in quello che fa, ma lo fa con troppa arroganza. Invece il personaggio che degno di nota non può essere che il buon Nick Fury, il direttore dello S.H.I.E.L.D è un mito, e l'immortale Samuel L. Jackson poteva solo lui farlo, incanalarsi come lo fai lui è una dote non da tutti, i suoi modi di porsi ne fanno tra i migliori personaggi Marvel, fa da una sorta di mentore o curatore per Stark come a volerlo guidare verso un unico obiettivo ma sa che l'uomo non è plasmabile.

Le macchine che si ribellano all'uomo, se non fosse un film della Marvel, non ci crederei e anche stavolta la troupe si è impegnata al massimo, credo che dare a Vanko la possibilità di controllare degli androidi fa parte di questo universo supereroistico ma farlo con stile solo una studio come quello della MCU sa fare stile.

Non poteva esserci Tony Stark senza una storia d'amore o perlomeno una donna nel suo cuore, si è capito che stiamo parlando della dolce Pepper Potts ovviamente, finalmente la donna ha un ruolo da protagonista fissa non che prima non lo avesse ma era un pochino marginale. Credo che la Paltrow non avesse accettato di fare il personaggio secondario, in una pellicola dove comunque funge da testa per il protagonista che non riesce a stare senza i suoi consigli. E l'amore trionferà tra i due, beh sinceramente non ne avevo bisogno di vederlo per credere, anche perché forse la donna è l'unica a sostenere il mondo del playboy miliardario, e diciamo anche che a volte mettendosi o facendosi mettere in disparte.

Per la prima volta avremo la sensazione di sapere chi era veramente Howard Stark, ovvero il padre di Tony, se il suo genio superava la persona non si può dire del tatto con il figlio, ma commovente nel sapere la verità del perché era così duro con lui, i padri sono così anche se ti vogliono bene e l'unico modo per dimostrarlo è la loro diciamo autorità, e comunque senza di lui il nuovo elemento dell'armatura per Tony sarebbe andato farsi fottere. Un padre alla vecchia maniera.


Gli AC/DC


Quello che non ho apprezzato è la colonna sonora, troppo ripetitiva e senza un vero significato forse do corso al fatto che Tony Stark si ritrova senza modo di reagire difronte alla difficoltà fisica e creare un tema lento aiuta poco. Ma sicuramente John Debney si è consolato con l'altra faccia della medaglia che con la loro forza hanno costruito un ottimo tema, cioè gli AC/DC con diversi singoli da cantare a squarciagola pubblicando poi un piccolo EP proprio sul film.



Anche per oggi la recensione finisce qui, vi aspetto alla prossima recensione sempre su Recensione Film I Il cinema è arte



di Giacomo Fantini Voto: 3,70 di 5

11 Febbraio 2022




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