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  • Immagine del redattore Giacomo Fantini

Hunger Games: Il Canto Della Rivolta - Parte 1

2014 - Sci-fi/Avventura - 2h 2m

Regia: Francis Lawrence

Cast: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Julianne Moore, Philip Seymour Hoffman, Jeffrey Wright, Stanley Tucci, Donald Sutherland



Dopo la fine degli Hunger Games della memoria, la resistenza è riuscita a prelevare Katniss e gli altri concorrenti rimasti portandoli al Distretto 13. Ma Peeta e altri concorrenti non sono tra questi, intanto la ragazza è diventata il simbolo della ribellione contro il presidente Snow, e la sua immagine verrà sfruttata per convincere gli altri distretti ad unirsi all'imminente rivolta.


La pellicola è ispirata all'omonimo libro del 2010 scritto da Suzanne Collins, ed è la prima parte dell'ultimo capitolo della saga iniziata 4 anni fa. Un capitolo possiamo dire molto più calmo rispetto ai precedenti due dove c'era molta più azione, rimane certamente la suspense della storia soprattutto nelle parti più critiche della storia dove non sai che fine faranno i protagonisti e le conseguenze delle loro scelte.


Molti dei personaggi degli scorsi capitoli sono molto meno presenti ma rimangono sempre importanti per la storia e per il da fare di tutti i personaggi. In molte parti sembra costruirsi una certa pubblicità nei confronti della ribellione che sta per iniziare, e si vede dal fatto che Katniss viene nominata l'immagine e simbolo del Distretto 13, (creduto da sempre distrutto dai bombardamenti di Capitol City molti anni prima delle vicende di Katniss e co., ma rimasto intatto grazie ai militari che sono riusciti a costruire un distretto sottorraneo e per molti anni i cittadini sono vissuti sottoterra), e viene usata per portare il messaggio agli altri distretti ad unirsi a loro, il tutto tramite riprese con tanto di registi e troupe, mentre Katniss cammina tra le macerie del Distretto 12, dove trova solo morte e gli scheletri delle persone che hanno cercato di scappare senza risultato, in poche parole un cimitero di ossa e desolazione; mentre gli altri distretti bombardati rimangono in piedi grazie ai vari cittadini che tengono i sopravvissuti ben nascosti.


Certamente è una parte della storia come succede in molte saghe dove la prima parte è molto più calma e maggiormente costruita sui dialoghi che sulle scene d'azione, questo per preparare lo spettatore al grande finale nella seconda parte. La maggior parte del film è ambientata nella base sotterranea del Distretto 13, costruita come una sorte di laboratorio segreto con tanto di ospedali e base operativa dove la resistenza attende l'attacco da parte dei Pacificatori, e intanto grazie a Katniss prepara il contrattacco. Molto meno spazio al romanticismo visto in precedenza, anche perchè per la prima volta Katniss e Peeta si trovano in due posti diversi e la ragazza ne soffrirà molto, ma verrà consolata da Gale ormai arrendosi all'amore non ricambiato che prova per lei, ma rimasto il suo migliore amico. In questo capitolo il ragazzo viene consacrato nel senso che diventa il partner di scena di Katniss ricoprendo un ruolo maggiore e sostituendo Peeta tenuto in ostaggio da Snow e che lo vedremo per la maggior parte del film via schermo.



Peeta per la prima volta non sarà lo stesso


Proprio parlando del ragazzo, non sarà più lo stesso venendo torturato dai Pacificatori per fermare la ribellione, ma è solo un piano dello stesso Snow, molto più crudele ma per la prima volta in difficoltà, per metterlo contro la stessa Katniss. Peeta verrà trasormato in una specie di macchina mortale, rimanendo comunque se stesso, diciamo un Josh Hutcherson nemico/amico della Resistenza. Inizialmente guardandolo pensavo fosse malato vedendo la sua faccia magra e completamente diversa dal solito, non pensavo minimamente che lo stessero torturando o cose varie, per la prima volta ho pensato che il ragazzo questa volta ci avesse lasciato la vita dopo le numerevole volte in cui ci è andato vicino, ma sarebbe stato un qualcosa di troppo strano per un personaggio così importante per la storia.



Julianne Moore è Alma Coin


Oltre al solito Haymitch, decitosi a disintossicarsi dall'alcol finalmente, nelle poche scene del film è risultato una persona importante per Katniss, e diventato una sorta di confidente, quello che era Cinna morto nel precedente capitolo. Non delude mai la divertente Effie Trinket, che lascia i suoi vestiti da clown per trovarla in veste più sobria e seria più del solito, deciderà di aggiungersi alla Resistenza, anche perchè una ribellione senza Effie non sarebbe stato giusto. Il Distetto 13 è guidato dalla presidente Alma Coin (Julianne Moore), una donna molto cinica e non decisa a puntare da subito su Katniss, lo trovata insopportabile e noiosa, ma certamente posso dire che il suo carattere riesce a prevalere sugli altri in modo permanente; non ho trovato un attrice come la Moore decente, vedendola molto spesso nelle commedie romantiche che nei film d'avventura non mi ha soddisfatto trovandola un personaggio che a differenza degli altri molto distante da quelli che sono gli Hunger Games.


Ma dovrà scontrarsi più volte con Plutarch il capo degli Stateghi, ormai a tutti gli effetti dalla parte dei buoni. Si prende la responabilità della figura di Katniss il simbolo della "ghirlanda imitatrice", mettendo a seguire la ragazza un team di professionisti come una regista (Natalie Dormer) e i suoi cameramen per riprendere Katniss in tutto per tutto. Pensare che Philip Seymour Hoffman sia morto a riprese ultimate, rende il film malinconico, perdendo di fatto un attore di grande calibro e che mancherà a tutti, giusto dedicare il film a lui per il modo in cui ha dato la sua impronta importante alla storia, e a tutto il cinema. Per la prima volta dall'inizio della saga ho trovato Jennifer Lawrence molto più fragile del solito, e questo a lungo andare si vede nel film. Nonostante la vincita degli Hunger Games non riesce ad accettare il bombordamento di casa sua ma soprattutto non riesce a gestire il peso di essere il simbolo della ribellione, cosa che la tormenterà fino alla fine, ma più di tutto la lontananza da Peeta che era la sua spalla e lei era il cervello la fa sentire sola e abbandonata nonostante l'avvicinamento di tutti.


Non è stato superiore al successo dei primi due e mi è come sembrato se ci fosse stato un calo rispetto al precedente, ma questo come già detto per le molte meno scene d'azione e quelle che ci sono non sono alla pari delle precedenti, la storia sembra un film di guerra che avventura pur restando la suspense, ma del " reality show " visto nei primi due capitoli neanche l'alba, certo riproporre dei nuovi Hunger Games per la terza volta sarebbe stato ripetitivo. Il regista Francis Lawrence confermato dopo la buona prova del precedente capitolo, ha così rischiato creando una storia più seria ma lo stesso accattivante e devo dire ci sta. Si vede lo stile del regista molto più incetrato sulla suspence che sull'intrattenimento rimanendo molto fedele al romanzo e dividendolo in 2 parti ha fatto molto bene, così da poter raccontare tutto senza tralasciare nulla.



Jennifer Lawrence partecipa alla colonna sonora con il singolo The Hanging Tree


Per quanto riguarda la colonna sonora composta per la terza volta da James Newton Howard, trovano più spazio sinfonie più calme e di suspense come il mistero che si forma nella storia stessa, dove troviamo vari artisti come la neozelandese Lorde con Yellow Flicker Beat candidata ai Golden Globe, una canzone dai toni bassi che si alzano sempre più; anche Jennifer Lawrence ha voluto partecipare alla colonna sonora duettando insieme al compositore stesso The Hanging Tree, una specie di ballata dove rimane famoso il fischiettare della ghirlanda imitatrice che accompagna tutti i capitoli. Tirando le somme un film diverso dai precedenti, ma con grande impronta per una seconda parte tutta da vedere, che lascerà lo spettatore senza fiato.


di Giacomo Fantini Voto: 3,60 di 5

7 Marzo 2021

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