Agente Cody Banks 2: Destinazione Londra
- Giacomo Fantini
- 19 mag
- Tempo di lettura: 4 min
2004 - Azione/Avventura - 1h 35m
Regia: Kevin Allen
Cast: Frankie Muniz, Anthony Anderson,
Hannah Spearritt, Cynthia Stevenson, Daniel Roebuck, Anna Chancellor, Keith Allen, James Faulkner, David Kelly, Santiago Segura, Connor Widdows, Keith David

TRAMA:
Un anno dopo aver salvato la nazione, Cody Banks è tornato alla sua vita ma durante il campo estivo sotto copertura della CIA, viene convocato per una nuova missione con l'obbiettivo di catturare Victor Diaz, suo ex capo villaggio e vecchio componente proprio della CIA che ha rubato un meccanismo per il controllo mentale minacciando il mondo.
RECENSIONE:
Non immaginavo che dopo il modesto successo del primo capitolo potessero fare un buco nell'acqua con questo secondo capitolo, che ha avuto molte modifiche che alla fine hanno portato all'insuccesso della pellicola. Influisce molto il cambio del regista non all'altezza del precedente, il cambiamento di molti degli interpreti e sicuramente una sceneggiatura non all'altezza, poco si è salvato e ciò nonostante è stato troppo criticato, stiamo comunque parlando di un film per ragazzi e non si poteva pretendere il massimo.

In questo capitolo partendo dal fatto che Frankie Muniz nonostante per lui sia passato solo un anno dalle avventure precedenti il ragazzo sembra molto più adulto e consapevole dei suoi mezzi da agente segreto. Mi dispiace dirlo ma se non ha avuto il successo che ebbe quando era solo un bambino lo si deve anche a questo insuccesso e altri a seguire. Cody Banks sa che non è più una semplice spia provetta ma è entrato nel mondo dei grandi, sia per il suo intuito sia anche per la classe che dopo le sue recenti avventure è scattata in lui quella azione che gli mancava nel capitolo precedente, non è più il ragazzo impacciato che era ma molto più maturo e soprattutto i suoi colleghi dai più piccoli ai più grandi si fidano di lui perché sanno che è il migliore nel suo ruolo di agente adolescente.

La sbavatura è stato passare da una agente con la classe di Ronica Miles a una spia sovrappeso come Derek Bowman. Pochi sicuramente si ricorderanno di lui ma Anthony Anderson agli inizi degli anni 2000 era presente in molte commedie divertenti, famoso per quel humor afroamericano e demenziale che lo hanno contraddistinto. La sua nuova spalla è un ex agente esiliato che ha preso il posto di custode che aveva nel capitolo precedente Ronica Miles, nonostante la sua prova è stata molto più divertente della sua collega il suo carattere combinaguai non ha convinto troppo, mi è sembrato di vedere il Cody impacciato del primo capitolo però è ovvio che è riuscito comunque a dare una grossa mano al ragazzo.

Non riesco a capire che fine abbiano fatto sia R. Miles che Natalie Connors, come se fossero scomparse ma senza neanche nominarle nel film come niente degli eventi passati sono stati menzionati, come se questo capitolo fosse una storia a sé e fosse cominciato tutto da capo. E dopo l'agente Bowman si è aggiunta anche Emily Sommers, altra agente sottocopertura che deve fingersi una studentessa di musica ma che è in realtà fa l'agente segreto da anni ma il suo ruolo messo lì per sostituire secondo me Natalie Connors non ha molto influito anzi se la produzione l'aveva messa per fare la "Bond girl" ha errato, è difatti dopo questo film di lei non se ne parla poi così tanto e ci sarà un motivo.

Ma come si è passati da due nemici come Brickman e Molay a un errore di cast come Victor Diaz. Non che i primi due fossero meglio (sicuramente meglio di lui), le cose sono due: il regista lo ha scritturato solo perché è suo fratello e gli serviva un uomo di fiducia oppure aveva finito le idee. Certo potremmo anche dire che su certi aspetti è migliore di Brickman, almeno lui ci mette la forza per fermare la CIA e vendicarsi di chi lo ha cacciato ma non basta essere aggressivo per fare successo, e che dire delle sue due spalle, un uomo senza ritegno per la moglie e arrivista (Lord Duncan Kenworth), e il dentista più schizzopatico che abbia mai visto che sembra un misto tra il nemico di Batman, Hugo Strange e Mr. Bean, almeno in tre fanno ridere.

Poi certo qualcosa si salva, ci sono più scene d'azione e inseguimenti, e sicuramente tra catturare due nemici che cercano di distruggere il mondo con i nanobot a catturare Victor Diaz che vuole controllare la mente dei più grandi politici del mondo preferisco forse il secondo. Probabilmente se Harald Zwart avesse accettato di dirigere anche questo capitolo invece di affidare la regia a Kevin Allen che aveva meno esperienza dello stesso Zwart quando aveva iniziato la sua carriera, forse avremmo visto di meglio.

Hanno cercato di accorciare il film passando da una scena all'altra velocemente non so come spiegare, si vede come se avevano fretta di finire la storia. Nonostante questo troppo battute che non fanno ridere puntando su un humor diverso dal primo capitolo, poi certo si salva l'ultima scena quando l'orchestra dei giovani musicisti cantano al G20 davanti alla regina Elisabetta II in persona facendo ballare tutti persino sua maestà mentre Cody e co. cercavano di fermare il trio malefico. Posso però dire che portare il film da Seattle a Londra quello si è stata un ottima idea posso dirlo, dopotutto se volevano prendere spunto da 007 non potevano ambientarlo da nessuno altra parte. Peccato perché in sé non mi era dispiaciuto come film ma i molti errori hanno portato se ma ci fosse stato a non produrre un terzo capitolo che non mi sarebbe dispiaciuto.

Anche per questa recensione è tutto ci vediamo alla prossima recensione sempre su Recensioni Film I Il cinema è arte.
di Giacomo Fantini Voto: 2,85 di 5
19 Maggio 2025
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